NeverInMyName

La vicenda Mastrogiacomo e le sue inaccettabili contraddizioni


L'ipocrisia di un mondo diviso tra esseri umani di serie A e di serie BQuando Daniele Mastrogiacomo è stato liberato ho espresso
(post 447) gioia per il suo ritorno a casa, ma anche profondo rammarico per l'uccisione dell'autista e preoccupazione per la sorte dell'interprete... sui media, a parte qualche sparuta eccezione, di tutto questo non c'era traccia.  Oggi, sulla spinta dell'appello lanciato da Emergency che in soli tre giorni ha avuto oltre 90 mila adesioni, un comunicato annuncia che sabato 13 marzo, alle 14,30, personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e dell'informazione si riuniranno in piazza Navona, per chiedere tutti insieme la liberazione di Rahmatullah Hanefi e Adjmal Nashkbandi, scomparsi in Afghanistan dopo la liberazione del giornalista di Repubblica."Siamo convinti - si legge nella nota di Emergency - che tanti di
coloro cui sta a cuore la pace e che credono che la via della solidarietà sia l'unica percorribile, vorranno partecipare portando così il proprio importante contributo alla definitiva conclusione di questa drammatica vicenda. Per Rahmatullah e Adjmal, per poter chiedere per la prima volta insieme: 'liberi anche loro!".Condivido quello che dice Emergency, ma oggi non posso fare a meno di condannare il colpevole ritardo con cui questa iniziativa viene promossa. Ieri Dadullah in un'intervista ha detto "Karzai deve avere cura anche di Adjmal, che è un afgano, e non solo dei cittadini stranieri. Ma Karzai - io penso - è un burattino nelle mani di Bush, degli inglesi e della ambasciata italiana". Le sue sono parole durissime, soprattutto quando minaccia: "O il governo di Kabul tratta con noi, oppure uccideremo Adjmal". Ovviamente non ho alcuna simpatia per questo personaggio... è un terrorista, null'altro... ma, purtroppo, dice cose vere. La vicenda Mastrogiacomo ha mostrato una realtà ipocritamente
mascherata... come la vita di un italano valga molto di più di quella di un afgano, come siano stati subdolamente utilizzati due pesi e due misure, come sia stata differenziata l'importanza di una vita, tra essere umano di serie A e di serie B. Lo dimostra anche l'atteggiamento nei confronti dell'arresto del direttore sanitario dell'ospedale di Emergency catturato dai servizi segreti afgani... quasi il nulla da parte del Governo, eccezion fatta per l'ambasciatore a Kabul Sequi che forse riuscirà a incontrarlo nei prossimi giorni.Questo non è accettabile e se le conseguenze tragiche che oggi temiamo, si trasformeranno in macabra realtà, i colpevoli di tutto ciò avranno un nome e cognome... e un po' saremo colpevoli anche noi!