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Post n°68 pubblicato il 09 Luglio 2017 da Herebus

 

 

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DAL NOSTRO INVIATO


LONDRA - In questi giorni di un frigido Luglio la Capitale del Regno Unito sta provando un calore, umano e non meteorologico, che sta stupendo e tenendo col fiato sospeso il Mondo intero. Sono già tre giorni, infatti, che Sua Santità Papa Francesco è giunto in visita da privato cittadino all'Ospedale Pediatrico di Great Ormond Street. In quet'Ospedale, lo ricordiamo, da mesi è ricoverato un bambino di meno di un anno, Charlie Gard, che è uno dei 16 sfortunati esseri umani a soffrire di una rarissima malattia genetica che uccide lentamenete ed inesorabilmente i mitocondri della cellule, ossia le loro centrali energetiche, provocandone la morte.

Questo bambino ed i suoi genitori sono finiti, loro malgrado, nell'occhio del Ciclone mediatico internazionale a causa del grottesco, inumano e, diciamolo pure, mostruoso comportamento delle Corti di Giustizia Britanniche e dell'insulsa Corte Europea per i Diritti Umani. Ebbene, lo ricorderete anche voi, su impulso dei "medici" dell'Ospedale dove è ricoverato, i tre gradi della Giustizia Britannica hanno stabilito che, date le indicibili sofferenze che la malattia provoca al piccolo Charlie e data l'assenza di una terapia o di un protocollo che possano dare una speranza di guarigione se non di miglioramento, essi ritengono che sia necessario staccare le macchina che lo tengono in vita e uccidere, questo è il termine che mi sento di usare, un bambino di 10 mesi in nome della scienza, in barba ai diritti dei genitori, in barba al suo diritto a vivere ogni istante che Dio gli abbia riservato ed in barba ad ogni speranza. Già, la speranza : i medici inglesi ed i giudici hanno deciso che Charlie ed i suoi genitori non possono averne, lo hanno deciso per legge ! Tuttavia una speranza, se pur minima, in realtà esiste ed infatti negli Stati Uniti stanno testando una terapia genetica quasi fantascientifica che, seppur ancora completamente sperimentale, qualche risultato lo ha prodotto : alcuni bambini affetti dalla stessa malattia di Charlie sono sopravvissuti e migliorati, una in particolare conduce una vita pressochè normale. Allora esiste una speranza ma, si potrebbe pensare, il costo di questa terapia sarà stellare e non si può chiedere al SSN inglese di sostenerlo. Vero anche questo ma è anche vero che i genitori del piccolo hanno fondato on-line il Charlie's Army ed hanno raccolto oltre 1.400.000 Sterline, poco meno di 1,2 Milioni di €, per curare a loro spese il figlio negli USA.

Ma i medici ed i giudici inglesi hanno deciso di sostituirsi all'Amore dei genitori ed a Dio stesso e hanno deciso "che sia meglio" uccidere Charlie. I giudici europei dal canto loro, sempre pronti ad intervenire ed interferire per qualunque fesseria possa ledere i diritti di chissà quale minoranza o singolo individuo, ha preferito lavarsene le mani come neanche Ponzio Pilato fece 2000 anni fa.

Così ai genitori di Charlie è stata tolta la Patria Potestà, la dignità di decidere dove, come e quando loro figlio potesse o dovesse incontrare la morte e, con un asettico comunicato in burocratese, gli è stato comunicato quale sarebbe stato l'ultimo giorno di vita di loro figlio. Fin qui l'allucinante cronaca. Fin qui l'allucinante vittoria della cultura della morte che si sta impossessando dell'Europa.

Ora parliamo di quanto sta accadendo in questi ultimi giorni ed in queste ore. Approfittando dell'ulteriore tempo che i gentili medici inglesi hanno concesso alla famiglia ed a Charlie, Sua Santità ha inviato un tweet dicendo "Che è ora che l'Uomo torni a seguire il cammino che Dio gli ha indicato e che non è possibile tollerare come possa essere bistrattata ed oltraggiata la vita umana, soprattutto quando essa sia indifesa e ferita come nel caso del piccolo Charlie." Dopodichè è "sparito" per ricomparire in fila ad un Gate dell'Area Internazionale dell'Areoporto di Fiumicino. Immaginatevi lo stupore ed il trambusto tra i passeggieri ed il personale quando Bergoglio ed il suo seguito, limitato al Prefetto Gaenswein, al Segretario Personale ed al Capo della Gendarmeria Vaticana, solo e disarmato. Vestito nella consueta talare bianca il Papa ha parlato con tutti ma non ha rinunciato a mettersi in fila come gli altri, ha presentato il biglietto, ottenuto la Carta d'Imbarco e preso posto sul volo Alitalia per Londra. Sua Santità ha fatto solo due richieste al Comandante Tempesta ed al suo equipaggio : la prima e più importante è stata quella di non rivelare via radio alle Autorità Britanniche chi stava arrivando con il volo da Roma e la seconda è stata quella di poter avere quattro posti vicini per lui ed i suoi accompagnatori. Ma come, direte voi a questo punto, il Papa prende un aereo di linea ? Eh sì perchè Bergoglio, per non creare un incidente diplomatico, ha deciso di recarsi in Gran Bretagna da privato cittadino, da amico che va a trovare altri amici : i coniugi Gard.

Anche ad Heatrow non sono mancati i momenti di sgomento e di totale confusione da parte delle Autorità aereoportuali londinesi che sono state prese completamente in contropiede dall'arrivo di Sua Santità. Alla fine però il Papa ed i suoi sono riusciti a salire a bordo di un taxi ed a dirigersi verso l'Ospedale dove stava contando le sue ultime ore il piccolo Charlie.

In men che non si dica, ovviamente, la notizia è dilagata per la Capitale inglese e, dirompente, è uscita come breaking news su tutti i maggiori network mondiali, compresi Al Jazira e quelli in lingua araba. Nel frattempo il taxi del Papa, ribattezzato The Pope One dai commentatori della BBC era seguito da uno stuolo di auto e mezzi di ogni tipo che comprendevano curiosi, cattolici britannici, sostenitori del Charlie's Army, auto della Metro Police, mezzi di Radio e TV, biciclette e persone che, a piedi, hanno accompagnato correndo qualche chilometro del tragitto del taxi del Papa. Anche Sua Maestà la Regina Elisabetta è stata avvertita prontamente dell'arrivo del Romano Pontefice quando si trovava nel Castello di Balmoral per una breve vacanza mentre il Principe di Galles si stava precipitando a Londra e il Primo Ministro May ha interrotto il suo viaggio in Canada e negli USA e sta per ripartire alla volta di Londra.

Al suo arrivo al Great Ormond Street Hospital un'inaspettata folla silenziosa stava attendendo The Pope One ed il suo stravagante seguito che, lentamente è riuscito ad entrare nell'Ospedale. Qui attendevano Bergoglio il Direttore, il Primario di Pediatria e uno stuolo di medici ed infermiere tra lo stupito e l'incredulo. Quando il Papa ed il Prefetto Gaenswein sono riusciti ad abbandonare il taxi ed a varcare le soglie della struttura il Direttore si è parato davanti al Pontefice, si è inchinato ed ha chiesto a Bergoglio cosa fosse venuto a fare così lontano da Roma e dal Vaticano. Il Vicario di Cristo, allora, lo ha abbracciato e, tenendolo per le spalle con le mani gli ha detto, in un perfetto inglese, " Stia tranquillo Dottore, io sono qui per portare il mio conforto e la Parola di Dio a degli uomini che ne hanno, ora, un estremo bisogno. " L'uomo ha guardato il Papa con quello sguardo stupito che solo gli inglesi sanno fare poi ha mormorato "Ho capito. Mi segua Santità." ed ha accompagnato Bergoglio ed il suo seguito nella stanza dove sta trascorrendo le sue ultime ore di vita il piccolo Charlie Gard. Quando la notizia è stata data ai Signori Gard loro parevano non volerci credere, non riuscivano a capacitarsi di quello che stava succedendo e quando Bergoglio è uscito dall'ascensore nel corridoio del loro Reparto mamma e papà Gard sono corsi ad abbracciare il Papa, piangendo in maniera irrefrenabile e continuando a ringraziarlo per minuti e minuti prima che il Santo Padre potesse riuscire a sciogliersi dal loro abbraccio. Una volta riavutisi dall'emozione il Papa li ha presi sottobraccio e gli ha detto : "Andiamo un po' a pregare con e per Charlie." e lo strano terzetto, accompagnato dallo stralunato Direttore dell'Ospedale, si è chiuso a pregare nella stanza di Charlie.

Sono passati tre giorni dall'arrivo dl Papa a Londra e Bergoglio non ha mai lasciato soli per un attimo i tre Gard, mamma, papà e Charlie e certo questo ha sicuramente impedito che chiunque potesse azzardarsi a porre in atto l'omicidio di Charlie e nonostante alcune voci abbiano chiesto alla Polizia di liberare l'Ospedale dall'ingombrante presenza il Capo della Polizia ha dichiarato che non sarà certo lui il primo poliziotto a cacciare un sacerdote mentre conforta gli ammalati in un Ospedale, tanto più se questo sacerdote è anche, occasionalmente, un Capo di Stato. Il Foreign Office per il momento non ha preso una posizione definita ma certo, fanno sapere dagli Uffici del Ministero, chi siamo noi per impedire ad un ministro di culto di confortare dei sofferenti anche se, conclude la nota, il particolare status di Sua Santità rende le cose più complicate di quanto non si potrebbe desiderare in simili evenienze.

Sia come sia e pur apprezzando il tradizionale fair play britannico è chiaro che al Ministero aspettano che qualcuno più in alto gli faccia sapere cosa debbono fare. Nel frattempo, la mattina del terzo giorno, Sua Maestà Elisabetta II è arrivata all'ospedale pediatrico ed ha voluto incontrare Sua Santità privatamente ma sempre nella stanza del piccolo Charlie, dalla quale il Pontefice non si è detto disposto ad allontanarsi. I due Capi di Stato, e Capi della Chiesa Cattolica e di quella Anglicana sono stati a parlare per oltre 4 interminabili ore. Qualcuno dice anche di averli sentiti pregare insieme ma intanto, fuori dall'Ospedale, stava succedendo qualcos'altro di straordinario : diversi Imam londinesi con il loro seguito di fedeli si sono uniti alla folla sotto l'Ospedale ed hanno cominciato a pregare sotto un enorme striscione che riportava la frase del Corano che dice : " Chi salva una vita, salva il Mondo." E così, pian piano, preti e fedeli cattolici, protestanti, musulmani hanno cominciato a pregare insieme, sotto quelle finestre dove un papa ed una Regina stavano facendo, forse, la stessa cosa.

Quando la Regina Elisabetta è uscita dall'Ospedale ha voluto rilasciare un breve comunicato dove, sostanzialmente, ha lanciato due messaggi ben precisi a tutto l'Establishment britannico. Ella ha detto che - Le Corti di Giustizia Britanniche da sempre esercitano il loro mandato in nome e per conto del Sovrano - e che - La Sovrana non può che essere addolorata per la sorte che è stata "accordata" al piccolo Charlie Gard - per finire con le parole più importanti - La Giustizia Britannica, comunque, per quanto imparziale ed obiettiva non può in alcun modo condizionare la vita o limitare la libertà di qualunque cittadino non britannico che non sia qui per compiere reati."

A questo punto le cose si sono completamente ribaltate per Charlie e la sua famiglia : di li a poco anche il Papa ed il suo seguito sono usciti dall'ospedale sorridenti ma senza rilasciare alcuna dichiarazione. Stavolta il Pontefice e i suoi sono saliti su auto ufficiali e sono partiti alla volta di Heatrow, scortati da decine di auto e moto della Polizia inglese, dove un Airbus A-321 del 30° Stormo dell'AMI sta aspettando il Pontefic per ricondurlo a Roma. Ma cosa si saranno detti Francesco ed Elisabetta II ? Perchè la Regina ha voluto fare quello strano riferimento ai cittadini stranieri ? Il mistero è durato poco perchè proprio mentre l'Airbus dell'AMI staccava le ruote dalla pista cominciava l'avvicinamento un C-35 dell'USAF allestito ad aeroambulanza. Qualcuno nota l'evento e lo comunica a Londra, agli stuoli di giornalisti e commentatori radiotelevisivi che stazionano davanti al Great Ormond Street Hospital e ad alcuni di loro sarà sicuramente venuto in mente il possibile collegamento tra quel decollo e quell'atterraggio ma, prima che si potesse dar voce a questi dubbi ecco il vero coup de teatre. Una mezz'oretta dopo che il Papa ha lasciato l'Ospedale un grosso Suburban nero con targa diplomatica americana si fa largo tra la folla e si ferma davanti all'entrata dell'Ospedale ed è giusto un istante dopo che vediamo il Signor Gard fare capolino, prima timidamente poi con più sicurezza fino ad uscire dal portone con la moglie sotto al braccio. In un men che non si dica i due vengono attorniati dai reporter e dai giornalisti. I colleghi li tempestano di domande su Charlie, sul Papa, sulla Regina, su di loro ma nessuno dei coniugi sembrava aver intenzione di rispondere. Poi, con le lacrime agli occhi e con un gesto ampio e lento la Signora Gard tira fuori dalla tasca quelli che sembrano tre libricini, foderati di azzurro. Immediatamente le macchine fotografiche e le telecamere attivano i loro teleobiettivi ed ecco che, semicoperta tra le dita della mamma di Charlie si scorge l'insegna con le Chiavi e il Triregno, sovrastate dalla scritta argentea "STATO DELLA CITTA' DEL VATICANO" e più sotto : "Passaporto Diplomatico".

Era questo a cui faceva riferimento Elisabetta II, allora, il "regalo" portato dal Papa alla famiglia Gard è stato quello della Cittadinanza Vaticana e del Passaporto Diplomatico. In questo modo i tre Gard non sono più soggetti alle leggi britanniche e, in qualità di diplomatici non possono essere fermati od ostacolati nei loro spostamenti. Il Suburban americano è stato inviato direttamente da parte del Presidente Trump che, nel suo variegato repertorio di emozioni e comportamenti contrastanti, ha voluto comunque mettersi a disposizione di questo infelice bambino ed ha ordinato all'Ambasciata di Londra di organizzare un trasporto diplomatico dei coniugi Gard e di loro figlio dal Great Ormon Street Hospital fino alla scaletta del C-35 in loro attesa sulla pista di Heatrow e che, una volta decollato, li avrebbe portati tutti e tre a Ciampino dove un'equipe dell'Ospedale Bambino Gesù è già pronta a riceverli, trasportarli nel Ospedale al centro di Roma e cominciare dall'indomani stesso la terapia sperimentale che rappresenta la Speranza alla quale due genitori qualunque, in un'estate qualunque hanno deciso, per amore, di affidare la vita del loro unico, sfortunato bambino.

Chi salva una vita salva il Mondo e allora chi salva un bambino innocente, aggiungeremmo noi, lo salva due volte questo orribile mondo.

 

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Un blog di: Herebus
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"MORTE DI UN BRAVO RAGAZZO. L'INCREDIBILE STORIA DI MARIO BIONDO."

La Repubblica - Palermo, 13 Novembre 2018


La morte di Biondo un giallo lungo cinque anni na «storia incredibile» di misteri e di archiviazioni, indagata in un libro-dossier che prova a ricostruire, tra memorie private, perizie mediche e documenti d'archivio, il caso di Mario Biondo, il cameramen palermitano trovato morto cinque anni fa a Madrid. È una favola nera raccontata con la precisione di un cronista, il libro di Paolo Gentili, "Morte di un bravo ragazzo" (Sovera Edizioni): un contributo a una verità mancata a cui l'autore, con il contributo della madre della vittima, Santina Biondo, tenta di avvicinarsi, ricostruendo la vita privata del giovane con la moglie giornalista Raquel, più volte interrogata sui fatti, e le incongruenze di quattro armi di indagini, tra sms e dati estratti dal computer del giovane, poi compendiate in un atto scritto dai magistrati inquirenti, dove la vicenda Biondo resta ancora una storia irrisolta. Serve, allora, alla memoria capace di farsi domanda, anche la più semplice operazione letteraria su un giallo di cronaca. Perché di morte di può morire due volte, la seconda è quando si viene dimenticati.


 

 

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Da Roma a Yale nel Connecticut, dagli archivi segreti del Vaticano alle stanze asettiche della Cia, dalla Buenos Aires della "sporca guerra" dei desaparecidos alla quiete irreale di Salò sul Garda e di Sherbrook nel Quebec, dalle birrerie di Monaco di Baviera ai monasteri benedettini di Subiaco a Roma. Attraverso i dialoghi incalzanti fra chi complotta per imporre sull'intera umanità il dominio satanico della Confraternita della Morte (che ha come motto "Guerra, Sangue e Miseria") e chi invece, nel nome dell'umanesimo di matrice cristiana, tenta di opporsi a questa infernale macchinazione, si snoda l'ingranaggio narrativo costruito da Paolo Gentili, che, mediante una prosa di forte impatto giornalistico, tesse la sua ragnatela di cospirazioni ad alto livello.

 
 

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