NeverInMyName

Darfur, Khartoum messo alle strette dall'Aja


Emessi i mandati d'arresto per due esponenti del governo Ma i sudanesi consegnranno davvero al Tribunale internazionale i respondabili del genocidio?Il Governo sudanese èn sempre più sotto pressione. Dopo il grande successo del Global Day Darfur arriva oggi l'annuncio del Procuratore generale della Corte penale internazionale dell'Aia, Luis Moreno-Ocampo, il quale ha oggi comunicato che "i giudici hanno emesso i mandati di cattura nei confronti di Ahmad Harun e Ali Kushayb e che ora "il governo del Sudan ha il dovere morale di arrestarli". Si tratta rispettivamente dell'attuale ministro per gli Affari umanitari e di un leader dei miliziani arabi attivi nella regione occidentale del Dardur, noti come janjaweed (diavoli a cavallo, ndr), incriminati entrambi per51 capi di accusa, tra cui omicidio,
stupro, tortura, persecuzione di civili e detenzione illegale. "Questa decisione della Corte penale internazionale non è discutibile e il governo deve rispettarla", ha affermato con fermezza Ocampo. Nel marzo 2005 il Consiglio di sicurezza dell`Onu ha approvato la risoluzione 1593, con cui ha rinviato alla Corte penale internazionale dell`Aia il giudizio sui crimini commessi in Darfur, che obbliga il governo sudanese e le parti coinvolte a cooperare. Tuttavia, Khartoum ha più volte dichiarato che non intende consegnare i propri cittadini a un tribunale internazionale.  "Abbiamo concluso un'indagine condotta in circostanze molto difficili e senza esporre alcun testinone - ha aggiunto il procuratore - abbiamo trasformato i loro racconti in prove e ora i giudici hanno confermato la validità di tali prove". Il ministro Harun si trova attualmente a Khartoum. Il governo sudanese ha respinto le accuse mosse al ministro, sostenendo di aver condotto delle indagini e di non aver trovato "uno straccio di prova" contro di lui. Khartoum ha invece fatto sapere di aver arrestato il leader delle milizie Kushayb, su cui ha avviato un'indagine, ma diversi testimoni hanno dichiarato all'Ap di averlo visto spostarsi liberamente in Darfur, sotto la protezione della polizia. I capi di imputazioni mossi contro i due uomini si riferiscono alle violenze commesse tra l'agosto 2003 e il marzo 2004 nelle città e nei villaggi del Darfur Occidentale. I due uomini sono accusati di aver aderito al piano per "perseguitare i civili che sostenevano i ribelli", secondo Ocampo. I loro metodi consistevano in "attacchi indiscriminati contro la popolazione civile, omicidi, stupri, atti disumani, trattamento crudele e distruzione, detenzione illecita, saccheggi, trasferimento coatto e distruzione di proprietà", stando a quanto si legge neldocumento di 94 pagine presentato dagli investigatori alla corte. La guerra civile in Darfur è scoppiata nel febbraio 2003 e ha
causato finora, secondo stime, almeno 200.000 morti e oltre 2,5 milioni di sfollati. Il governo di Khartoum è accusato di aver sostenuto le milizie arabe dei janjaweed per sedare la rivolta mossa da tre grandi etnie africane, che chiedevano più equità nella distribuzione della ricchezza nazionale, concentrata nella capitale. Il governo ha sempre respinto tale accusa. Nella prima fase del conflitto, Harun era responsabile della sicurezza per il Darfur nel ministero dell'Interno. In quel periodo, secondo gli investigatori, avrebbe arruolato e armato i miliziani. Kushayb è noto come "il colonnello dei colonnelli" e sarebbe a capo di migliaia di combattenti nel Darfur Occidentale.