Nerone

La storia infinita della sinistra


 Difficile, difficilissima è la comprensione della situazione politica italiana: paese in cui si contano più di quaranta partiti e dove sono presenti correnti politiche quantomeno originali(vedi cattocomunisti), quindi non bisogna stupirsi più di tanto se un miliardario argentino, nato in Italia al principio del secolo scorso, al momento di votare la fiducia all’attuale esecutivo si schiera a favore.Volendo, quindi, credere alla buona fede di Pallaro, si può pensare che il Senatore abbia creduto che il suo voto rappresentasse solo una riconferma ad un governo, uno dei tanti che negli anni si sono alternati in Italia in una normale, ai suoi occhi, dialettica democratica; in realtà quel voto rappresenta un altro chiodo che tiene saldata la sinistra alla comunicazione, alle banche, alle scuole, più in generale ad un sistema economico, politico, mediatico bloccato, ripiegato su se stesso ed autoreferenziale.Credo infatti che il senatore in questi anni si sia impegnato ad incrementare (legittimamente) il suo patrimonio facendo,quindi, poca attenzione ad avvenimenti come Tangentopoli, come Telecom Serbia o come lo scandalo Unipol. La sua assenza dal “Bel Paese” gli ha quindi impedito di conoscere la realtà italiana, anche attraverso la visione di programmi imparziali come Ballarò di Floris piuttosto che le varie performance di Santoro, sicuramente i suoi figli non hanno mai potuto assistere ad una lezione di storia svoltasi in una comune scuola italiana e probabilmente in Sud America non ha mai potuto comprare un bel libro di Marco Travaglio. Nonostante ciò il dispiacere per il comportamento di Pallaro è altissimo, la maggior parte degli italiani è molto rispettosa nei confronti dei propri emigrati, poiché vede in essi esempi di persone che in molti casi si sono fatti valere con il sudore, con l’ingegno ma anche,come ad esempio a Marcinelle, con il sangue. A queste persone la destra, grazie all’ex ministro Tremaglia, nella passata legislatura aveva voluto dare la possibilità del voto e della partecipazione attiva nella politica italiana.In questo tribolato e confuso mondo attuale, dove la Croazia accusa l’Italia di razzismo e dove la famiglia viene celebrata da una mostra fotografica di Dolce e Gabbana, si smarrisce facilmente la bussola, fortunatamente in politica rimane ancora l’unico caposaldo: la proletaria sinistra italiana viene salvata ancora una volta dalle voto di un uomo ligio al capitalismo.Emmanuele Sanna