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La prima, vera svolta anti Bush: qualcosa sta cambiando anche negli States


La Corte Suprema dà torto al presidente su Guantanamo Il tribunale speciale allestito nella base militare di Cuba ha violato i diritti dei prigionieri della Convenzione di Ginevra. Esaminato il caso di uno yemenita, la Corte Suprema ha deciso a maggioranza (cinque voti contro tre, con il presidente della Corte Edwards che si è astenuto per essersi già espresso in precedenza sul caso) che Bush non aveva l'autorità di istituire tribunali militari per giudicare i presunti terroristi rinchiusi a Guantanamo. Le motivazioni della sentenza sono state scritte dal giudice John Paul Stevens, il più 'liberal' tra i membri della Corte. Il voto è stato in bilico fino all'ultimo: un eventuale 4-4 avrebbe confermato le decisioni della Casa Bianca. Invece il moderato Anthony Kennedy si è unito ai membri 'progressisti' del massimo organo giudiziario americano determinando il risultato. A Guantanamo sono detenute circa 450 persone. Di queste solo 10 sono state incriminate formalmente di fronte al tribunale speciale: nessuno è incriminato per coinvolgimento diretto negli attentati dell'11 settembre. La decisione di oggi è un duro colpo per la politica contro il terrorismo messa in piedi dall'amministrazione Bush e obbliga ora la Casa Bianca e il Pentagono a ripensare l'intera procedura. Questa notizia la dice lunga sugli errori e gli orrori perpetrati dagli americani dopo l'11 settembre. Spero che questa sentenza porti alla chiusura di Guantanamo. Non credo che Bush accetterà facilmente la decisione della Corte, che in poche parole lo ha accusato di avere abusato dei suoi poteri. Ma ormai i suoi 'tribunali speciali' - che hanno decretato la carcerazione di centinaia, se non migliaia, di presunti 'terroristi' o simpatizzanti di Al Qaeda - hanno, ormai, i giorni contati.