~ Figlia del mare ~~
Così, tra questa immensità, s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare...
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« Fanta-ignoranza | Messaggio #804 » |
Proprio ieri ho finito di leggere un romanzo che avevo regalato alla mia cara mamma per il suo compleanno il 03/03/03... mi ricordo che mi disse che era una storia molto triste. L'avevo ripreso dal suo scaffale, ma ancora mi era mancato il coraggio di leggerlo.
Mi sono resa conto che avevo scelto un libro davvero di una tristezza spaventosa, e mi sono venuti i brividi quando ho letto la prima pagina, dove si dichiara in che modo è morta la mamma della protagonista e autrice del romanzo...
Mentre sono immersa nella lettura, ad un certo punto da una delle pagine centrali cade un foglietto a terra. Lo raccolgo, e ritrovo la calligrafia della mamma: una delle sue famose liste della spesa!
Ricordi dolorosi in un racconto di dolore.
La storia autobiografica di una bambina che a sei anni perde la mamma, tanto amata. Una mamma dolcissima, forte ma gravemente ammalata, che l'ha amata e l'ha resa una bambina matura, forse troppo per la sua età. Ma il ricordo di questo amore e l'educazione ricevuta saranno la sua salvezza.
Apprende dal fratello maggiore, che sempre la schernisce e cerca di farle del male, di essere stata adottata.
Il padre, che già aveva un'altra donna quando la mamma era ammalata, si risposa prestissimo con una strega che ha tre figli maleducati e cattivi.
In tutto il romanzo non fanno che cambiare casa, da un capo all'altro degli STati Uniti, e per questa bambina si tratta ogni volta di dover ricominciare da capo, adattarsi a mondi totalmente diversi, dalla campagna in mezzo agli animali, in riva all'oceano in California, in città piene di smog e rifiuti.
Il papà tanto amato (il ragazzo-della-porta-accanto-bello-da-morire) muore d'infarto poco tempo dopo e la bambina viene maltrattata picchiata dai familiari, fino a quando la matrigna la abbandona in una comune, con il suo baule rosa pieno di ricordi della mamma, una Barbie e la favola di Biancaneve..
Una bambina di nove anni, sola in una città sconosciuta, che deve guadagnarsi da vivere cucinando e facendo le pulizie, che trascina per strada i mobili della sua cameretta, regalo del papà, per undici isolati..senza nessuno che si prenda cura di lei..
E' terribile solo a pensarci. Ma ce la fa.
E solo alla fine, intervengono i nonni paterni ed accettano di prenderla con sè.
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E DI NOTTE...
La memoria sa che non è un dettaglio
trascurabile una certa distanza
il rimpianto di se provoca da sempre
moti di coscienza indifferenza,
ovunque in ogni luogo il ballo della vita
come d'istinto ci colpisce di nuovo
e un sognatore, sai nel silenzio
è in grado di sentire e di volare.
Ma.. di notte
la luna ci invita a ballare
e di notte, nell'ombra
la luna ci può possedere.
E la memoria sa che non è sbagliato
lasciarsi andare lasciarsi cullare
dalla nostalgia dalla follia
come foglie al vento fragile incanto
a volte sai, che tutto quel che manca
scorre innanzi a noi senza fermarsi mai
dolci tormenti dolci lamenti
nelle pieghe della parola amare.
Ma.. di notte
la luna ci invita a ballare
e di notte, nell'ombra
la luna ci può possedere.
DANZA DELLA LUNA
Quando il sole sfiora con le sue mani dorate l’orizzonte,
con gesti rituali da’ inizio alla danza della luna.
In sottofondo le ombre suonano la musica della sera
finche’ tutto si tinge dei colori notturni,
finche’ le ombre si spandono e permeano disegnando il silenzio.
Silenzio e quiete abbeverando chi ne ha sete.
~