NeverInMyName

Ragazza musulmana picchiata a sangue perché vede un amico italiano


E' stata picchiata a sangue ma nonostante
la paura ha avuto il coraggio di denunciare. Ha reagito a quei colpi spranga che il padre non ha esitato ad infliggerle perché aveva 'osato' uscire con un suo compagno di scuola italiano. Questa ennesima storia di violenza e umiliazione - per fortuna non finita tragicamente come quella di Hina - è stata raccontata da una ragazzina mediorientale, di religione musulmana, di diciassette anni, che ieri è arrivata coperta di echimosi ed escoriazioni al pronto soccorso dell'ospedale di Bolzano. Torna così d'attualità l'argomento della mancata integrazione da parte di musulmani che non riescono ad accettare gli usi e i costumi del nostro Paese. E per me è natuarale fare una riflessione: è possibile che non si riesca a impedire che si verifichino episodi del genere? Non si potrebbero organizzare degli incontri - confronti tra comunità musulmane e cristiane? Magari parlando, confrontandosi si potrebbero comprendere cose che, chiusi nella propria realtà, difficilmente si riesce a capire. Lo so, la mia è un'illusione, ma cosa ci resta alrimenti?!?