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Rischiare la vita per essere più belle... Ne vale la pena?


Giovane in coma dopo un 'bagno' abbronzante:torna la paura per i trattamenti estetici Ho appena sentito al tg una notizia che mi ha sconvolta e che ha installato in me molte domande. Una ragazza di 20 anni è stata ricoverata in coma all'ospedale "Bonomo" di Andria, dopo un malore che l'ha colpita mentre si trovava in un centro abbronzatura. E' stata aperta un'indagine e i carabinieri del comando locale stanno effettuando degli accertamenti per verificare  se la ragazza si è sentita male a causa del "bagno" abbronzante con i raggi UV. A prescindere da questo episodio, mi chiedo... fino a che punto ci si può spingere per essere più belle? Vi ricordate i casi di donne morte dopo interventi di liposuzione? O la vicenda di quella signora di Parma che ora è su una sedia a rotelle? E ancora, ricordate quello che è successo a La
ura Antonelli (nella foto a destra prima dell'intervento), attrice bellissima e famosissima negli anni '70/'80, deturpata da un lifting che le ha lasciato segni indelebili? Io li ricordo benissimo. E a riguardo ho un'idea ben definita. Ormai quella della rincorsa alla bellezza a tutti i costi è una vera è propria ossessione. La 'schiavitù' ai modelli estetici di cui tanto tutti i media parlano è un cane che si morde la coda, perché gli stessi media che denunciano per avere gli occhi puntati sull'ennesimo caso sconcertante sono gli stessi che solitamente propinano corpi statuari, ricette di benessere fisico, di tonicità, di magrezza, di giovinezza, a cui i soggetti psicologicamente più fragili rispondono prontamente. a pochi interessa veramente che le persone siano veramente felici, appagate da sé, con pregi e difetti reali del fisico e della psiche, perchè dietro a tutto stanno giri di miliardi di euro spesi in tutto il mondo, a cui nessuno vuole più rinunciare, né i medici, né i media, né le palestre, né i centri di estetica, le farmacie, le erboristerie, i centri wellness, e rimarrei qui per un'ora ancora a terminare l'elenco. è una generazione di insoddisfatti, di persone a cui il benessere ha dato tutto ma ha tolto molto, anzi è da più tempo che l'apparire ha soppiantato l'essere, perchè vedo questo disagio su persone che hanno l'età dei miei genitori, sui miei coetanei, e su giovani adolescenti. è un'omologazione agghiacciante quella che vedo in giro, in tutto il mondo. i media propongono da anni modelli di perfezione fisica, da cui è assolutamente scisso ogni riferimento al carattere, alle capacità, alla forza interiore o alla fragilità, all'intelligenza o alla cultura. la bellezza è superiore alla formazione intellettuale di un individuo, il problema che si pone è chiaramente quello del tempo, se la bellezza è un valore assoluto allora bisogna rincorrerla e farla rimanere il più a lungo possibile. la bellezza così come viene propugnata (perchè di bellezze ce ne sono moltissime) è per sua natura fugace, rincorrerla costa energie, soldi, nervi. è una spirale assurda, perchè sono assurde le basi, è un rovesciamento di valori gigantesco quello che è stato attuato dalla società del benessere, ma è anche un esercito di infelici quello che quotidianamente insegue un mito fatuo. la propria salute, il proprio benessere fisico, l'appagamento nel vedersi più belli sono importantissimi, hanno sempre fatto parte della natura umana, così come altri aspetti più spirituali della vità. mi dispiace vedere come lo squilibrio verso gli aspetti estetici, e soprattutto verso canoni imposti e mediocri, abbia squilibrato quell'universo meraviglioso e ricco che è la persona. mi dispiace vedere che le donne si ammazzano per essere accettate dalla società, che le vuole sempre perfette, e inevitabilmente stressate e fragili, e non mi consola sapere che ci siano anche molti uomini. ripensare questo meccanismo infausto è un'urgenza che mi rendo conto non interessa a nessuno, malgrado i disagi che comporta. Mi auguro che questo possa cambiare prima o poi.