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L'ultimo appello di Kofi Annan prima di lasciare le Nazioni Unite


"Agire subito in Darfur. Com'è possibile sopportare il continuare indisturbato degli orrori che avvengono, sotto gli occhi di tutti, nella regione sudanese?"Credo che ogni essere umano con un minimo di coscienza e di sensibilità, e che conosca la drammaticità della situazione in Darfur, si chieda come sia possibile che la comunità internazionale stia lì ad aspettare, mentre un vero e proprio genocidio si consuma sotto gli occhi del mondo. Cosa si aspetta... di intervenire quando sarà troppo tardi, quando  niente si potrà fare veramente?Oggi a chiederselo e a chiederlo all'intero consesso delle Nazioni Unite sarà anche il segretario generale uscente dell'Onu Kofi Annan. In un discorso che terrà a New York nel corso della Giornata per i diritti umani Annan si rivolgerà alla comunità internazionale rivolgendole una domanda chiara: come si può sopportare il continuare indisturbato degli "orrori" che avvengono nella regione sudanese del Darfur? Ma anche un riprovero deciso, sottolineando le profonde responsabilità collettive per quanto sta accadendo.Annan dirà che la colpa per la crisi in Darfur va addossata su quelli che ritengono che la nozione astratta di sovranità sia più importante della vita umana; su quelli che interpretano la nozione di solidarietà schierandosi dalla parte dei governi invece che della gente; e su quelli che temono che i loro interessi commerciali possano essere danneggiati."La verità è che nessuna di queste argomentazioni può scusare, e neanche giustificare, la vergognosa passività mostrata - ribadirà duramente - dalla maggior parte dei governi. Nessuno ha ancora adottato quel senso di urgenza che la situazione richiederebbe". Ovviamente vedo con favore l'iniziativa di Kofi Annan e spero che possa spronare in qualche modo quei paesi che finora abbiano messo sempre in secondo piano la questione. E', però, un'iniziativa che arriva con troppo, colpevole ritardo. Anche se, va detto, che il segrettario Onu uscente ha sempre dichiarato che "le morti in Darfur sarebbero state la sua priorità fino al termine del suo mandato di segretario generale il 31 dicembre".Forse effettivamente oggi potrebbe mettersi in moto qualcosa di nuovo, visto che il governo sudanese ha scritto la settimana scorsa una lettera in cui affermava di accettare l'offerta dell'Onu di rafforzare i 7000 soldati dell'Unione africana presenti in Darfur, che finora non sono stati in gardo di fermare le violenze. Khartoum, però, pretende di avere la possibilità di decidere quanti militari potranno essere presenti sul suo territorio, condizione che sarà difficilmente accettabile per il Consiglio di sicurezza, visto che sono le Nazioni Unite a pagare per l'operazione. Ma forse, con la pressione mediatica che si concentrerà in giornata sul discorso di Annan, qualche decisione importante saranno comunque costretti a prenderla... almeno questa è la mia, la nostra speranza!