NeverInMyName

Torna Superman, ma non sarà più la stessa cosa...


Pronto il remake sulle avventure del supereroe. il primo dopo la morte di Cristopher ReeveTorna nei cinema il mito di Superman. Questa volta a dirigere e raccontarci le avventure del supereroe con doppia personalità è Bryan Singer ("I soliti sospetti" e i due "X-Men"), protagonista il semisconosciuto Brandon Routh. 
"Superman Returns", questo il titolo del remake, è per l'appunto un vero e proprio ritorno perché il supereroe volerà di nuovo sulla Terra dopo sei anni di esilio, per riprendere la sua battaglia contro l'acerrimo nemico, Lex Luthor, interpretato da Kevin Spacey. Nonostante le perplessità iniziali nel prendere il posto di Cristopher Reeve, la cui storia personale ha commosso il mondo, l'attore ventisettenne ha avuto una forte sintonia con il regista Bryan Singer. Ed è proprio su questo punto che vorrei interpellare tutti voi amici blogger. Io vi dico la mia. Per me sarà difficile vedere questo nuovo Superman senza provare nostalgia. Christopher Reeve è stato il simbolo della mia adolescenza: colui che fin dal 1978 mi ha fatto volare con la fantasia e credere che un uomo possa fare cose impensabili, anche le più difficili e impossibili pur di aiutare gli altri, senza chiedere nulla in cambio. Non furono gli effetti speciali a farmelo credere, fu un giovane attore 25enne: la sua sensibilità, il suo mestiere, il suo stile... la sua umanità. Oggi, se sono una sognatrice, lo devo anche a lui!
E poi la sua esperienza umana e la forza che ha tirato fuori nell'affrontare la sua personale tragedia ha rafforzato la mia convinzione su quanta profondità e ricchezza d'animo racchiudesse in se.Ma forse voi la vedete diversamente e a me piacerebbe che me lo raccontaste...