Gli orrori della guerra, una macchia sull'umanità. Per non vanificare il sacrificio di tante vittime, per non assistere inermi a un altro Vietnam, per non giustificare un'altra invasione come quella in Iraq. Per dire mai più a un altro Darfur: stand up togheter!
Buongiorno miei cari. Anche se con qualche giorno di ritardo sono cui per raccontarvi dell'iniziativa a cui ho partecipato sabato 3 febbraio come portavoce di Italian blogs for Darfur. IB4D è stato invitato all'incontro sul tema 'Darfur, tra guerre dimenticate e rifugiati politici', organizzato da 'Associazioni del Darfur in Italia' e 'Senza confine' in collaborazione con Alice nel mondo, e che si è svolto nella sede dell'Arci a Roma. L'iniziativa è stata un successo. La sala era piena e tutti i presenti erano molto interessati e partecipi, contrariamente a quanto avviene di solito ai convegni. Oltre al mio intervento di cui non vi parlo ma che potete ascoltare e vedere (vi avverto ho parlato a braccio...) hanno raccontato la loro esperienza alcuni ragazzi sudanesi rifugiati in Italia e che hanno costituito un'associazione per i diritti del Darfur. Particolarmente intense sono state le testimonianze di Abu Al-Gasim Mohammad - presidente di SLM/A in Italia, e di Adam Siddig, rifugiato del Darfur nel nostro Paese.
Vi sintetizzo il loro intervento:
“Desideriamo tanto ritornare alla nostra vita passata, ma sappiamo che la situazione è sempre pericolosa. I nostri villaggi sono stati bruciati, le nostre donne stuprate, gli uomini uccisi, ma anche bambini e anziani. Siamo stati costretti ad abbandonare le nostre case e a rifugiarci nei campi di accoglienza o in altri paesi. Come abbiamo fatto noi. Vorremmo tornare ma siamo più utili qui, impegnati a diffondere la conoscenza di ciò che avviene nel nostro Paese. Dobbiamo restare per questo. Dobbiamo far sapere di quanta paura, pericolo e terrore gravi sulla nostra gente. Il forte sentimento di minaccia e di insicurezza che si diffonde tra le popolazioni è la causa di numerosi problemi in Darfur. Costringe moltissime persone a vivere in condizioni pericolose di sovrappopolazione. Continuano a scoppiare violenti scontri tra le forze governative e i ribelli, che costringono alla fuga altre persone. Questa situazione minaccia anche l'instradamento degli aiuti. Ci sono stati numerosi attacchi sulla strada tra Kebkabyia e El Fasher, la principale città della regione anche in questi ultimi giorni. Eppure non se ne parla. Ed è per questo che vogliamo diffondere sempre di più il nostro messaggio, non vogliamo che la nostra rimanga una crisi dimenticata".
Molto interessante è stato anche l'intervento di Francesco Martone, senatore di Rifondazione Comunista, il quale ha fatto il punto sulle iniziative istituzionali dirette a garantire i diritti delle popolazioni del Darfur e sull'azione diplomatica in atto per tentare di arrivare a una conclusione del conflitto, con l'invio di un contingente di Caschi blu (intervento già approvato con risoluzione Onu). Purtroppo il governo di Kartum, la capitale del Sudan non ha ancora dato il via libera all'azione umanitaria. Alla fine degli interventi è stato proiettato un video sulla situazione in Darfur girato da una troupe della Bbc. Impressionante...
Ragazzi, ormai mi conoscete, sapete quanto sia importante per me diffondere il più possibile informazioni su quello che avviene in questa martoriata area del mondo. Ho voluto farvi partecipi di quest'ultima iniziativa per chiedervi maggiore impegno, un aiuto più significativo diretto a raccogliere le firme per l'appello alle televisioni italiane affinché diano più notizie su ciò che avviene in Darfur. E' importante sensibilizzare l'opinione pubblica perché solo con una spinta mediatica forte la diplomazia si sentirà 'incoraggiata' a operare, a fare il possibile affinché si arrivi a una soluzione. So che non farete mancare il vostro apporto. Vi abbraccio. Anto
Ciao Never, scusa l'assenza, ma per me questo non è un periodo granché bello, comunque non potevo non rispondere al tuo appello, ho riportato il tuo post così com'è nel mio blog.
Attraverso Anto ho incontrato il tuo blog. Sono colpita. Devi essere davvero molto sensibile. Grazie per il supporto che dai a questa iniziativa. Baci, Fede.
Sono con te! Ho firmato e farò firmare più persone possibili. Sei una persona speciale, ti rin grazio per quello che fai. Sei quello che io non sarò mai in grado di essere... Tua amica. Fede
cosa devo fare? puoi anche riscrivere sul mio blog l'appello e utilizzare i miei e i tuoi blogamici per estendere l'informativa, procedi così: lo riscrivi o lo copi sul mio poi mandi dei trackback a ognuno e scrivi un msg di appello nei blog non credo che qualcuno se ne risentirà d ame avrai la massima disponibilità
GRAZIE A TUTTI. LA PRIMA COSA DA FARE E' PROPRIO FIRMARE E POI DIFFONDERE IL PIU' POSSIBILE L'APPELLO E RACCOGLIERE PIU' FIRME POSSIBILI. E' BELLO POTER CONTARE SU DI VOI! ANTO
Ciao Anto !!! ...ho gia aderito ....inserirò il post al blog e non solo ...grz per essere passata ..complimenti..ciaoooo anto una buona domenica ...e inizio settimana ...by AngeloS...
Grazie per avermi reso partecipe di questa iniziativa! Non ci posso credere che le nostre televisioni diano 0 spazio a questa tragedia! Che tristezza... In Inghilterra la BBC ne parla quasi sempre e qui in America la CNN ha fatto diversi reportages. Hillary Clinton durante il suo discordo al winter meeting qui a Washington ha detto:<<We can stop global warming, we can stop the genocide in Darfour, we can stop the war in Iraq>>. A presto
Se anche in Italia ci fosse una tale coscienza, una spinta mediatica più forte, forse il nostro Paese potrebbe fare qualcosa in più per il Darfur, visto che ora è anche membro (non permanente) dell'Onu. Grazie a te di essere 'presente' anche da così lontano. A presto. Anto
Ho firmato anch'io e cercherò di divulgare il più possibile questo appello. Sei davvero in gamba, continua in questa lotta perchè è necessario accendere i riflettori sui "dimenticati" dalle nostre ricche società. Chiara
Complimenti per i temi trattati nel tuo blog. Del Darfur ne parlano soltanto le Iene per sbeffeggiare i nostri cari Parlamentari, purtroppo non ho mai approfondito più di tanto il problema, ora lo farò e tornerò a visitare il tuo interessantissimo blog. Ciao
Non ho conosciuto una donna che dedica tanto tempo per il sociale, come te. Il Darfur, un paese che nessuno sa dove si trova, sarebbe interessante per gli USA se solo avesse petrolio, oro, diamanti, invece siccome è veramente povero a nessuno gliene frega niente.
Il Milan? lasciamo perdere. In questo momento ho altri problemi.
Ciao, auguri e buona domenica.
Angelo
ciao Anto, scusa se non sono tanto presente ultimamente... Ad ogni modo ho messo un link al tuo bellissimo post!! Speriamo di raccogliere tante firme! Buonissima giornata
Grazie per avermi avvisata. Già verso fine anno scorso, vedendo il banner, firmai l'appello e, se vedi, l'ho anche inserito nel mio blog. Provvedo a collegare un post al tuo blog. Baci
eccomi... in ritardo, anch'io ho provveduto a 'dare il mio granellino' d'aiuto, nella speranza che la visibilità possa portare ad normalizzazione delle condizioni.... un abbraccio