In tutti i popoli della terra esistono tradizioni e leggende che ricordano il continente sommerso che da secoli alimenta opinioni contrastanti e cacce al tesoro. Iniziamo da Platone, filosofo greco che in due dei suoi dialoghi, "Timeo" e "Crizia" scritti attorno al 340 a.C., fornisce una straordinaria descrizione di Atlantide.Secondo i suoi scritti, riporta le conversazioni di Solone, suo antenato, con i sacerdoti di Sais, possessori di dati e documenti su una potente civiltà passata.Crizia, parente del filosofo Platone, racconta che un secolo prima, nel 590 a.C., il legislatore Solone si era fermato nella capitale amministrativa dell'Egitto, Sais, dove aveva parlato con i Sacerdoti di Iside illustrando le antiche tradizioni greche, ma uno di loro lo aveva deriso, affermando che quello greco era un popolo fanciullo nei confronti di una civiltà evoluta esistita per secoli e distrutta novemila anni prima da un immane cataclisma insieme a tutti i suoi abitanti.Atlantide era stata donata da Poseidone ai figli che aveva avuto con una mortale, gli abitanti erano quindi semidei ed i loro discendenti regnarono nel paese per una lunga serie di generazioni, estendendo il loro impero sopra un gran numero di altre isole fino all'Egitto e alla Tirrenia (Toscana e Lazio).Ecco il dialogo del Timeo:'Molte grandi opere pertanto della città vostra (Atene) qui si ammirano, ma a tutte una ne va di sopra per grandezza e per valore; perocché dice lo scritto di una immensa potenza cui la vostra città pose termine, la quale violentemente aveva invaso insieme l'Europa tutta e l'Asia, venendo fuori dal mare atlantico. Infatti allora per quel mare la si poteva passare; che innanzi a quella foce stretta che si chiama, come dite voi, colonne d'Ercole, c'era un isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole, e da queste isole alla terraferma di fronte. In quell'isola chiamata Atlantide v'era un regno che dominava non solo tutta l'isola, ma anche molte altre isole nonché alcune regioni del continente al di là: il suo potere si spingeva al di qua delle Colonne d'Ercole; includendo la Libia, l'Egitto e altre regioni dell'Europa fino alla Tirrenia. In tempi posteriori per altro, essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide ingoiata dal mare scomparve'.Ma la descrizione si spinge oltre, 'Dal mare, verso il mezzo dell'intera isola, c'era una pianura, la più bella e la più fertile di tutte le pianure, e rispetto al centro sorgeva una montagna non molto alta'. Le pianure venivano irrigate artificialmente con canali che dividevano il territorio in insediamenti agricoli mentre la città madre, Atlantide, era situata sulla costa sud, protetta da mura lunghe 71 chilometri.
Atlantide-Il misterioso continente
In tutti i popoli della terra esistono tradizioni e leggende che ricordano il continente sommerso che da secoli alimenta opinioni contrastanti e cacce al tesoro. Iniziamo da Platone, filosofo greco che in due dei suoi dialoghi, "Timeo" e "Crizia" scritti attorno al 340 a.C., fornisce una straordinaria descrizione di Atlantide.Secondo i suoi scritti, riporta le conversazioni di Solone, suo antenato, con i sacerdoti di Sais, possessori di dati e documenti su una potente civiltà passata.Crizia, parente del filosofo Platone, racconta che un secolo prima, nel 590 a.C., il legislatore Solone si era fermato nella capitale amministrativa dell'Egitto, Sais, dove aveva parlato con i Sacerdoti di Iside illustrando le antiche tradizioni greche, ma uno di loro lo aveva deriso, affermando che quello greco era un popolo fanciullo nei confronti di una civiltà evoluta esistita per secoli e distrutta novemila anni prima da un immane cataclisma insieme a tutti i suoi abitanti.Atlantide era stata donata da Poseidone ai figli che aveva avuto con una mortale, gli abitanti erano quindi semidei ed i loro discendenti regnarono nel paese per una lunga serie di generazioni, estendendo il loro impero sopra un gran numero di altre isole fino all'Egitto e alla Tirrenia (Toscana e Lazio).Ecco il dialogo del Timeo:'Molte grandi opere pertanto della città vostra (Atene) qui si ammirano, ma a tutte una ne va di sopra per grandezza e per valore; perocché dice lo scritto di una immensa potenza cui la vostra città pose termine, la quale violentemente aveva invaso insieme l'Europa tutta e l'Asia, venendo fuori dal mare atlantico. Infatti allora per quel mare la si poteva passare; che innanzi a quella foce stretta che si chiama, come dite voi, colonne d'Ercole, c'era un isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole, e da queste isole alla terraferma di fronte. In quell'isola chiamata Atlantide v'era un regno che dominava non solo tutta l'isola, ma anche molte altre isole nonché alcune regioni del continente al di là: il suo potere si spingeva al di qua delle Colonne d'Ercole; includendo la Libia, l'Egitto e altre regioni dell'Europa fino alla Tirrenia. In tempi posteriori per altro, essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide ingoiata dal mare scomparve'.Ma la descrizione si spinge oltre, 'Dal mare, verso il mezzo dell'intera isola, c'era una pianura, la più bella e la più fertile di tutte le pianure, e rispetto al centro sorgeva una montagna non molto alta'. Le pianure venivano irrigate artificialmente con canali che dividevano il territorio in insediamenti agricoli mentre la città madre, Atlantide, era situata sulla costa sud, protetta da mura lunghe 71 chilometri.