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Olmechi – Le statue di La Venta


Gli Olmechi (presso le rovine di La Venta) hanno lasciato numerose statue e incisioni che testimoniano la loro conoscenza di razze diverse che a quel tempo certo non abitavano il centro-sud america (secondo l'antropologia ortodossa).Alte più di due metri e pesanti fino a 30 tonnellate, gli studiosi le attribuiscono a raffigurazioni celebrative di sovrani olmechi. Peccato che in alcune i tratti somatici siano tipici della razza negroide, sconosciuta in sud america fino al 1600.
Altre statue e teste di basalto ritraggono uomini di razza bianca che richiamano i caucasici e gli indo-europei, alcuni addirittura con una folta barba, piuttosto strano visto che gli amerindi sono privi di peli e quindi anche di barba.Cosa dire poi delle statuette di giada scolpite dagli Olmechi? Rappresentano piccoli uomini spesso nella posizione del loto, glabri e con gli occhi a mandorla, tipici tratti somatici orientali, altra razza sconosciuta in quei luoghi fino a qualche secolo fa.
In una composizione di queste statuette, chiamata 'presepe', le figure umane sono affiancate a delle colonne tradotte come 'le lance che spezzano il cielo', i più temerari le collegano ai razzi che volavano nel cielo, le astronavi più volte citate nei testi sacri. Per la cronaca, anche in Egitto il termine usato per indicare gli obelischi era tradotto come 'le lance che spaccano il cielo', strano trovare lo stesso significato in due civiltà cosi lontane senza pensare ad un tipo di contatto culturale.
E' dunque lecito pensare che gli Olmechi, forse la prima civiltà evoluta insediatasi in meso america, fossero a conoscenza delle altre tre razze di base che tutt'oggi popolano la terra, forse proprio perché provenivano da quel territorio in mezzo all'Atlantico (Atlantide) che aveva contatti con civiltà diverse e lontane fra loro. Un ponte naturale che agevolava gli scambi culturali e la tecnologia, di cui gli Olmechi conservavano l'ultimo ricordo.