Creato da LaFigliaDelMare il 04/10/2006

~ Figlia del mare ~~

Così, tra questa immensità, s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare...

 

Post N° 805

Post n°805 pubblicato il 27 Luglio 2007 da LaFigliaDelMare
 
Tag: Luna

 
 
 

Post N° 804

Post n°804 pubblicato il 27 Luglio 2007 da LaFigliaDelMare
 

 
 
 

Sogno un posto che chiamerò casa...

Post n°803 pubblicato il 27 Luglio 2007 da LaFigliaDelMare

Proprio ieri ho finito di leggere un romanzo che avevo regalato alla mia cara mamma per il suo compleanno il 03/03/03... mi ricordo che mi disse che era una storia molto triste. L'avevo ripreso dal suo scaffale, ma ancora mi era mancato il coraggio di leggerlo.
Mi sono resa conto che avevo scelto un libro davvero di una tristezza spaventosa, e mi sono venuti i brividi quando ho letto la prima pagina, dove si dichiara in che modo è morta la mamma della protagonista e autrice del romanzo...

Mentre sono immersa nella lettura, ad un certo punto da una delle pagine centrali cade un foglietto a terra. Lo raccolgo, e ritrovo la calligrafia della mamma: una delle sue famose liste della spesa!

Ricordi dolorosi in un racconto di dolore.

La storia autobiografica di una bambina che a sei anni perde la mamma, tanto amata. Una mamma dolcissima, forte ma gravemente ammalata, che l'ha amata e l'ha resa una bambina matura, forse troppo per la sua età. Ma il ricordo di questo amore e l'educazione ricevuta saranno la sua salvezza.

Apprende dal fratello maggiore, che sempre la schernisce e cerca di farle del male, di essere stata adottata.
Il padre, che già aveva un'altra donna quando la mamma era ammalata, si risposa prestissimo con una strega che ha tre figli maleducati e cattivi.

In tutto il romanzo non fanno che cambiare casa, da un capo all'altro degli STati Uniti, e per questa bambina si tratta ogni volta di dover ricominciare da capo, adattarsi a mondi totalmente diversi, dalla campagna in mezzo agli animali, in riva all'oceano in California, in città piene di smog e rifiuti.

Il papà tanto amato (il ragazzo-della-porta-accanto-bello-da-morire) muore d'infarto poco tempo dopo e la bambina viene maltrattata picchiata dai familiari, fino a quando la matrigna la abbandona in una comune, con il suo baule rosa pieno di ricordi della mamma, una Barbie e la favola di Biancaneve..

Una bambina di nove anni, sola in una città sconosciuta, che deve guadagnarsi da vivere cucinando e facendo le pulizie, che trascina per strada i mobili della sua cameretta, regalo del papà, per undici isolati..senza nessuno che si prenda cura di lei..

E' terribile solo a pensarci. Ma ce la fa.

E solo alla fine, intervengono i nonni paterni ed accettano di prenderla con sè.

 
 
 

Fanta-ignoranza

Post n°802 pubblicato il 27 Luglio 2007 da LaFigliaDelMare
 
Tag: :-((

Ieri sera mi son guardata su Sky un bel film di fantascienza: Godzilla del '98.
A me è piaciuto, nonostante quello che dirò tra qualche riga.

Tanti effetti speciali, inquietante il rombo che annuncia l'arrivo del lucertolone e grandiosa l'idea della caverna piena di "ovetti" di Godzilla pronti a schiudersi. Il mostrone quando muore fa tenerezza (io quando guardo i film ho la lacrima facile)..Ovviamente il finale fa intendere che la specie non si è estinta, un Godzillino gagliardo sopravvive all'ecatombe: spunto per un eventuale sequel...

Peccato per il grave errore commesso dal sedicente biologo che scopre il nido dei godzilletti: preleva del sangue da mamma Godzilla, dichiara che è un anfibio e invece si vede benissimo che è un iguanone grasso (Rettile), fa il test di gravidanza basato sulla gonadotropina corionica e... dichiara che il bestione è incinto, che sta per deporre le uova o le ha già deposte e che è asessuato!

Un bel due di biologia al regista e allo sceneggiatore!

Non esistono Vertebrati asessuati. Godzilla non è un anfibio. La gonadotropina corionica, come dice il termine, è un ormone prodotto dal corion cioè dalla placenta dopo l'impianto dell'embrione, e questo è possibile solo in un animale che non depone uova , cioè un viviparo!!!!!

Vabbè...era solo fantascemenza!

 
 
 

Post N° 801

Post n°801 pubblicato il 21 Luglio 2007 da LaFigliaDelMare
 
Tag: Montale

Fin dai tempi del liceo amo rileggere le poesie di Montale, e spesso mi tornano in mente alcuni versi, belli per la loro brevità e immediatezza e capacità di evocare ricordi e sensazioni..

Quest'anno poi, alla maturità, le ho riascoltate con piacere, anche se non sempre l'interpretazione che ne veniva fatta concordava con le mie sensazioni.

Ecco, nei post che seguono, quelle che amo di più...

Qui un link dove sono raccolte quasi tutte le poesie di Eugenio Montale, molte prose e notizie.

 
 
 

un freddo cala

Post n°800 pubblicato il 21 Luglio 2007 da LaFigliaDelMare
 

Non recidere, forbice, quel volto,
solo nella memoria che si sfolla,
non far del grande suo viso in ascolto
la mia nebbia di sempre.

Un freddo cala...Duro il colpo svetta.
E l'acacia ferita da sé scrolla
il guscio di cicala
nella prima belletta di Novembre.

 
 
 

Frammento

Post n°799 pubblicato il 21 Luglio 2007 da LaFigliaDelMare
 

...e se un gesto ti sfiora, una parola
ti cade accanto, quello é forse, Arsenio,
nell'ora che si scioglie, il cenno d'una
vita strozzata per te sorta, e il vento
la porta con la cenere degli astri....

...

 
 
 

la divina Indifferenza

Post n°798 pubblicato il 21 Luglio 2007 da LaFigliaDelMare
 

Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

 
 
 

Cerco il segno smarrito, il pegno solo ch'ebbi da te..

Post n°797 pubblicato il 21 Luglio 2007 da LaFigliaDelMare
 

Lo sai: debbo riperderti e non posso.
Come un tiro aggiustato mi sommuove
ogni opera, ogni grido e anche lo spiro
salino che straripa
dai moli e fa l'oscura primavera
di Sottoripa.
 

Paese di ferrame e alberature
a selva nella polvere del vespro.
Un ronzìo lungo viene dall'aperto,
strazia com'unghia i vetri. Cerco il segno
smarrito, il pegno solo ch'ebbi in grazia
da te.
E l'inferno è certo.


(Eugenio Montale, Le occasioni)

 
 
 

per dare un senso al nulla

Post n°796 pubblicato il 21 Luglio 2007 da LaFigliaDelMare
 

Gli uomini che si voltano

Probabilmente
non sei piú chi sei stata
ed é giusto che cosí sia.


Hai raschiato a dovere la carta a vetro
e su noi ogni linea si assottiglia.
Pure qualcosa fu scritto
sui fogli della nostra vita.


Metterli controluce é ingigantire quel segno,immagine
formare un geroglifico piú grande del diadema
che ti abbagliava.


Non apparirai piú dal portello
dell'aliscafo o da fondali d'alghe,
sommozzatrice di fangose rapide
per dare un senso al nulla. Scenderai
sulle scale automatiche dei templi di Mercurio
tra cadaveri in maschera,
tu la sola vivente,
e non ti chiederai
se fu inganno, fu scelta, fu comunicazione
e chi di noi fosse il centro
a cui si tira con l'arco dal baraccone.


Non me lo chiedo neanch'io. Sono colui
che ha veduto un istante e tanto basta
a chi cammina incolonnato come ora
avviene a noi se siamo ancora in vita
o era un inganno crederlo.

Si slitta.


Eugenio Montale
 
 
 


 

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al chiaro di luna



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E DI NOTTE...

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La memoria sa che non è un dettaglio
trascurabile una certa distanza
il rimpianto di se provoca da sempre
moti di coscienza indifferenza,
ovunque in ogni luogo il ballo della vita
come d'istinto ci colpisce di nuovo
e un sognatore, sai nel silenzio
è in grado di sentire e di volare.

Ma.. di notte
la luna ci invita a ballare
e di notte, nell'ombra
la luna ci può possedere.

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E la memoria sa che non è sbagliato
lasciarsi andare lasciarsi cullare
dalla nostalgia dalla follia
come foglie al vento fragile incanto
a volte sai, che tutto quel che manca
scorre innanzi a noi senza fermarsi mai
dolci tormenti dolci lamenti
nelle pieghe della parola amare.

Ma.. di notte
la luna ci invita a ballare
e di notte, nell'ombra
la luna ci può possedere.
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DANZA DELLA LUNA


Quando il sole sfiora con le sue mani dorate l’orizzonte,
con gesti rituali da’ inizio alla danza della luna.
In sottofondo le ombre suonano la musica della sera
finche’ tutto si tinge dei colori notturni,
finche’ le ombre si spandono e permeano disegnando il silenzio.
Silenzio e quiete abbeverando chi ne ha sete.
~

 

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ED È SUBITO SERA...


Ognuno
sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di Sole

ed è subito sera

 

 

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