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Filippine, non uccidono solo le frane


Un conflitto continua a fare vittime tra i civiliSu tutti i giornali e i telegiornali del mondo  la notizia che ha preso, giustamente, grande spazio è stata la frana che nei giorni scorsi ha ucciso migliaia di persone. Un disastro annunciato... ma non si è fatto nulla per prevenirlo o per mantenere alta l'allerta tra i residenti dei villaggi a rischio. Nelle Filippine, però, non uccidono solo i disastri naturali, eppure di ciò che sto per parlarvi si sa poco o nulla. Da anni, ormai, è in corso un conflitto tra il governo filippino e il Fronte Islamico di Liberazione Moro che coinvolge anche la popolazione civile. L’ala più violenta è rappresentata dai gruppi che non riconoscono la supremazia del movimento di liberazione nella lotta e nelle contrattazioni con il governo. Quello che preoccupa maggiormente è Abu Sayyaf, un movimento piccolo ma legato ad Al Qaeda. Proprio per questo gli americani hanno potenziato una base militare situata nell’area meridionale filippina, ma la cosa ha determinato l’inasprimento della situazione. Sabato scorso, infatti, un’esplosione avvenuta proprio vicino alla base utilizzata dagli americani nell’isola di Jolo ha causato la morte di un uomo e il ferimento di 13 persone. Nessuno dei 250 militari statunitensi è rimasto coinvolto. La vittima e i feriti sono civili filippini. Riferisce la Reuters che lo scoppio sarebbe partito da un karaoke che si trovava a circa dieci metri dal cancello di ingresso alla base militare. L’uomo rimasto ucciso era stato assunto per effettuare un servizio di pulizia dei bagni utilizzati dai soldati americani.Il Generale Alexander Aleo, comandante dell’esercito filippino nell’isola di Jolo, ha affermato: "Non sappiamo chi ci sia dietro l’attacco. Però c’è solo un gruppo capace di compiere un gesto simile: è Abu Sayyaf". I militanti di Abu Sayyaf sono pochi ma agguerriti estremisti islamici legati a un più vasto movimento come la Jemaah Islamiah, a sua volta considerato una branca di Al Qaeda nel sud-est asiatico. Sono responsabili di numerosi attentati nel paese. Tra i gesti più clamorosi c’e la bomba in un traghetto nel febbraio del 2004 che uccise più di 100 persone. Abu Sayyaf ha più volte affermato di non avere nessuna intenzione di sottoscrivere gli accordi di pace che stanno maturando dagli incontri tra il governo e il Fronte Islamico di Liberazione Moro. L’esercito americano si trova nell’isola per partecipare a una missione umanitaria della durata di circa due settimane. La missione fa parte di una più ampia esercitazione militare che vede coinvolti Stati Uniti e Filippine.L’operazione è duramente contestata dai musulmani residenti nell’isola di Jolo. Questi temono, infatti, che gli americani possano prendere parte ai combattimenti che contrappongono l’esercito filippino ai i ribelli islamici. In questi territori gli Stati Uniti lasciarono, inoltre, un pessimo ricordo durante l’occupazione coloniale di tutto l’arcipelago in seguito alla guerra ispano americana del 1898.(fonte War News)