NeverInMyName

Come isolare il seme dell'odio?


Berlino, un italiano pestato dai naziskin E’ allarme razzismo BERLINO. Sembrava essere lo straniero, la vittima predestinata dei naziskin tedeschi. Pelle scura e capelli rasta, come l’ingegnere etiope Ermyas M. - 15 anni in Germania, passaporto tedesco - ridotto in coma un mese fa in una brutale aggressione notturna a Potsdam. Invece no. E’ successo anche a un italiano, il gelataio sardo Gianni Congia, 34 anni, da dieci in Germania, da tre a Berlino. L’hanno assalito in tre, all’una di sabato notte, nel quartiere bohemien di Prenzaluer Berg: teste rasate e abiti neri, ha precisato la polizia. Gli hanno chiesto di che nazionalità fosse, lui ha risposto: «Sono italiano». E’ partita una gragnuola di pugni e calci, all’urlo di «Straniero di merda», lo slogan xenofobo che sempre accompagna queste spedizioni punitive. Poi è saltata fuori una mazza da baseball, con la quale Gianni Congia è stato ferito alla testa e a un ginocchio. A quel punto i tre se la sono filata, mentre arrivavano i soccorsi. La stampa, 15 maggio 2006Belgio, mattanza nazi: uccisa anche bimba di 2 anniANVERSA - L'ultima mattanza di un naziskin in Belgio, particolarmente cruenta, con l´uccisione di una bambina bionda di due anni insieme alla sua tata di pelle nera in una delle strade del centro e il ferimento poco prima di una donna di origine turca, sta provocando una silenziosa indignazione. Sono due giorni che la gente va a portare fiori e pelouche dove sono state uccise. Anche sabato, una processione. Il fatto è successo giovedì pomeriggio ad Anversa, roccaforte del partito xenofobo e nazionalista Vlaams Blok, ora denominatoVlaams Belang. Un naziskin di 18 anni ha tranquillamente acquistato, al mattino una carabina 9 millimetri e un pacco da venti proiettili. Si chiama Hans Van Themsche e se non fosse stato fermato dalla polizia dopo l´omicidio della baby sitter e della bambina, avrebbe continuato a sparare. L'Unità, 10 maggio 2006Cosa può fare ognuno di noi per contrastare la xenofobia?Quando leggo notizie come quelle che ho inserito in questo post, in particolare quando violenze di questo genere vengono commesse nel mio Paese,  nella mia citta, nel mio quartiere, mi sento inerme. Sento di non poter far nulla per impedire che episodi così squallidi e crudeli si verifichino impunemente. Soprattutto quando vengono perpetrati nell'indifferenza. Ebbene sì, di atti di prevaricazione nei confronti di extracomunitari, omosessuali o qualsiasi altro essere umano considerato "minoranza" o "diverso", se ne verificano tanti, ogni giorno, nella non curanza della maggior parte della gente. E se non ci scappa il morto non fa notizia... Proprio oggi, tornando a casa dal supermercato, mi sono trovata davanti a una scenza che mi ha fatto vergognare di essere italiana. Quattro bulletti, sedici anni la media - con teste rasate e tatuaggi in bella vista - avevano accerchiato un ragazzo, un tunisino più o meno loro coetaneo, e lo stavano maltrattando spintonandolo e facendolo cascare a terra, solo perché si 'era permesso' di entrare nel bar che loro frequentano abitualmente per acquistare una biglietto dell'autobus. Tutta la scena si è svolta di fronte ad almeno una decina di adulti indifferenti... Non riuscivo a crederci! Mi sono avvicinata e ho aiutato il poverino a rialzarsi, siamo entrati nel bar, gli ho offerto un caffe e abbiamo preso il biglietto. Poi siamo usciti. Dovevate vedere le occhiate schifate che mi hanno lanciato. Ma per fortuna è finita lì.E allora, se ci scandalizziamo per l'italiano picchiato in Germania e proviamo orrore per l'atrocità commessa in Belgio, cominciamo a pensare che anche a due passi dalle nostre case è possibile che avvengano piccoli e grandi atti di violenza che possono lasciare segni indelebili.Vivere la propria quotidianità, senza fermarsi a ragionare sul senso profondo di certi atteggiamenti xenofobi, sulle violenze talvolta gratuite, è comunque un atto di discriminazione, di indifferenza e di vigliaccheria...