~ Figlia del mare ~~

Post N° 230


prima parte: continua  POSEIDONE (o Posidone) / NETTUNO
Statua in bronzo raffigurante Poseidone, detto "di CapoArtemisio", V sec. a.C. Atene, Museo Archeologico NazionalePoseidone fu allevato dai Telchini di Rodi e si unì allo loro sorella Alia, che gli dette sei maschi e, secondo alcune tradizioni, anche la figlia Rodo, da cui il nome dell'isola di Rodi. Afrodite fece impazzire i figli, inducendoli ad attentare alla propria madre, per cui Poseidone li precipitò nei visceri della terra con un colpo di tridente.Poi sposò Anfitrite, une delle Nereidi figlie di Nereo e di Doride, ed ebbe da lei tre figli, dei quali il più noto fu Tritone, e una figlia di nome Roda (spesso confusa con Rodo), poi moglie di Elio, dio del Sole. La leggenda narra che Poseidone l'amasse da tempo ma che la Nereide gli si negasse per timidezza, nascondendosi nelle acque dell'Oceano, oltre le colonne d'Ercole. Fu infine ritrovata dai delfini, che la riportarono a Poseidone.
Anfitrite e Nettuno. Mosaico parietale (Ercolano, Casa di Anfitrite e Nettuno)Ma il dio del mare non si poteva certo definire un modello di fedeltà coniugale, dato che gli vennero attribuite molte altre paternità extramatrimoniali: da una naiade ebbe Glauco che, per aver mangiato un'erba prodigiosa, divenne un'immortale divinità marina; dalla ninfa Toosa ebbe il ciclope Polifemo e Forco, che generò le Gòrgoni, le Graie, il drago Ladone e Scilla. Nacque come comune mortale ma, sconfitto in duello da Atlante, si gettò in mare e fu trasformato in dio, rappresentando la furia delle acque.Da Medusa ebbe Pegaso - il cavallo alato - e Crisaore; con Melanto si unì sotto forma di delfino, da cui il nome Delfo del figlio; e suoi figli sembrano essere anche i Lestrigoni, giganti antropofagi che attaccarono le navi di Ulisse, quindi collocati tra il Lazio e la Campania; forse anche Briareo, gigante dalle cento braccia, detto dagli umani Aigaion, cioè Egeone, che partecipò come alleato degli Olimpici alla lotta contro i Titani.
 Pegaso. Statere (dritto), ca V sec. a. C.Bruxelles, Bibliothèque Nationale
Ulisse e i suoi compagni arrivano nel paese dei Lestrigoni.Pittura parietale, I sec. a. C., dalla "Casa sull'Esquilino". Musei VaticaniFiglio suo è anche l'aggressivo gigante Anteo figlio di Gea (o Gaia, la Madre Terra) che costringeva tutti coloro che attraversavano la sua terra - la Libia o il Marocco - a lottare con lui. Dopo averli vinti e uccisi, con i loro crani ornava il tempio dedicato a Poseidone. Era invulnerabile finché toccava con i piedi la madre Terra che gli infondeva rinnovato vigore, ma Eracle, durante il suo passaggio in Libia, riuscì ad averne la meglio, sollevandolo sulle spalle.
Eracle lotta con Anteo. Cratere attico, part., VI sec. a. C., da Cerveteri Parigi, Museo del LouvrePersino Cariddi, secondo alcuni mitografi, era figlia di Poseidone e di Gea, mentre altri ne attribuiscono la paternità a Forco. Durante la sua vita umana aveva mostrato una grande voracità e, quando Eracle attraversò la sua terra con i buoi di Gerione, Cariddi ne divorò alcuni. Per castigo Zeus la precipitò in mare con un fulmine ed ella divenne il terribile mostro.
Eracle e Busiride. V sec. a.C., Atene, Museo Archeologico NazionaleDa Lisianassa Poseidone ebbe Busiride che figura nella leggenda come re d'Egitto, posto sul trono da Osiride quando questi intraprese il viaggio intorno alla terra. Tuttavia il suo nome non compare nelle dinastie faraoniche e potrebbe essere una deformazione di "Osiride".Era un tiranno crudele, colpevole di molti misfatti, al quale l'indovino cipriota Frasio aveva vaticinato che solo il sacrificio di un forestiero, una volta l'anno, avrebbe allontanato la carestia che si era abbattuta sull'Egitto.Il vate fu quindi la prima vittima e lo stesso Eracle, transitando per il Paese, fu catturato e destinato al sacrificio, ma riuscì a sciogliersi dai vincoli e a riacquistare la libertà, dopo aver ucciso Busiride e tutti i sacerdoti. 
Eracle sconfigge Busiride e i suoi accoliti. Idra da Cerveteri, part., VI sec. a.C. Vienna, Kunsthistorisches Museumcontinua: la seconda parte...