Creato da NeverInMyName il 09/11/2005
NeverInMyName
Gli orrori della guerra, una macchia sull'umanità. Per non vanificare il sacrificio di tante vittime, per non assistere inermi a un altro Vietnam, per non giustificare un'altra invasione come quella in Iraq. Per dire mai più a un altro Darfur: stand up togheter!
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Grazzie!
Inviato da: Ours en peluche
il 04/08/2013 alle 11:33
buon compleanno e buon 2013
Inviato da: ninograg1
il 09/01/2013 alle 06:47
L'articolo è sbagliato nel merito e nei contenuti in...
Inviato da: Gerardo Pecci
il 04/07/2011 alle 00:29
Inviato da: cassetta2
il 03/08/2020 alle 11:59
Inviato da: Gerardo
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Non riesco a capire come si fa a dire che in Afganistan non c’è la guerra. La rappresaglia in cui sono morti 16 civili e il raid di oggi a nord di Kabul con i suoi nove morti civili (fra cui cinque donne e due bambini) sono, forse, “effetti collaterali” di un’azione di pace?
La verità è che abbiamo mandato 220 uomini a fare la guerra. Perché in Afganistan c’è la guerra e perchè la guerra sta per arrivare anche nell’ovest.
La violenza genera violenza e non ci sarà da meravigliarsi se aumenteranno gli attentati, se si moltiplicheranno i kamikaze, se aumenterà la diffidenza e l’astio della popolazione.
Si è stati capaci di far sorgere ed attecchire in terrorismo in Iraq (dove prima non c’era) … e adesso stiamo spingendo la popolazione Afgana a schierarsi con i talebani per ribellarsi agli stranieri … perché è un dato incontestabile che l’opinione pubblica afgana sta diventando, di giorno in giorno, sempre più insofferente verso le truppe straniere.
In Afganistan non c’è (e non c’è mai stata) la pace: 1.500 morti nel 2002, 1.000 morti nel 2003, 700 morti nel 2004, 2.000 morti nel 2005, 6.000 morti nel 2006, 590 morti nei primi due mesi del 2007 … sono cifre che parlano da sole, senza bisogno di essere commentate …
La missione militare in Afganistan si è trasformata in uno stato permanente di guerra ed è fallita completamente. Bin Laden e il mullah Omar sono uccel di bosco … e sterili slogan sono rimasti i “propositi” di portare la democrazia e lo sviluppo economico, di tutelare i diritti umani, di debellare la produzione ed il commercio dell’oppio, di ricostruire il paese, di diffondere l’emancipazione ed il benessere … nulla di tutto ciò è stato realizzato.
Questa guerra ha portato un solo risultato: migliaia di morti … anzi no, non ci sono solo i morti: ci sono anche i feriti, i mutilati, gli sfigurati …
A Kabul e' cresciuta la delinquenza comune, la prostituzione, il consumo di droga, l'aids, l'inquinamento, i prezzi sono saliti alle stelle …
Alla luce dei risultati di questi cinque anni ed in considerazione dell’attuale situazione in Afganistan, continuo a chiedermi che senso abbia stare ancora in Afganistan (in termini di risultati concreti, credibili e perseguibili realmente, e non come slogan da sbandierare, come si è fatto fino ad oggi).
È dal 1979 che, tra una vicenda e l’altra, in Afganistan si vive ininterrottamente insieme alla guerra … ed è dal 1979 che il risultato è uno solo: morti … si parla di un milione e mezzo di morti di cui un milione sono civili … vogliamo contribuire ad aumentare questo risultato?
“Gli Stati Uniti hanno abbattuto un regime criminale solo per sostituirlo con un altro regime criminale” ha affermato pochi mesi fa la parlamentare afgana Malalai Joya “La comunità internazionale deve smetterla di sostenere quei signori della guerra che per vent'anni hanno bombardato le nostre case, ucciso la nostra gente, calpestato i nostri diritti e rovinato le nostre vite, e che ora siedono al Governo e in Parlamento”
Già … l’Afganistan è un altro esempio che dimostra che la democrazia e la pace non si possono imporre con le bombe e l’occupazione militare.
D’altra parte, come ha spiegato anche il generale Fabio Mini, l’attività relativa alla missione in Afganistan è cambiata, per gli alleati USA, rispetto agli accordi originari. Invece, cioè, di espandersi in zone che dovevano essere già state pacificate e “bonificate” dai soldati statunitensi, oggi si è impegnati, a fianco (e al posto) delle forze USA, nella “bonifica” di queste zone, ovvero nella guerra ai talebani.
Diciamo che vogliamo fare una conferenza internazionale di pace? E che cavolo: facciamola e concentriamo tutte le nostre forze lì, togliendole (magari gradatamente) dall’Afganistan.
La logica conseguenza di queste mie riflessioni è che mi sento moralmente responsabile delle stragi dei civili e moralmente responsabile di quello che potrà accadere ai nostri soldati.
E continuo a non capire il perché non ci ritiriamo dall’Afganistan …
Certamente non si pretende di andare via in fretta e furia, ma togliere le forze gradatamente significa andare via completamente entro pochi mesi e, di conseguenza, fare un preciso calendario del ritiro.
Ricordo benissimo che anche per l’Iraq, subito dopo i primi mesi di guerra (e quando ancora il terrorismo non era neanche esploso in tutta la sua drammaticità) si diceva che non si poteva abbandonare gli iracheni … il risultato è stato che la situazione non ha fatto altro che precipitare ed aggravarsi sempre di più, mese dopo mese, anno dopo anno … con una caterva di vittime innocenti …
No, questa è una scusa che non funziona più.
Sono gli stessi afgani che da alcuni mesi manifestano la loro insofferenza per le truppe di occupazione.
Ed anche oggi sono continuate le proteste: questa mattina gli studenti hanno partecipato ad una manifestazione di protesta per chiedere la partenza delle forze di occupazione.
Muslimhoddine, uno dei leader della manifestazione, ha dichiarato: "Le forze internazionali sono venute in Afghanistan per assicurare la sicurezza, ma ora uccidono i civili. Vogliamo che il nostro governo processi i soldati implicati nella morte dei civili"
Mi preoccupa molto il fatto che non sappiamo cosa inventarci prima per nascondere il fallimento completo di cinque anni di guerra e per far appare questa guerra “meno guerra”.
L’ultima invenzione è la proposta di acquistare l'oppio dai contadini afgani per rivenderlo alle industrie farmaceutiche che lo trasformerebbero in morfina. A parte il fatto che i signori della guerra ed i trafficanti internazionali non lo permetterebbero (come minimo alzerebbero immediatamente il prezzo offerto), è noto che già nel 2005 la produzione afgana di oppio era pari al fabbisogno mondiale di morfina per cinque anni … e nel 2005 la produzione era di gran lunga inferiore a quella odierna (nel 2006 è aumentata di circa il 60%). È, perciò, una proposta irrealizzabile: nessuna casa farmaceutica sarebbe disposta ad acquistare un così grande quantitativo di oppio. Tra l’altro è una proposta che era stata già esaminata e bocciata dall’ONU. Anche la guerra all’oppio (come gli obiettivi di catturare Bin Laden, di portare democrazia e sviluppo economico, di ricostruire il paese, di tutelare i diritti umani) si è rivelata del tutto fallimentare: ha avuto come risultato un enorme aumento della produzione e molti morti tra i contadini che lo coltivavano e che hanno cercato di opporsi alla distruzione delle loro colture (unico mezzo di sostentamento).
No, la democrazia non è esportabile e, soprattutto, non è esportabile con le bombe … perché la democrazia è un processo interno alle popolazioni interessate … troppo sangue stiamo versando in Afganistan …
E intanto è stato rapito il giornalista Daniele Mastrogiacomo … ed un altro soldato Isaf è morto …
Condivido quanto ha scritto oggi Sandro Ruotolo:
E che faranno i nostri soldati quando la guerra entrerà nell'Ovest del Paese dove la struttura Nato è sotto comando italiano e dove operano i nostri soldati? Davvero siamo convinti che la nostra linea, quella che aspira ad una soluzione politica, passi per la partecipazione alla guerra? E' rischiosa la carta della conferenza di pace. Americani e britannici sono i fautori della linea militare e, dunque, come nel caso iracheno, l'Italia dovrà decidere se restare con truppe ben armate e "combattenti" oppure scegliere di non partecipare alla guerra. La strategia di restare ma di non combattere non è convincente.