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Stardust riporta sulla terra polvere di stella


WASHINGTON - La capsula spaziale americana Stardust, che ha raccolto per sette anni polvere di stelle e di comete, è rientrata sulla Terra atterrando in una base militare dello Utah. A evitare lo schianto sull'arido terreno del deserto è stato un sistema di paracaduti che hanno frenato la caduta dei 50 chili della sonda, evitando che si ripetesse l'incidente del 2004 quando la sonda Genesis si schiantò al suolo, in diretta tv, a causa di un guasto ai paracadute che non si aprirono. La Stardust è volata di fronte al nucleo della cometa, fino a raggiungere una distanza di 241 chilometri, e mentre attraversava il coma, l'alone di polveri e gas che circonda i nuclei cometari, ha intrappolato un po' delle particelle di questa nuvola in uno speciale disco di aerogel, il materiale leggerissimo, spugnoso e dall'aspetto lattiginoso messo a punto dalla Nasa appositamente per questa missione. Le polveri, infatti, sono microscopiche, ma si muovono a grande velocità; il gel, a base di silicio, ha una struttura estremamente porosa (è mille volte meno denso del vetro), e permette di catturare le particelle senza che si distruggano nell'impatto, facendole in pratica affondare dentro di sé.