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L'8 marzo trasformato in un evento commericlae e goliardico


Festa della donna o ennesima beffa? Io non ho dubbi: non c'è nulla da festeggiare...La maggior parte delle donne oggi festeggia l'8 marzo, io no! Credo che non ci sia molto da festeggiare e vi spiego perchè. Nonostante i grandi passi avanti ottenuti con lotte estenuanti e grandi sacrifici - che andrebbero rispettati e non festeggiati -  la
donna ha ancora molto di che dolersi. Se la situazione di subalternità a cui era  costretta è, in gran parte del mondo, un lontano ricordo  l'uguaglianza con l'uomo, per quanto concerne le pari opportunità, è solo un barlume, più futuro che presente... Si sprecano proponimenti, parole, dichiarazioni... inutili, poiché non basta manifestare la volontà di garantire 'egualità' per far sì che venga attuata... Basti pensare alla 'pallida' applicazione delle quote rosa in vista delle prossime elezioni... alla faccia della legge - non - legge, passata al Senato ma non alla Camera! Ma se nei paesi ricchi la mancanza di equità di trattamento è un miraggio negli ambienti lavorativi (a parte qualche eccezione...), nel resto del mondo lo è sotto ogni aspetto. Altro che festa, quindi... quella dell'8 marzo dedicato alle donne è l'ennesima beffa che si aggiunge all'iniquità.Quando Rosa Luxemburg propose l'8 marzo, in ricordo della tragedia di New York, pensava a una giornata di lotta internazionale e non certo all'autocelebrazione della donna. Per chi non lo sapesse, nell'inverno del 1908, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono chiedendo migliori condizioni di lavoro. Lo sciopero durò alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte dell'opificio e imprigionò le scioperanti nella fabbrica alla quale venne appiccato il fuoco. Le 129 operaie morirono, arse dalle fiamme.