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La fine di un'Era, amata o odiata, di certo temuta


Messaggio del leader cubano letto dal segretario presidenziale Valenciaga"Dovrò rimanere varie settimane a riposo, lontano dalle mie funzioni"Fidel Castro operato all'intestinoI poteri trasferiti al fratello RaulA Miami centinaia di cubani in esilio fanno festaL'AVANA - Per la prima volta da quando è alla guida di Cuba, la salute obbliga Fidel Castro a cedere le redini. Il "lider maximo", che il 13 agosto compirà 80 anni, è stato sottoposto a un intervento chirurgico all'intestino e ha delegato provvisoriamente i poteri al fratello Raul. La notizia è stata data con un messaggio dello stesso Castro, letto in televisione dal segretario dell'Ufficio presidenziale Carlos Valenciaga. Secondo la spiegazione ufficiale, ad aggravare le condizioni del leader cubano sono stati il recente viaggio al vertice del Mercosur in Argentina e le cerimonie per il 26 luglio. Questi impegni gli hanno causato uno "stress estremo", che ha provocato una "crisi intestinale con sanguinamento" e la necessità dell'intervento chirurgico. "L'operazione - ha scritto Castro nel suo messaggio al popolo di Cuba - mi obbliga a restare varie settimane a riposo, lontano dalle mie responsabilità e dai miei incarichi". Oltre alle cariche istituzionali, Fidel Castro ha lasciato al fratello anche quella di massimo dirigente del Partito comunista di Cuba e di "comandante in capo delle eroiche forze armate rivoluzionarie". Vicepresidente in carica e quindi successore naturale in base alla Costituzione, Raul Castro ha 75 anni ed è anche ministro della Difesa. Per il lider maximo, che compirà 80 anni il 13 agosto ed è initerrottamente al potere dalla vittoria delle rivoluzione nel 1959, non è il primo problema di salute. Meno di due anni fa, nell'ottobre 2004, era caduto durante una cerimonia pubblica rompendosi il ginocchio sinistro. Nella sua lunga storia ai vertici dello Stato cubano (è uno dei leader politicamente più longevi del pianeta), però, mai prima d'ora Castro aveva delegato le sue funzioni. L'operazione ha provocato il rinvio dei festeggiamenti previsti per il compleanno del lider maximo. La ricorrenza sarà celebrata il 2 dicembre, quando si compiranno i 50 anni dello sbarco del peschereccio Granma. Il vertice dei Non Allineati, previsto dall'11 al 16 settembre, si terrà invece regolarmente. Quella riunione "deve ricevere la massima attenzione da parte dello Stato e della Nazione cubana in modo che si svolga in modo brillante nelle date previste" ha scritto Castro nel suo comunicato. "Chiedo - ha proseguito il capo dello Stato cubano - al Comitato centrale del Partito e alla Assemblea nazionale che appoggino fermamente questo proclama. Non ho il minimo dubbio che il nostro popolo e la nostra rivoluzione lotteranno fino all'ultima goccia di sangue per difendere queste ed altre idee e misure che siano necessarie per salvaguardare questo processo storico". "L'imperialismo - ha concluso - non potrà mai schiacciare Cuba". Alla compostezza dei comunicati del regime, si contrappongono le reazioni di giubilo che la notizia ha provocato tra i cubani in esilio. A Miami, dove si concentra l'opposizione anti-castrista, diverse centinaia di persone sono scese in strada per festeggiare. Per Ninoska Perez, uno dei leader del movimento, la morte di Castro "sarebbe quanto di meglio potrebbe capitare a Cuba". (Repubblica, 1 agosto 2006) Alla fine anche il vecchio leone ha dovuto cedere. Nonostante Fidel Castro, con tutti i suoi acciacchi e i suoi ottan'anni, non avesse alcuna intenzione di gettare la spugna,  negli ultimi anni non ha potuto ignorare il problema della successione. E così oggi un suo erede, di fatto e di diritto, c’è ed è pronto a subentrargli a pieno titolo. Raul Castro, numero due del Partito (da qui le ragioni legali dell’investitura) e ministro della Difesa, che come capo delle Forze armate - e a dispetto del notevole snellimento subito dall’esercito in seguito al crollo dell’Urss - ha visto accrescersi enormemente, nell'ultimo decennio, il potere nelle proprie mani. Negli anni Novanta, infatti, i militari hanno cominciato a occupare posti di rilievo nei settori chiave dell’economia cubana. A capo dell’industria del turismo, dei trasporti, di quella portuale e di altre ancora ci sono dei generali.La visibilità pubblica di Raul Castro, più burbero e meno carismatico del fratello, è decisamente aumentata negli ultimi tempi. Non tanto per la frequenza con cui compare sui media, quanto, sottolineano esperti di affari cubani, per il modo in cui viene immortalato di recente: non più piccole foto scattate durante manifestazioni ufficiali, ma immagini ad angolo ampio, quasi eroiche, che lo mostrano nell’atto di comandare delle truppe in aperta campagna. Un’icona a cui i cubani si stanno abituando gradualmente. Ma cosa comporterà questa successione? Cosa ne pensano a Cuba? La situazione migliorerà o regredirà? A sentire molti inviati della stampa internazionale la vita quotidiana nell'isola è pessima: non ci sono medici, perchè vengono inviati all'estero. Non ci sono medicine, che però sono a disposizione dei turisti e dei pochi privilegiati del sistema. I cubani che, per sopravvivere, sono costretti a fare i venditori ambulanti, vengono multati con multe che solo un ricco può pagare. I black-out sono settimanali, l'acqua manca e quella che c'è non è quasi mai potabile. Il cibo scarseggia e quel poco che i cubani possono comprare attraverso la tessera di razionamento è di pessima qualità, spesso provocando epidemie ed infezioni. Tutto questo spinge molti cubani a scappare, e quelli che non possono scappare criticano il regime ed addirittura molti si uniscono ai gruppi oppositori. Sembra che molti a Cuba siano convinti che il regime castrista non sopravviverà alla morte di Castro. Questa ipotesi è avvalorata dal fatto che tuttora gli stessi componenti del regime si chiedono se davvero il fratello del dittatore, potrà mantenere in vita il sistema comunista, perchè esso è sempre stato incentrato nella figura di Fidel Castro. Una cosa però sembra scontata: i cubani non sembrano orientati a far sopravvivere la rivoluzione e il giorno in cui verranno indette elezioni libere e democratiche potrebbero devretare la fine di un'Era, amata o odiata, di certo temuta...