Creato da LaFigliaDelMare il 04/10/2006

~ Figlia del mare ~~

Così, tra questa immensità, s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare...

 

Post N° 347

Post n°347 pubblicato il 04 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
 
Tag: :-), Haiku

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Mal di Stagione
subdolo ha colpito
prof brontolone...

 
 
 

Post N° 346

Post n°346 pubblicato il 04 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
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facciamo progressi!

Post n°345 pubblicato il 03 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare

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aprire la porta del cuore

Post n°344 pubblicato il 03 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
 

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Post N° 343

Post n°343 pubblicato il 03 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
 
Foto di LaFigliaDelMare

Nel mio blog ci sono tante immagini ma poche parole...
Spero di riuscire comunque a trasmettere a chi mi legge le belle sensazioni che provo io davanti a queste immagini, il senso di meraviglia per la bellezza della natura, l'amore per gli animali, la passione per la musica, per le poesie e le parole di tante belle canzoni che ascolto... per tutte le cose che amo.
Questo è il mio modo di aprire il mio cuore...


 
 
 

I quattro mantra dell'amore

Post n°342 pubblicato il 03 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
 

immagineQuando amate qualcuno, dovete essere veramente presenti per l'altro.
Ho conosciuto un bambino di dieci anni al quale il padre aveva chiesto cosa desiderasse per il suo compleanno.
Il bambino non seppe rispondere: il padre era ricco e avrebbe potuto permettersi di comprargli qualsiasi cosa.
Ma il ragazzino disse soltanto: 'Papà, voglio te!'.
Il padre era sempre troppo occupato e non aveva tempo per la moglie e i figli.
Per dimostrare vero amore, dobbiamo renderci disponibili.
Se quel padre imparasse a respirare consapevolmente e a essere presente per suo figlio, potrebbe dire: 'Figlio mio, sono veramente qui per te'.
Il dono più grande che possiamo fare agli altri è la nostra vera presenza.

  • Sono qui per te è un mantra da pronunciare in perfetta concentrazione. Se siete concentrati, corpo e mente uniti, si rivelerà una vera presenza e qualsiasi cosa diciate diverrà un mantra.

Non è necessario usare mantra sanscriti o tibetani, potete usare la vostra lingua: 'Caro, sono qui per te'. E se sarete davvero presenti, il mantra compierà un miracolo.
Voi, l'altra persona, la vita stessa diventeranno reali in quel momento. In questo modo, porterete felicità a voi stessi e all'altro.

  • So che ci sei e sono molto felice è il secondo mantra.
    Quando guardo la luna, respiro profondamente e dico: 'Luna piena, so che ci sei e sono molto felice'.


Faccio lo stesso con la stella del mattino.
La scorsa primavera ero in Corea e camminavo consapevolmente tra le magnolie. Guardai un fiore di magnolia e dissi: 'So che ci sei e sono molto felice'.
Essere lì davvero e comprendere che anche l'altro è lì è un miracolo.
Se, contemplando un tramonto, ci siete davvero, lo riconoscerete e lo apprezzerete profondamente. Guardando il tramonto, mi sento molto felice.
Ogniqualvolta siete davvero lì, potete riconoscere e apprezzare la presenza dell'altro: la luna piena, la stella polare, le magnolie e la persona che amate di più.
Prima di tutto praticate l'inspirazione e l'espirazione profonda, per recuperare voi stessi, poi sedetevi vicino alla persona che amate e, in quello stato di profonda concentrazione, pronunciate il secondo mantra.
Sarete felici voi e l'altro insieme.
Questi mantra si possono praticare nella vita quotidiana, ma perché funzionino davvero, dovete praticare la consapevolezza del respiro, la meditazione seduta e camminata, di modo da rendere la vostra presenza una vera presenza.

  • Il terzo mantra è: Caro, so che soffri.


Ecco perché sono qui per te. Se siete consapevoli, noterete che la persona che amate soffre. Se, quando soffriamo, la persona che ci ama non se ne rende conto, soffriamo di più.
È sufficiente praticare il respiro profondo e sedersi vicino, dicendo: 'Caro, so che soffri. Ecco perché sono qui per te.' e la sola presenza allevierà molta della sua sofferenza.
Siete in grado di farlo qualsiasi sia la vostra età, anche se siete dei bambini.

  • Il quarto mantra è il più difficile. Si deve praticare quando siete voi a soffrire e credete che la persona che amate sia la causa della vostra sofferenza.
    Il mantra è: Caro, soffro. Per favore, aiutami.

Sono solo cinque parole, ma sono molte le persone che non sono in grado di pronunciarle a causa del loro orgoglio.
Se qualcun altro avesse fatto o detto quella cosa, non soffrireste così tanto. Ma proprio perché è stata la persona che amate, vi sentite profondamente feriti.
Vorreste solo andare a piangere nella vostra stanza. Ma se l'amate veramente, quando soffrite tanto, dovete chiedere il suo aiuto, dovete vincere l'orgoglio.
In Vietnam c'è la storia famosissima di un marito che dovette andare in guerra, lasciando la moglie che era incinta.
Tre anni dopo, fu congedato e poté tornare a casa. La moglie andò ad accoglierlo all'ingresso del villaggio, portandosi il figlioletto.
Quando marito e moglie si videro, non riuscirono a trattenere le lacrime. Si sentirono grati verso gli antenati che li avevano protetti, perciò il giovane chiese alla moglie di andare al mercato a comprare frutta, fiori e altre offerte da porre sull'altare degli antenati.
Mentre lei era a fare spesa, il giovane chiese al bambino di chiamarlo papà, ma il figlio rifiutò: 'Signore, voi non siete il mio papà. Il mio papà veniva ogni sera e la mamma parlava con lui e piangeva. Quando la mamma si sedeva, anche papà si sedeva. Quando la mamma si coricava, anche papà si coricava'.
Nell'udire queste parole, il cuore del giovane si fece di pietra. Quando la donna tornò, egli non riusciva nemmeno a guardarla. Offrì i frutti, i fiori e l'incenso agli antenati, fece le prosternazioni e, poi riavvolse il materassino, senza permettere alla moglie di compiere gli stessi riti, poiché non la considerava degna di presentarsi davanti agli antenati.
Ella non comprese il perché di quel modo di agire. Nei giorni successivi, il marito non rimaneva a casa, andava a bere e non tornava che a notte fonda.
Alla fine, dopo tre giorni di quella vita, ella non riuscì più a sopportare la situazione e si buttò nel fiume, annegando. La sera stessa del funerale, quando il padre accese la lampada a kerosene, il bambino esclamò: 'Ecco il mio papà!' e indicava l'ombra che il padre proiettava sul muro.
'Così veniva papà ogni sera e la mamma parlava e piangeva con lui. Quando la mamma si sedeva, anche lui si sedeva. Quando la mamma si coricava, anche lui si coricava'.
'Caro, da quanto tempo sei lontano. Come farò a crescere tutta sola il nostro bambino?' diceva piangendo alla sua ombra. E una sera che il bambino le chiese chi e dove fosse suo padre, ella indicò la sua ombra sul muro e disse: 'Ecco tuo padre'. Sentiva così tanto la sua mancanza!
D'improvviso il giovane padre comprese, ma era troppo tardi. Se appena il giorno prima fosse riuscito ad andare dalla moglie a dirle: 'Cara, soffro tanto. Nostro figlio parla di un uomo che veniva ogni sera, con cui parlavi e piangevi, che si sedeva quando tu ti sedevi. Chi è?' la donna avrebbe avuto la possibilità di chiarire la situazione. Ma non l'aveva fatto, per orgoglio.
Lo stesso era stato per la donna. Anche lei si era sentita ferita profondamente dal comportamento del marito, ma non aveva chiesto il suo aiuto. Avrebbe dovuto praticare il quarto mantra: 'Caro, soffro tanto. Per piacere, aiutami. Non capisco perché non mi guardi e non parli con me. Perché non mi permetti di prosternarmi agli antenati? Ho fatto qualcosa di male?'.
Se lo avesse fatto, il marito le avrebbe riportato le parole del bambino. Ma anch'ella, prigioniera del suo orgoglio, non chiese nulla.
Nel vero amore, non c'è posto per l'orgoglio. Non cadete nella stessa trappola. Quando vi sentite feriti dalla persona che amate, quando soffrite per causa sua, ricordate questa storia.
Non agite come la madre e il padre del bambino. Non fatevi bloccare dall'orgoglio, praticate il quarto mantra: 'Caro, soffro. Per piacere, aiutami'. Se realmente pensate che l'altro sia la persona che più amate nella vita, dovete farlo.
Quando l'altro udrà le vostre parole, tornerà a se stesso e praticherà lo sguardo profondo. Insieme potrete risolvere la questione, riconciliarvi e dissolvere quella percezione.


da un discorso di Thich Nhat Hanh del ritiro estivo del 1996

profondoblumare


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Post N° 341

Post n°341 pubblicato il 03 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
 
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Post N° 340

Post n°340 pubblicato il 03 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
 
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La bellezza

Post n°339 pubblicato il 03 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
 

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" La bellezza presente nelle leggi della fisica consiste nella loro meravigliosa semplicità..."

John Wheeler

 
 
 

Post N° 338

Post n°338 pubblicato il 03 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
 

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al chiaro di luna



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E DI NOTTE...

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La memoria sa che non è un dettaglio
trascurabile una certa distanza
il rimpianto di se provoca da sempre
moti di coscienza indifferenza,
ovunque in ogni luogo il ballo della vita
come d'istinto ci colpisce di nuovo
e un sognatore, sai nel silenzio
è in grado di sentire e di volare.

Ma.. di notte
la luna ci invita a ballare
e di notte, nell'ombra
la luna ci può possedere.

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E la memoria sa che non è sbagliato
lasciarsi andare lasciarsi cullare
dalla nostalgia dalla follia
come foglie al vento fragile incanto
a volte sai, che tutto quel che manca
scorre innanzi a noi senza fermarsi mai
dolci tormenti dolci lamenti
nelle pieghe della parola amare.

Ma.. di notte
la luna ci invita a ballare
e di notte, nell'ombra
la luna ci può possedere.
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DANZA DELLA LUNA


Quando il sole sfiora con le sue mani dorate l’orizzonte,
con gesti rituali da’ inizio alla danza della luna.
In sottofondo le ombre suonano la musica della sera
finche’ tutto si tinge dei colori notturni,
finche’ le ombre si spandono e permeano disegnando il silenzio.
Silenzio e quiete abbeverando chi ne ha sete.
~

 

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ED è SUBITO SERA...


Ognuno
sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di Sole

ed è subito sera

 

 

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