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Costituzione, dopo il no al referendum necessario riprendere il dialogo


Si aprà una nuova fase, si archivino gli interessi di parteEbbene al referendum ha vinto il NO. La Costituzione, almeno per il momento, non si tocca. Ma se proprio devo dirla tutta, prima o poi degli accorgimenti dovranno essere apportati. Il mondo cambia e la nostra Carta suprema non sempre risponde al meglio alle esigenze del nostro tempo. In tal senso mi auguro che l'annuncio della maggioranza di Prodi di volersi confrontare con l'opposizione per eventuali cambiamenti da approvare insieme. Credo che l'esito del voto debba, a maggior ragione, spingere il centrosinistra in questa direzione. Il risultato del referendum è un chiaro rifiuto del pasticcio sgangherato che voleva modificare oltre un terzo della Costituzione ma, al tempo stesso, è anche un invito forte affinché le modifiche necessarie vengano 'costruite' insieme. Da questo punto di vista gli italiani hanno mostrato una grande maturità che la politica deve accogliere. Una democrazia moderna, che funzioni, ha schieramenti alternativi per il governo del Paese, il Centrosinistra e il Centrodestra, ma alle spalle di questi schieramenti ci sono dei valori comuni condivisi. La Costituzione è il primo e più forte di questi valori. E quindi sulla modifica della Carta e sulla legge elettorale devono esserci larghissime convergenze. E per questo che mi auguro un confronto e un ascolto da parte della maggioranza delle forze di opposizione, con pazienza e in tempi che debbono essere ragionevoli e non infiniti, ma senza neppure farsi prendere da un'ansia dei trenta giorni, perché si tratta di temi importanti e complessi. Temi che sono alla base di una VERA e irrinunciabile democrazia.