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« Flash 15 - Uno strano in...Flash 17- Cronache Illuminate »

Flash 16 - Un aggiornamento sui Tornado.

Post n°40 pubblicato il 17 Settembre 2014 da Herebus
 

 

Sono passati diversi giorni, anzi qualche settimana e come volevasi dimostrare del terribile quanto bizzarro incidente dei due Tornado IDS dell'AMI sui cieli di Ascoli nessuno più parla o scrive. Il Flash 15, scritto il 22 Agosto su questo Blog, ha avuto un discreto successo di pubblico, tanto che lo stesso Signor Emidio Giovannozzi, uno dei primi testimoni oculari dell'accaduto, si è preso la briga i scriverci un commento dove ribadiva l'ipotesi dello scontro in volo tra i due cacciabombardieri e, per avvalorare la sua tesi, ci ha anche segnalato un suo video postato su Youtube e girato immediatamente dopo lo schianto. Abbiamo ringraziato Emidio per la sua collaborazione e siamo subito andati a vedere il video in questione il quale, però, a nostro parere non sposta di una virgola i nostri dubbi in quanto inizia con una nuvola di fuoco e fiamme e fumo, nella quale, secondo il parere suo e degli amici presenti con lui in quel momento si sarebbero disintegrati i due aerei dopo l'impatto. Quello che ci lascia perplessi del video del Giovannozzi è sostanzialmente il fatto che non si vedano cadere rottami di nessun tipo. Dai giornali ci risulta che almeno il corpo della donna pilota è stato ricuperato all'interno della parte anteriore della carlinga che risultava più o meno intatta e questo pezzo di grandi dimensioni non si vede affatto cadere nel video. Ci sono poi i motori, i quattro Turbo Union RB-199, che per fattura e dimensioni avrebbero dovuto precipitare a terra più o meno integri prima dell'impatto al suolo e probabilmente anche in fiamme, dei quali non si vede traccia. Difficile credere che si siano polverizzati nell'impatto tanto da non essere visibili ad una distanza abbastanza ravvicinata, eppoi i soccorritori dell'AMI hanno detto che i motori sono stati tra i primi resti recuperati e quindi dovevano essere per forza integri o riconoscibili. Intendiamoci : noi non stiamo affatto dubitando della genuinità del video di Giovannozzi né tantomeno della sua buona fede ma stiamo solo esprimendo alcune perplessità dovute alle nostre osservazioni. Sulla stessa pagina di Youtube comunque c'è un altro video amatoriale che è stato mandato in onda dal TG-1 di quel 18 Agosto dove si vede il fermo immagine immediatamente precedente alla collisione tra i due caccia o tra uno dei due aerei e qualcos'altro. Usando i nostri mezzi per analizzare quelle immagini, che non sono certo quelli della NSA, e considerando la pessima qualità della rispresa, fatta probabilmente da uno smartphone, si riescono ad evidenziare comunque duo oggetti che stanno per collidere : uno è sicuramente uno dei due Tornado che sta compiendo una virata ad elevato numero di G, l'altro invece, per quanto ci si sforzi di evidenziarlo al meglio si riesce solo a vedere un puntino nero che sembrerebbe puntare verso l'aereo ma capire di che cosa si tratti, se dell'altro aereo, di un missile, o di un velivolo/oggetto terzo non si riesce assolutamente a stabilire. Certo se si disponesse di riprese di qualità migliore si potrebbe già avere un'idea più precisa ma così è impossibile. Oltretutto apprendiamo dalla stampa nazionale, dal Corriere della Sera in particolare, che ci sono anche altri testimoni che confermerebbero la tesi del Signor Giuliani che, invece, sostiene di aver visto uno solo dei due aerei militari esplodere in volo " con una luce sotto la carlinga" mentre l'altro si sarebbe schiantato sulla montagna pochi istanti più tardi. C'è poi un altro fatto che se non proprio strano risulta per lo meno bizzarro : subito dopo il disastro l'AMI si è preoccupata di comunicare che in loco non si rilevava un livello anomalo di radiazioni ionizzanti e quindi quello non era un incidente di tipo nucleare. Poi, qualche ora dopo, lo Stato Maggiore AM ha comunicato che i due aerei stavano compiendo sì un'esercitazione ma erano disarmati e ancora successivamente le esercitazioni da una congiunta sono diventate due disgiunte ma diciamo che per il momento facciamo finta di niente. La cosa che ci colpisce però è che oggi, 17 Settembre 2014, l'AMI abbia emesso un comunicato dove si dice che tutti i rilevamenti messi in atto a tappeto sul luogo del disastro portano ad escludere la dispersione nell'ambiente di materiale radioattivo ! Ma allora, come si chiederebbe Holmes, se il materiale fissile non stava a bordo dei due aerei che, incredibilmente, compivano esercitazioni di bombardamento disarmati, allora da dove si temeva che potesse venire la perdita ? Oltretutto una simile analisi a tappeto è dispendiosa sia in termini di mezzi che di denaro e, ben conoscendo la PA ed i militari, se non fosse stata una cosa necessaria nessuno si sarebbe mai sognato di buttare via soldi,uomini e tempo per una simile attività e quindi, dedurremmo con Holmes, che per quanto assurdo ci possa sembrare, se c'è stato chi si è preoccupato di controllare la radioattività ambientale allora c'era anche il pericolo di una dispersione. Ma se gli aerei erano disarmati, dove stava il materiale fissile ? A terra, sembrerebbe logico dedurre ma allora chi mai lo stava trasportando e dove era diretto ? E da dove proveniva ? Per caso esistono magazzini segreti di armi nucleari sulle colline ascolane ?


A tutt'oggi, quindi, non solo le comunicazioni ufficiali non hanno chiarito nessuno dei nostri dubbi ma adesso è saltata fuori anche la stranezza del materiale radioattivo.


Tutto questo ci porta a confermare le nostre iniziali ipotesi sulla causa del disastro che, lo ricordiamo, erano :


  1. Errore di pilotaggio;

  2. Gravissima avaria a bordo di uno o entrambi gli aeromobili;

  3. Reazione ad una minaccia improvvisa ed imprevista, proveniente da terra.


Restano inoltre tuttora aperti i seguenti interrogativi :


  • sulla vera missione dei due aerei : inizialmente un'esercitazione congiunta, poi improvvisamente due diverse esercitazioni disgiunte;

  • sui tempi : inizialmente è risultato che i Tornado sono decollati da Ghedi a pochi minuti dal termine della finestra temporale dell'esercitazione ed al momento del disastro stavano rientrando alla base, poi è stato detto che invece i tempi ed i luoghi delle esercitazioni, due, erano quelli giusti. Ma quali esercitazioni militari si svolgono in zone abitate ?

  • I radar ed i transponder : qui l'AMI non ha potuto ritrattare niente perchè è un dato di fatto che poco prima dell'incidente i due aerei, insieme, siano scesi sotto la quota di intercettazione dei radar primari e sempre contemporaneamente abbiano spento i transponder. Follia collettiva ? Improbabili guasti simultanei ? Sabotaggio ? Reazione ad una minaccia reale ? Intervento degli extraterrestri ?


Ancora non è dato sapere, speriamo solo stavolta di non dovere attendere trent'anni per scoprire la verità.


...to be continued...

 

 
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Un blog di: Herebus
Data di creazione: 13/06/2013
 

 

"MORTE DI UN BRAVO RAGAZZO. L'INCREDIBILE STORIA DI MARIO BIONDO."

La Repubblica - Palermo, 13 Novembre 2018


La morte di Biondo un giallo lungo cinque anni na «storia incredibile» di misteri e di archiviazioni, indagata in un libro-dossier che prova a ricostruire, tra memorie private, perizie mediche e documenti d'archivio, il caso di Mario Biondo, il cameramen palermitano trovato morto cinque anni fa a Madrid. È una favola nera raccontata con la precisione di un cronista, il libro di Paolo Gentili, "Morte di un bravo ragazzo" (Sovera Edizioni): un contributo a una verità mancata a cui l'autore, con il contributo della madre della vittima, Santina Biondo, tenta di avvicinarsi, ricostruendo la vita privata del giovane con la moglie giornalista Raquel, più volte interrogata sui fatti, e le incongruenze di quattro armi di indagini, tra sms e dati estratti dal computer del giovane, poi compendiate in un atto scritto dai magistrati inquirenti, dove la vicenda Biondo resta ancora una storia irrisolta. Serve, allora, alla memoria capace di farsi domanda, anche la più semplice operazione letteraria su un giallo di cronaca. Perché di morte di può morire due volte, la seconda è quando si viene dimenticati.


 

 

OMNIA VINCIT VERITAS

 

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ULTIMO LIBRO PUBBLICATO DA PAOLO GENTILI

SOL INVICTUS : Una nuova alba.

 

Pensiamo veramente che ciò che finora abbiamo dato per scontato sia la realtà ? Siamo pronti a scommettere che la Storia che stiamo vivendo sia proprio quello che Dio abbia pensato e desiderato per noi ? L'Uomo moderno è così sicuro di se e del suo potere tecnologico da non riuscire a vedere la verità che gli sta davanti, dietro lo schermo del suo egoismo. Questo romanzo è il primo di una trilogia. Correndo lungo le tortuose strade della Storia dell'Uomo, prende spunto dalle Profezie sugli Ultimi Tempi, proprie di tutte le grandi Religioni della Terra e ci porta d'un balzo a vivere in prima persona il disegno che Dio ha pensato duemila anni fa, per mostrare all'Uomo il Suo vero volto. In una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena, che nel primo volume prende le mosse dal 1976, scopriremo come l'Uomo da secoli si sia attrezzato per ostacolare il disegno divino. Ai nostri giorni utilizza l'Associazione maggiormente ramificata, pericolosa e segreta, nata nel cuore della più potente Nazione della Terra, con tentacoli nel nostro Paese ed in altre nazioni occidentali.

 

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www.ibs.it


 

HANNO DETTO DI : "SOL INVICTUS : UNA NUOVA ALBA"

" Sol Invictus è un romanzo colto e ben scritto che ripropone tematiche non certo inedite ma comunque stimolanti per chi ama i thriller fantapolitici venati di misticismo millenaristico. "


" Nel tempo dell'inganno chi dice la verità è un rivoluzionario. " Questo il leit motiv del libro, mutuato dal pensiero di George Orwell in 1984. Un testo che posso considerare un saggio camuffato da romanzo.

 

Da Roma a Yale nel Connecticut, dagli archivi segreti del Vaticano alle stanze asettiche della Cia, dalla Buenos Aires della "sporca guerra" dei desaparecidos alla quiete irreale di Salò sul Garda e di Sherbrook nel Quebec, dalle birrerie di Monaco di Baviera ai monasteri benedettini di Subiaco a Roma. Attraverso i dialoghi incalzanti fra chi complotta per imporre sull'intera umanità il dominio satanico della Confraternita della Morte (che ha come motto "Guerra, Sangue e Miseria") e chi invece, nel nome dell'umanesimo di matrice cristiana, tenta di opporsi a questa infernale macchinazione, si snoda l'ingranaggio narrativo costruito da Paolo Gentili, che, mediante una prosa di forte impatto giornalistico, tesse la sua ragnatela di cospirazioni ad alto livello.

 
 

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