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Angoscia per Daniele: il governo decida, non si può più aspettare


Il ministero degli Esteri ha confermato che l'autista di Daniele Mastrogiacomo è stato ucciso e ha sottolineato che è un 'segnale preoccupante', ma ha anche assicurato che la Farnesina si è attivata con ogni mezzo per assicurare la liberazione del giornalista italiano rapito.  Gli stessi talebani affermano che 'ora sanno che non è una spia', eppure hanno ribadito che lo libereranno solo se saranno accettate le loro richieste, ovvero la liberazione dei tre esponenti talebani arrestati dalla polizia afgana. Sembra non si parli più di ritiro delle truppe italiane. Insomma resta solo da aspettare, ma bisogna fare in fretta. Avevo già scritto su Daniele e rilanciato l'appello di Repubblica, ma ho deciso di tornare sull'argomento perché sono stufa di assistere inerme a questi drammi. Ormai è risaputo che a pagare nelle guerre sono sempre gli innocenti. Sia a causa dei bombardamenti, che delle mine o, come in questo caso, dei rapimenti.  E allora l'unica soluzione è decidere una volte per tutte su un'exit strategy dall'Afghanistan, non una fuga - come ho scritto più volte - ma una programmazione tale che si riesca ad andare via da questa guerra senza abbandonare a se stessa la popolazione di questo Paese che ha già sofferto troppo. Ha già pagato troppo..«Bisogna fare in fretta. Il momento è delicato, le dichiarazioni. e l'audio di ieri così come la notizia arrivata stamattina, secondo cui sarebbe stato ucciso l'autista di Daniele, esprimono l'urgenza e la tensione della situazione»Gino Strada