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Siria, criptica e sorprendente 'porta' del Medio Oriente


Carissimi è tanto che non scrivo solo per il piacere di comunicare con voi. Sono stata spesso all'estero per lavoro e il tempo a mia disposizione è sempre più razionato. Sono da poco tornata dalla Siria, un paese criptito ma che mi ha riservato non poche sorprese, in particolare la 'scoperta' di un luogo dove è conservato quasi integro uno splendido anfiteatro. Per quanto riguarda il clima politico, beh... un po' di tensione verso l'occidente si avverte, anche se nei confronti degli italiani i siriani hanno un atteggiamento molto amichevole e ospitale. Ma veniamo alle mie senzazioni e alle cose che ho visto. Mi ha colpito particolarmente la visita al Suq (termine arabo che indica il mercato), Una guida mi ha mostrato la bellezza è l'organizzazione dei mercati siriani, realizzati in vie strette, completamente coperti per proteggere le persone dal caldo e dalla pioggia. Vie che in entrambi i lati affacciano negozi con tutte le mercanzie caratteristiche di un mercato (alimentari, tessuti, biancheria, suppellettili, ferramenta, gioielli, dolci ....) e, come tutti i mercati, sono il cuore pulsante della vita cittadina. Proprio a poca distanza dal suq si erge la splendida moschea degli Ommayaddi, nome della casta regnante che l'ha edificata. E' la più importante moschea del Medio Oriente, costruita nel 700 su un tempio di Giove preesistente. L'ingresso è consentito agli uomini ed alle donne rigorosamente scalzi,
e le ultime solo indossando lo chador (nella foto potete vedere come era conciata la sottoscritta).Dal suo cortile interno si possono ammirare gli imponenti colonnati che delimitano la parte coperta ed i grandiosi mosaici bizantini che ricoprono intere pareti della moschea.All'interno della moschea, si trova una chiesa dedicata a San Giovanni Battista (profeta venerato anche dai mussulmani, che analogamente a Gesù, precedettero Maometto).Molto bella e siggestiva anche il Palazzo del Governatore, una signorile dimora del 1750, divenuta sede del Museo e delle arti tradizionali.La struttura ottomana è divisa in una parte pubblica (salamlik) e in una privata (haramlik), inaccessibile agli ospiti e protetta da ben tre porte.La parte pubblica si articola intorno ad un ampio cortile lastricato, con portici e fontane. Le sale interne hanno magnifici soffitti lignei intarsiati. Divisa in vari ambienti, viene ricostruita la vita tradizionale siriana.Una parte del palazzo è dedicata alle arti e mestieri, con sale monotematiche contenenti le diversi arti tra cui, la lavorazione del legno, del rame, del vetro, dei
tessuti, del cuoio, delle armi e la pelletteria. Ma a lasciarmi davvero senza fiato è stata la visione dell'anfiteatro di Bosra, città menzionata in documenti egizi e citata nella Bibbia, capitale settentrionale nel regno nabateo, della provincia romana d'Arabia, in seguito, importante centro del cristianesimo primitivo e prima città mussulmana della Siria, crocevia di grandi vie carovaniere e tappa fondamentale sulla strada per la Mecca. La maggiore attrazione della città è costituita dall’antica Cittadella fortificata al cui interno si trova lo stupendo anfiteatro romano, in perfetto stato di conservazione, che può ospitare fino a 15.000 spettatori e che nel periodo estivo ospita tutt'oggi delle rappresentazioni.Purtroppo, pur passando in Siria una settimana, ho dovuto concentrare queste visite in due giorni. In ogni caso sono riuscita a toccare i punti di maggiore interesse, compresa la 'via Retta, sulla quale San Paolo fu folgorato a Damasco.Un abbraccio e a presto.Anto