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Un'agonia di 34 minuti prima di morire: e la chiamano giustizia...


La sua vita è finita dopo 34 lunghi minuti di agonia...
Sono servite due iniezioni per uccidere Angel Diaz, 55 anni, nel carcere di Starke, in Florida, in esecuzione di una condanna per un omicidio del 1979. Fino all' ultimo i suoi difensori avevano cercato di ottenere un rinvio sulla base degli interrogativi sulla legalità del metodo più diffuso negli Stati Uniti. Nei mesi scorsi proprio un caso della Florida era arrivato fino alla Corte Suprema e i giudici di Washington avevano aperto la strada alla possibilità per i detenuti di presentare ricorsi, anche in extremis, contro l'uso del cocktail di veleni per ucciderli.Diaz, secondo i testimoni che hanno assistito all'esecuzione, dopo l'iniezione è stato colto da tremiti, mostrando smorfie al volto, come se soffrisse. Dopo una ventina di minuti, gli è stata somministrata una seconda dose di sostanze letali che era pronta proprio per il timore che l'organismo di Diaz, per una patologia al fegato, si rivelasse troppo lento a metabolizzare il veleno. La morte è stata dichiarata dopo 34 minuti, quasi il triplo del tempo che è stato necessario in Florida nelle due precedenti esecuzioni di quest'anno.E sapete cosa si è limitata a dire la portavoce dell'amministrazione carceraria? Che la durata della procedura è stata 'insolita', ma non ha saputo precisare se si tratti della più lunga nella storia delle esecuzioni in Florida. Pazzesco. Ovviamente i volontari che si occupano dei diritti civili dei detenuti non sono rimastiin silensio. Martin McClain, un avvocato che assiste oltre 100 persone nel braccio della morte, ha chiesto l'apertura di un'indagine su ciò che è accaduto nella camera delle esecuzioni del carcere della Florida. A suo dire, se fosse provato che Diaz ha sofferto prima di morire si tratterebbe di una prova che l'iniezione è da considerare un metodo 'crudele e inusuale', quindi vietato dalla Costituzione.Con l'esecuzione di Diaz, l'ultima in programma negli Usa quest'anno, il totale delle condanne alla pena capitale eseguite nel 2006 ha raggiunto quota 53, il numero più basso da 10 anni, con un calo del 46% rispetto all'anno record 1999. Il braccio della morte è diminuito per il quinto anno consecutivo: sono ora 3.366 le persone che aspettano l'esecuzione nelle prigioni americane, rispetto alle 3.415 dello scorso anno. Io non so se Diaz fosse colpevole o meno. Non conosco bene la sua storia, ma non sarebbe la prima volta che lo stato della Florida uccidesse un innocente. In ogni caso, comunque, la pena di morte é una forma di vendetta, oltre che un atto di vigliaccheria da parte di essere umani, non di certo di giustizia... Ed è per questo che ribadisco NO ALLA PENA DI MORTE: SEMPRE, COMUNQUE E OVUNQUE!