Sono Nient'Orecchi

Un giorno dopo l'altro


Come cantava il grandissimo Luigi Tenco,"Un giorno dopo l'altro, la vita se ne va...le strade sempre uguali, le stesse case...la nave ha già lasciato il porto, e dalla riva sembra un punto lontano...qualcuno anche questa sera torna deluso a casa piano piano..."Luigi vedeva tutto cupo. Almeno in certe canzoni. Almeno in questa canzone. Luigi si è sparato in testa, troppo presto ci ha lasciato uno dei più grandi autori della musica italiana, forse il solo in grado di competere con De Andrè.Ma i suoi versi restano, fanno riflettere, fanno deprimere, a volte fanno gioire. Come i due versi che vi ho citato, ad esempio, che mi hanno sempre fatto pensare a quale rapporto io abbia con lo scorrere della vita. Della mia vita. La risposta: pessimo. Sono contento della mia vita, a parte certi lati del mio carattere, non ne cambierei una virgola, eppure è costantemente presente in me la sensazione che non sto assoporando la vita appieno, che tra qualche anno sarò pieno di rimpianti per non avere vissuto la mia giovinezza con più spensieratezza, o forse semplcemente di non averla riempita abbastanza di emozioni. Belle o brutte, non importa.Forse sono pensieri che hanno tutti. Forse è inevitabile trascorrere dei momenti in cui il rimpianto ti riempie il cuore. Dicono che quel momento arrivi tra i 40 e i 50 anni, ma non ti dicono che non per tutti arriva allo stesso modo. Che non da tutti è vissuto bene e con tranquillità. Se ci penso, credo che rientrerò in pieno nella categoria di quelli che non vivranno bene e con serenità certi momenti. Ma forse è troppo presto pen pensarci.Una cosa alla volta.