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A Mogadiscio si muore nell'indifferenza dei potenti


 Scontri sempre più violenti in Somalia: decine di morti e civili in fugaLa situazione a Mogadiscio è sempre più grave e cresce il numero delle vittime. Almeno un centinaio di persone sono rimaste uccise negli ultimi giorni. Più che i combattenti a
subire la furia della guerra sono i civili. L'intera città è in preda a combattimenti violentissimi (notevole il ricorso alle armi pesanti, missili e mortai), mentre la popolazione è in fuga disperata. La battaglia per Mogadiscio è scoppiata a febbraio.  Epicentri attuali degli scontri sono l'area di Siisii, nel nord della città, che fu il primo epicentro dei sanguinosi combattimenti che durarono senza sosta dal 7 al 13 maggio causando almeno 150 morti, ed un numero doppio di feriti (in maggioranza vittime civili), e dove già ieri si era ripreso a sparare, e due ampie aree a sud. Il cessate il fuoco imposto dagli 'anziani' la sera del 13 è di fatto saltato. Di fronte le truppe legate alle corti islamiche -su posizioni integraliste e sospettate di infiltrazioni terroristiche (tra di loro ci sarebbero anche combattenti di al Qaida) - e quelle dei signori della guerra della capitale. Dapprima alleati, almeno tatticamente nel rifiuto del governo centrale; hanno poi rotto in gennaio, ed in febbraio i warlord hanno dato vita ad un'Alleanza per il ripristino della pace e contro il terrorismo, fortemente sponsorizzata da Washington. Sul campo in un primo tempo era apparsa netta la prevalenza delle truppe coraniche; ma poi l'Alleanza sembra aver riguadagnato terreno. Tutto ciò mentre il governo federale, pur internazionalmente riconosciuto e radicato su quasi tutto il territorio somalo, dove la pacificazione appare ripartita, non può neanche mettere piede a Mogadiscio, capitale e cuore economico del Paese. Alcuni esperti somali ritengono che le violenze siano l'anticamera di una nuova guerra tra Washington e le milizie islamiche. L’Alleanza per la Costruzione della Pace e della Lotta contro il Terrorismo è una coalizione eterogenea e multiforme di businessman, che a loro volta si sono trasformati in signori della guerra, forse per questo gli Stati Uniti d’America negano ogni coinvolgimento. Le due parti in guerra dispongono di camionette armate con cannoncini o mitragliatrici pesanti, RPG (Rocket Propelled Grenade, cioè lanciarazzi) e ovviamente di mitragliatrici leggere. Non sembra comunque una battaglia ideologica. Piuttosto i due gruppi difendono i propri interessi. E gli interessi di coloro da cui prendono i finanziamenti, ovvero Al Qaeda, da una parte, e gli Usa dall'altra. Se è normale per i terroristi non tenere minimamente conto di quanti innocenti muoiano, appare meno comprensibile che il governo americano sia così sanguinario. A dire il vero non si fanno mai tanti scrupoli nello sgangiare bombe sulle popolazioni civili. Ma quello che sta avvenendo inSomalia è davvero terribile, disgustoso. All’ospedale di Medina sono arrivati decine e decine di cadaveri negli ultimi due giorni.
Bambini con il corpo straziato dalle schegge e dalle bombe, donne, vecchi. I medici non ce la fanno più a curare i feriti molti sono gravi e rischiano di morire da un momento all’altro. Ci sono pochi posti letto, non ci sono medicine bende, disinfettanti e anestetici. Hanno bisogno di aiuti umanitari di ogni genere. Ma finora dalla comunità internazionale ne sono arrivati ben pochi...