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Problema immigrazione: paura o intolleranza?


Di destra o di sinistra, la questione non lascia nrssuno indifferenteOggi su Repubblica ho letto la lettera di un signore, che dice di essere di sinistra, e che analizzando le sue paure e le sue intolleranze nei
confronti degli extracomunitari sente di essere diventato razzista... Vi consiglio di leggerla come d'altronde suggerisco di fare con la risposta di Augias, il quale in poche righe sintetizza perché "non è di destra reclamare una cultura della legalità che valga per tutti o chiedere agli immigrati di farsi carico di una serie di responsabilità civili".Io mi ritrovo totalmente nel pensiero di Augias e comprendo le frustrazioni e i timori del signore che ha scritto la lettera. Ma vado oltre...  L'emergenza immigrazione in Italia è sotto gli occhi di tutti, ma non si tratta di un'esclusiva del nostro Paese. Infatti, una delle più importanti tendenze planetarie, collegata agli andamenti in materia di popolazione, risorse, ambiente, malattie e guerre nel Sud del mondo, è proprio l’aumento dei flussi migratori internazionali; in particolare, di quelli diretti dai paesi più poveri o in via di sviluppo
verso i paesi del Nord ricco e industrializzato, come gli Stati Uniti e l’Europa occidentale. Una situazione, questa, che pone all’Occidente una sfida difficile, da cui dipende molto del proprio futuro. Molti paesi affrontano la questione con grande equilibrio e con un confronto fra le parti scevro da condizionamenti politici, cosa che dovrebbe esserci di insegnamento. E il punto è proprio questo: bisogna spogliarsi dei retaggi culturali, sia quelli della sinistra massimalista che della destra xenofoba, e avere il coraggio di cambiare. Di imporre un cambiamento, più che normativo di approccio e forma d'accoglienza, prima che sia troppo tardi e la paura si trasformi nella più violenta e incontrollabile intolleranza.