Creato da LaFigliaDelMare il 04/10/2006

~ Figlia del mare ~~

Così, tra questa immensità, s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare...

 

Post N° 859

Post n°859 pubblicato il 04 Gennaio 2008 da LaFigliaDelMare
 
Tag: Video
 
 
 

Post N° 858

Post n°858 pubblicato il 01 Gennaio 2008 da LaFigliaDelMare

Buon Anno  2008 !!!

 
 
 

Post N° 857

Post n°857 pubblicato il 26 Dicembre 2007 da LaFigliaDelMare

 
 
 

Dallo spazio profondo...

Post n°856 pubblicato il 24 Dicembre 2007 da LaFigliaDelMare
 

Un tradimento da parte dell'equipaggio..ma me lo sarei aspettato dall'aliena viola a pallini!

fatto da me con il gioco TheMovies..

...che cavolata..(me lo dico da sola!)
 
 
 

Salve, o neuroni!

Post n°852 pubblicato il 19 Novembre 2007 da LaFigliaDelMare
 

Stamattina, appena sveglia, mentre mi aggiravo per casa come un'anima in pena all'idea di dover riprendere il lavoro , mi risuonavano nella testa alcuni versi della prima, e più lunga in assoluto poesia che mia mamma, con infinita pazienza e rigore, mi fece imparare a memoria (tutta!!!) quando andavo alle elementari..
Di quella poesia ricordo solo le prime tre quattro strofe più qualche verso sparso qui e là, e solo adesso mi rendo conto di come l'avessi memorizzata senza capirci assolutamente niente del significato: erano solo parole con un certo ritmo e metrica infuse nei miei giovani e capienti neuroni.
E mi meraviglio, innanzitutto della pazienza di mia madre, poi della crudeltà della mia maestra ed infine della capacità del mio cervello di allora. Adesso non riesco nemmeno a mandare a mente la lista della spesa....
Ecco il capolavoro brucianeuroni...




PIEMONTE
 


 Su le dentate scintillanti vette

 salta il camoscio, tuona la valanga

 da' ghiacci immani rotolando per le

 selve croscianti:



 ma da i silenzi de l'effuso azzurro

 esce nel sole l'aquila, e distende

 in tarde ruote digradanti il nero

 volo solenne.



 Salve, Piemonte! A te con melodia

 mesta da lungi risonante, come

 gli epici canti del tuo popol bravo,

 scendono i fiumi.



 Scendono pieni, rapidi, gagliardi,

 come i tuoi cento battaglioni, e a valle

 cercan le deste a ragionar di gloria

 ville e cittadi:



 la vecchia Aosta di cesaree mura

 ammantellata, che nel varco alpino

 èleva sopra i barbari manieri

 l'arco d'Augusto:



 Ivrea la bella che le rosse torri

 specchia sognando a la cerulea Dora

 nel largo seno, fosca intorno è l'ombra

 di re Arduino:



 Biella tra 'l monte e il verdeggiar de' piani

 lieta guardante l'ubere convalle,

 ch'armi ed aratri e a l'opera fumanti

 camini ostenta:



 Cuneo possente e paziente, e al vago

 declivio il dolce Mondovì ridente,

 e l'esultante di castella e vigne

 suol d'Aleramo;



 e da Superga nel festante coro

 de le grandi Alpi la regal Torino

 incoronata di vittoria, ed Asti

 repubblicana.



 Fiera di strage gotica e de l'ira

 di Federico, dal sonante fiume

 ella o Piemonte, ti donava il carme

 novo d'Alfieri.



 Venne quel grande, come il grande augello

 ond'ebbe nome; e a l'umile paese

 sopra volando, fulvo, irrequieto,

 – Italia, Italia –



 egli gridava a' dissueti orecchi,

 a i pigri cuori, a gli animi giacenti.

 – Italia, Italia – rispondeano l'urne

 d'Arquà e Ravenna:



 e sotto il volo scricchiolaron l'ossa

 sé ricercanti lungo il cimitero

 de la fatal penisola a vestirsi

 d'ira e di ferro.



 – Italia, Italia! – E il popolo de' morti

 surse cantando a chiedere la guerra;

 e un re a la morte nel pallor del viso

 sacro e nel cuore



 trasse la spada. Oh anno de' portenti,

 oh primavera de la patria, oh giorni,

 ultimi giorni del fiorente maggio,

 oh trionfante



 suon de la prima italica vittoria

 che mi percosse il cuor fanciullo! Ond'io

 vate d'Italia a la stagion più bella,

 in grige chiome



 oggi ti canto, o re de' miei verd'anni,

 re per tant'anni bestemmiato e pianto,

 che via passasti con la spada in pugno

 ed il cilicio



 al cristian petto, italo Amleto. Sotto

 il ferro e il fuoco del Piemonte, sotto

 di Cuneo 'l nerbo e l'impeto d'Aosta

 sparve il nemico.



 Languido il tuon de l'ultimo cannone

 dietro la fuga austriaca morìa:

 il re a cavallo discendeva contra

 il sol cadente:



 a gli accorrenti cavalieri in mezzo,

 di fumo e polve e di vittoria allegri,

 trasse, ed, un foglio dispiegato, disse

 resa Peschiera.



 Oh qual da i petti, memori de gli avi,

 alte ondeggiando le sabaude insegne,

 surse fremente un solo grido: Viva

 il re d'Italia!



 Arse di gloria, rossa nel tramonto,.

 l'ampia distesa del lombardo piano;

 palpitò il lago di Virgilio, come

 velo di sposa



 che s'apre al bacio del promesso amore:

 pallido, dritto su l'arcione, immoto,

 gli occhi fissava il re: vedeva l'ombra

 del Trocadero.



 E lo aspettava la brumal Novara

 e a' tristi errori mèta ultima Oporto.

 Oh sola e cheta in mezzo de' castagni

 villa del Douro,



 che in faccia il grande Atlantico sonante

 a i lati ha il fiume fresco di camelie,

 e albergò ne la indifferente calma

 tanto dolore!



 Sfaceasi; e nel crepuscolo de i sensi

 tra le due vite al re davanti corse

 una miranda vision: di Nizza

 il marinaro



 biondo che dal Gianicolo spronava

 contro l'oltraggio gallico: d'intorno

 splendeagli, fiamma di piropo al sole,

 l'italo sangue.



 Su gli occhi spenti scese al re una stilla,

 lenta errò l'ombra d'un sorriso. Allora

 venne da l'alto un vol di spirti, e cinse

 del re la morte.



 Innanzi a tutti, o nobile Piemonte,

 quei che a Sfacteria dorme e in Alessandria

 diè a l'aure primo il tricolor, Santorre

 di Santarosa.



 E tutti insieme a Dio scortaron l'alma

 di Carl'Alberto. – Eccoti il re, Signore,

 che ne disperse, il re che ne percosse.

 Ora, o Signore,



 anch'egli è morto, come noi morimmo,

 Dio, per l'Italia. Rendine la patria.

 A i morti, a i vivi, pe 'l fumante sangue

 da tutt'i campi,



 per il dolore che le regge agguaglia

 a le capanne, per la gloria, Dio

 che fu ne gli anni, pe 'l martirio, Dio,

 che è ne l'ora,



 a quella polve eroica fremente,

 a questa luce angelica esultante,

 rendi la patria, Dio; rendi l'Italia

 a gl'italiani.

G. Carducci - Rime e Ritmi.

Sento ancora la voce di mia mamma che declamava ispirata, con un pizzico di ironia, questi versi altisonanti per renderli più appetibili e memorizzabili... addirittura mimava in certi punti il re pallido e immoto sull'arcione, con la lacrimuccia, e il marinaro biondo e il camoscio sulle dentate cime (io immaginavo monti con i denti..)...

Un ricordo dolce, triste e pieno di nostalgia...


 

 
 
 

Mary

Post n°851 pubblicato il 16 Novembre 2007 da LaFigliaDelMare
 


Oh Mary

nei tramonti ti sognai

Oh Mary

nella luce viola dei solai



Ci incontreremo nelle città

mischiando i nostri figli nudi in libertà

e la tua gente sarà la mia

oh Mary cantami la tua malinconia



Oh Mary Oh Mary



E sarà bellissimo trovarti un giorno come sei

in un sole libero io così sognai di noi

oh Mary forse tu c'eri

Oh Mary

oh sorella madre sposa



Oh Mary

in ginocchio sotto il cielo rosa



Ci abbracceremo in libertà

lungo i colori di mercati e umanità

verrà Settembre profumerà

di legno buono e sandalo la tua città



Oh Mary oh Mary



E sarà bellissimo amarti un giorno come sei

in un mondo libero io così sognai di noi

oh Mary forse tu c'eri

..........................

E sarà bellissimo amarti un giorno come sei

in un mondo libero io così sognai di noi


~ dedicata a me stessa ! ~


 
 
 

Post N° 850

Post n°850 pubblicato il 13 Novembre 2007 da LaFigliaDelMare
 
Tag: :-)

 
 
 

Post N° 849

Post n°849 pubblicato il 12 Novembre 2007 da LaFigliaDelMare
 
Tag: Haiku



nell'ora grigia


della rassegnazione


una musica

♫♪



un haiku di Yama San

 
 
 

Come si dice chicco in inglese?

Post n°848 pubblicato il 12 Novembre 2007 da LaFigliaDelMare
 
Tag: Giochi
Foto di LaFigliaDelMare

..si tratta di FreeRice (per giocare clicca sul nome qui o sull'immagine qui sotto).
E'
un gioco online che propone ai partecipanti domande a scelta multipla e
per ogni risposta corretta dona 10 chicchi di riso al Programma
Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (
WFP)
per
aiutare a combattere la fame in tutto il mondo. L'iniziativa,
finanziata dalla pubblicità presente nel sito, sta risultando essere un
vero successo con oltre
un miliardo di chicchi donati in un mese (l'iniziativa è partita il 7 ottobre).

Il gioco è un comune test che permette di verificare la conoscenza dei vocaboli inglesi di chi vi partecipa.

Il
livello di difficoltà viene modificato man mano che si procede a
rispondere, abbassandosi se si fanno troppi sbagli ed aumentando se si
dimostra una certa bravura. Ci sono cinquanta livelli e il sito
sostiene che è estremamente difficile che qualcuno vada oltre il
quarantottesimo livello. Ed allora mettetevi alla prova, non avete
niente da perdere ma potrete migliorare il vostro vocabolario e
regalare riso in beneficenza.

visto e preso da what my soul sings

Modestia a parte, sono arrivata al livello 50! dopo più di 200 tentativi. vedi foto piccola.



 
 
 

Post N° 847

Post n°847 pubblicato il 11 Novembre 2007 da LaFigliaDelMare

 
 
 


 

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al chiaro di luna



immagine

 

 




 

 

 
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E DI NOTTE...

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La memoria sa che non è un dettaglio
trascurabile una certa distanza
il rimpianto di se provoca da sempre
moti di coscienza indifferenza,
ovunque in ogni luogo il ballo della vita
come d'istinto ci colpisce di nuovo
e un sognatore, sai nel silenzio
è in grado di sentire e di volare.

Ma.. di notte
la luna ci invita a ballare
e di notte, nell'ombra
la luna ci può possedere.

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E la memoria sa che non è sbagliato
lasciarsi andare lasciarsi cullare
dalla nostalgia dalla follia
come foglie al vento fragile incanto
a volte sai, che tutto quel che manca
scorre innanzi a noi senza fermarsi mai
dolci tormenti dolci lamenti
nelle pieghe della parola amare.

Ma.. di notte
la luna ci invita a ballare
e di notte, nell'ombra
la luna ci può possedere.
immagine

 

 

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DANZA DELLA LUNA


Quando il sole sfiora con le sue mani dorate l’orizzonte,
con gesti rituali da’ inizio alla danza della luna.
In sottofondo le ombre suonano la musica della sera
finche’ tutto si tinge dei colori notturni,
finche’ le ombre si spandono e permeano disegnando il silenzio.
Silenzio e quiete abbeverando chi ne ha sete.
~

 

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ED È SUBITO SERA...


Ognuno
sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di Sole

ed è subito sera

 

 

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