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Sri Lanka, un paradiso terrestre in guerra


Scrivo poche righe per segnalarvi questa notizia. E' stata una giornata dura, estenuante, ma voglio comunque lasciarvi questo messaggio. E' più forte di me. E' troppo importante! Vi parlo dello Sri Lanka. Se pensate a questa splendida isola solo come a un luogo di vacanza, scordatevelo...
In questo paese è in atto una vera e propria guerra, anche se i grandi media ne parlano sommariamente.  Dopo il clamoroso attentato della scorsa settimana, nel quale sono rimaste uccise settanta persone a seguito di una vera e propria battaglia navale al largo delle coste settentrionali del paese, la pace in Sri Lanka appare appesa a un filo. Con più di 200 morti solo in quest’ultimo mese, sembra ormai inevitabile una nuova guerra civile. L'ultimo assalto, due giorni fa, ha provocato altre 19 vittime. Fonti ufficiali hanno comunicato che i ribelli delle Tigri tamil hanno promesso una “guerra” pur di mantenere le loro forze in mare; dopo una violenta battaglia navale lo scorso 11 maggio, gli osservatori di pace nel Paese avevano definito le operazioni in mare dei ribelli una “grossa violazione” del cessate-il-fuoco del 2002. Ufficiali dell’esercito hanno reso noto che 13 delle vittime, tutte civili, sono morte per colpi d’arma da fuoco in incidenti differenti a Kayts, nel nord. A Trincomalee, nord-est, i morti sono stati due; come pure a Atchchuvely nella penisola settentrionale di Jaffna. Secondo i militari anche un soldato è stato ucciso durante un attacco delle Tigri a un convoglio, cui l’esercito ha risposto uccidendo uno degli aggressori. Le autorità stanno indagando se gli omicidi siano legati all’escalation di violenze che nelle ultime settimane ha sconvolto il nord-est del Paese, di cui le Tigri rivendicano l’autonomia. Gli osservatori di pace nordeuropei ritengono che tra Colombo e i ribelli sia ripresa una guerra “a bassa intensità”. I separatisti negano ogni responsabilità degli ultimi attacchi ai militari, ma sono in pochi a crederlo; da parte sua il governo sostiene di limitarsi semplicemente a rappresaglie tattiche e di rispettare i termini del cessate-il-fuoco siglato nel 2002. Secondo fonti diplomatiche, la difficoltà di stabilire un compromesso tra le parti ha portato allo stallo del processo di pace. Al momento le Tigri hanno abbandonato “a tempo indeterminato” i colloqui di pace con il governo. Il fragile accordo di tregua, firmato quattro anni fa, è ormai lettera morta: il paese è in stato di guerra permanente da parecchi mesi. I tentativi dei mediatori internazionali coinvolti nel processo di pace – Norvegia, Giappone ed Unione Europea – si sono rivelati inutili.Se volete saperne di più leggete l'articolo che vi linko.http://www.warnews.it/index.php/content/view/2129/35/