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Impediamo agli 'orchi' di mettere le mani su bambini innocenti


Kenia, 15mila minori costretti alla prostituzione: sono soprattutto italiani i 'clienti' più numerosiSperavo, almeno in questi giorni, di scrivere post più sereni, raccontare notizie 'belle'... ma il mondo è pieno di brutture, tragedie e ingiustizie e quindi eccomi qui a rendervi conto di un rapporto che fornisce dei dati agghiaccianti. Si tratta di pedofilia: sono 15 mila le bambine e i minori (fra i 12 e i 18 anni) vittime di prostituzione nelle zone costiere del Kenya e ben il 18% dei loro 'clienti' provengono dall'Italia.  Queste informazioni sono tratte è da uno studio presentato ieri a Nairobi, nell'ambito di una vasta campagna condotta dall'Unicef in Kenya per contrastare gli abusi e la  prostituzione minorile. I bambini, che saltuariamente si prostituiscono nei quattro distretti costieri del Kenya: Mombasa, Kilifi, Malindi e Kwale rappresentano, secondo il rapporto  Unicef,  il 30% della popolazione della zona in quella fascia  d'età. Il rapporto rivela poi che "altri 2-3 mila bambini e bambine  si prostituiscano a tempo pieno, anche nelle stagioni non 'turistiche', oltre il 10% di loro, infine, ha iniziato prima dei 12 anni, il 45% intorno ai 12 anni". L'istantanea dell'orrore che emerge dalla fotografia scattata dall'agenzia delle Nazioni Unite rivela anche quali sono i motivi più comuni che spingono le  bambine alla prostituzione: denaro, vestiti e esperienza, necessari per accedere, poi, al mercato dei turisti sessuali.Nella classifica dei clienti più 'affezionati' i kenioti stessi sono i primi, con il 38%, seguiti da italiani (18%), tedeschi (14%) e svizzeri (12%). Nella triste classifica seguono ugandesi,  tanzaniani, inglesi e arabi sauditi, ma praticamente tutte le nazionalità che frequentano il Kenya per turismo sono  coinvolte.Che dire... il disprezzo che provo nei confronti di questi individui è talmente profondo e grande che farei fatica a descriverlo. Vi chiedo una cosa, però, se potete fate come me: adottate a distanza un bambino, è l'unico modo per dare un supporto alle famiglie povere del terzo mondo e impedire che vendano i loro figli a questi mostri. Se davvero questo dramma vi tocca, fate qualcosa di concreto. A Natale, si dice, siamo tutti più buoni... ebbene per una volta vorrei davvero che questo stereotipo fosse diffuso! Perdonatemi se sono così diretta, ma è quello che mi viene da dentro e non posso impedirmi di lanciarvi questo appello.Vi abbraccio tutti... FORTE!