Creato da LaFigliaDelMare il 04/10/2006

~ Figlia del mare ~~

Così, tra questa immensità, s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare...

 

Post N° 369

Post n°369 pubblicato il 07 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
 

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vado matta per i disegni di Escher (casomai non lo si fosse capito!)

 
 
 

Post N° 367

Post n°367 pubblicato il 07 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare

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JUMP!

Post n°366 pubblicato il 07 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare

immagine ehehehehe...oggi ho saltato anch'iooo!!immagine

 
 
 

Post n°365 pubblicato il 07 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
 

 
 
 

Stonehenge

Post n°364 pubblicato il 07 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare

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Qui...Come appare da Google Earth

 
 
 

Diplomarsi in Playstation

Post n°363 pubblicato il 07 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare

Il gioco vale una carriera
L’anno prossimo il primo corso per “periti in videogames”

immagineTORINO

Grugliasco, Torino, ore otto di una mattina qualsiasi all’Istituto Tecnico Majorana. Soliti corridoi, solita campanella che spedisce tutti in classe. Il professore entra e si siede alla cattedra. «Un po’ di silenzio, cominciamo lezione. Prendete le vostre PlayStation…». E’ l’ultima frontiera di quella che, in gergo scolastico, si chiama «autonomia didattica»: uno spicchio grande il venti per cento dei programmi di studio che ogni istituto può spendere come meglio crede. C’è chi balla, chi recita, chi parla lingue alternative. Al Majorana, dall’anno prossimo, chi vorrà potrà dedicarsi ai videogiochi. Proprio così. Studiarli in tutte le salse e diventare «perito informatico specializzato in grafica interattiva e videogames».

Posti di lavoro
I puristi della didattica forse troveranno l’idea un po’ eretica ma le ragioni del mercato dicono che alla fine, tanto bizzarra non è. Perché una crescita annua del 16 per cento del giro d’affari legato ai videogiochi (che sfiora i 750 milioni di euro) significa, non soltanto affari d’oro per le società che li producono, ma anche posti di lavoro. E gli esperti del settore, gente che sappia «inventare » videogame e programmarli, in Italia al momento sono quasi del tutto inesistenti. E per questo che, forte dell’autorizzazione a sperimentare nuove strade che l’Unione Europea le ha dato, insieme con le altre 39 scuole italiane Enis (European Network Innovative School), il Majorana ha deciso di dedicare un intero corso di studi alla formazione di queste figure. «L’idea è nata un po’ per caso durante tre giorni di “autogestione” - spiega Dario Zucchini, professore di informatica della scuola - Per impiegare il tempo ho proposto ai ragazzi che studiano informatica di “mettere le mani” dentro il programma di un videogioco. Abbiamo scaricato da Internet una versione libera di Quake2 e ci siamo divertiti a modificare personaggi, armi e durata del gioco. Tutti erano entusiasti. Così ci siamo detti: perché non farlo sul serio?».

Fantasia,ma non solo
«Sul serio» vuol dire, appunto, dedicare il venti per cento delle ore di lezione - o del famigerato «carico didattico» - al passatempo numero uno degli adolescenti. Materia per materia, dall’informatica all’italiano. «Sì, anche l’italiano - commenta Zucchini - Perché per inventare la trama di un videogame la fantasia non basta. Ci vuole una conoscenza approfondita di quelle pagine della letteratura da cui possono nascere i personaggi e le storie dei giochi. Tutta la tradizione dei giochi di ruolo, per esempio».

Opportunità all’estero
Con simili competenze, le opportunità di lavoro sono molte. Riservate però, almeno in questo momento, a chi è disposto a viaggiare. «Microsoft e Sony mandano in giro per il mondo i loro talent scout in ricerca di giovani esperti - conclude Zucchini - L’Italia non è all’avanguardia in questo settore: per il momento, ci limitiamo a tradurre giochi stranieri. Ma è probabile che nei prossimi anni le cose cambieranno. Oggi le società europee più importanti sono tutte all’estero. Non è necessario, però, andare lontani: ce ne sono di ottime anche in Francia».


da LaStampa 5/12/2006


L'idea non mi sembra per niente malvagia! In fondo è solo la "legalizzazione" di quella che è diventata una prassi a scuola: mentre il prof blatera di mitocondri e fasi lunari, l'alunno diligente gioca con la Play sotto il banco, ed ogni tanto solleva uno sguardo vacuo verso la lavagna. Facendola diventare materia di studio "curricolare", la Playstation perderà d'incanto tutto il suo fascino trasgressivo, e vedremo scolari che tengono sulle ginocchia il libro di Scienze e lo leggono avidamente, degnando solo di un'occhiata annoiata il prof che gioca a Quake da solo!immagine


 
 
 

L'amicizia

Post n°362 pubblicato il 06 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
 
Tag: Poesie


«Tu non lo sai quanto gli amici vogliono dire per me

E quanto raro, quanto raro e strano sia per me trovare

In un a vita fatta di tante avversità e di tanti scopi

(Perché davvero non mi piace... lo sapevi? non sei cieco!

E come sei acuto!)

Poter trovare un amico che abbia queste qualità,

Che abbia, e dia

Le qualità sulle quali l'amicizia vive.

Quanto per me significhi che io te lo ripeta -

Senza queste amicizie - che cauchemar la vita! »

Da Ritratto di Signora di T.S. Eliot

 
 
 

Post N° 361

Post n°361 pubblicato il 06 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
 
Tag: Poesie

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La tua casa, al chiarore della luna,
è una darsena o una balera antica;
larga si stende la luce che la illumina
e non s'ode il lamento di pietra
che s'innalza dalle strade del centro.

Qui c'è un porto, un attracco di te
che sei sempre via, che sempre torni
ad issare una camicia, un telo,
la tua vela.


 
 
 

Il gatto del Cheshire

Post n°360 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
 

myspace

<<"Potrei sapere per favore", chiese Alice, "da che parte posso andare?"
"Tutto dipende da dove vuoi andare!", rispose il gatto.>>

Questo è un famoso
passaggio da un classico per la letteratura, Alice nel Paese delle
Meraviglie, in un momento che ogni "gatto di biblioteca" ricorda benissimo:
l'incontro tra Alice e il Gatto del Cheshire, quel misterioso felino, matto
e saggio al contempo, come ogni gatto, capace di svanire (come ogni gatto)
lasciando dietro di sé, per un breve istante, solo il sogghigno.

Da cosa mai
l'autore Lewis Carroll avrà tratto un personaggio tanto "curioso", come lo
definisce Alice? Lewis Carroll (al secolo Charles Lutwidge Dodgson) era
originario del Cheshire dove ancora circolavano leggende su un leggendario
brigante, quasi un Robin Hood locale, chiamato "Il Gatto" per la sua astuzia
e noto per la risata particolare. Risata che divenne anche il marchio di
fabbrica di un formaggio tipico della sua zona (e di diverse taverne!) che
in suo onore si chiamava proprio "Cheshire Cat".

 
 
 

Post N° 359

Post n°359 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare

 

myspace

è quasi ora di fare l'albero!

 
 
 


 

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al chiaro di luna



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E DI NOTTE...

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La memoria sa che non è un dettaglio
trascurabile una certa distanza
il rimpianto di se provoca da sempre
moti di coscienza indifferenza,
ovunque in ogni luogo il ballo della vita
come d'istinto ci colpisce di nuovo
e un sognatore, sai nel silenzio
è in grado di sentire e di volare.

Ma.. di notte
la luna ci invita a ballare
e di notte, nell'ombra
la luna ci può possedere.

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E la memoria sa che non è sbagliato
lasciarsi andare lasciarsi cullare
dalla nostalgia dalla follia
come foglie al vento fragile incanto
a volte sai, che tutto quel che manca
scorre innanzi a noi senza fermarsi mai
dolci tormenti dolci lamenti
nelle pieghe della parola amare.

Ma.. di notte
la luna ci invita a ballare
e di notte, nell'ombra
la luna ci può possedere.
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DANZA DELLA LUNA


Quando il sole sfiora con le sue mani dorate l’orizzonte,
con gesti rituali da’ inizio alla danza della luna.
In sottofondo le ombre suonano la musica della sera
finche’ tutto si tinge dei colori notturni,
finche’ le ombre si spandono e permeano disegnando il silenzio.
Silenzio e quiete abbeverando chi ne ha sete.
~

 

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ED È SUBITO SERA...


Ognuno
sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di Sole

ed è subito sera

 

 

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