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Dramma clandestini: giusto dare ospitalità?


IMMIGRATI: DOPPIO SBARCO A LAMPEDUSA (ASCA) - Palermo, 11 mag - Doppio sbarco di extracomunitari questa mattina a Lampedusa. In tutto sono arrivati 390 clandestini, di cui 13 donne e un bambino, su due barconi che sono stati soccorsi e scortati nel porto dopo essere stati avvistati a largo dell'isola. Il primo barcone, con 220 immigrati a bordo, e' stato avvistato ormai in prossimità di Lampedusa. E' stato affiancato e scortato da una motovedetta della Guardia Costiera. Il secondo, invece, con 170 clandestini, e' stato avvistato e soccorso a circa 15 miglia da Lampedusa.Gli extracomunitari sono stati trasbordati a bordo delle motovedette e condotti sull'isola. Con questi due nuovi arrivi torna in emergenza il centro di prima accoglienza che ha una capienza massima di 190 persone.ore 10,46Immigrazione clandestina: un dramma... ma per chi?Continua il dramma degli sbarchi dei clandestini. Continua il dramma di una immigrazione senza controllo che mette a rischio i disperati che fuggono dai luoghi di origine dove magari è in corso una guerra, una carestia o viene perpetrata costantemente la violazione dei diritti umani. Ma il 'dramma degli immigrati è anche il nostro dramma?Io credo che, fondamentalmente, il problema dell'immigrazione clandestina tocchi poco gli italiani. O comunque la maggior parte.Il dramma dei clandestini non è il dramma del nostro paese, non è nemmeno il dramma che arrovella la mente di chi ci governa, ma è il dramma dei disperati che tentano invano di sbarcare sulle nostre spiagge in cerca di pane. Ed è il dramma di ognuno di noi che, incapace di spezzare il pane con chi è affamato, si affanna a cercare magiche soluzioni o, peggio ancora, vorrebbe chiudere le frontiere per difendere il proprio posto di lavoro, il proprio spazio, la propria casa; vorrebbe chiudere gli occhi per non vedere, per non sapere che mentre in occidente mangiamo la nostra condanna, altrove c'è chi ogni giorno muore di fame. Il dramma dei clandestini, con l'inevitabile e oggettivo problema dell'accoglienza, ci piaccia o meno, è il dramma di un mondo diviso tra chi ha tutto e chi non ha niente. È il dramma di questo mondo che ha globalizzato il miraggio del benessere senza fare i conti con le risorse della terra, perché il benessere può sussistere in una parte del globo solo a patto di impoverire l'altra parte del pianeta. Non è chiudendo le frontiere, allora, che risolveremo il problema, né chiudendo il finestrino dell'auto ogni volta che si accosta un extracomunitario, che daremo risposta alla nostra coscienza. È aprendo la mente e il cuore all'impegno per un'equa distribuzione dei beni della terra, è lottando per l'azzeramento del debito pubblico dei paesi poveri, è investendo maggiori risorse nelle strutture pubbliche di accoglienza, è aprendoci al vero significato della parola solidarietà che eviteremo il collasso delle politiche nazionali e internazionali, sempre più incapaci di risolvere le emergenze e i conflitti che affliggono il mondo.