Creato da NeverInMyName il 09/11/2005

NeverInMyName

Gli orrori della guerra, una macchia sull'umanità. Per non vanificare il sacrificio di tante vittime, per non assistere inermi a un altro Vietnam, per non giustificare un'altra invasione come quella in Iraq. Per dire mai più a un altro Darfur: stand up togheter!

 

 

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Palestina, Hamas al Governo. Paura o fiducia?

Post n°66 pubblicato il 26 Gennaio 2006 da NeverInMyName
 

Ormai sembra non ci siano più dubbi: Hamas ha vinto le elezioni in Palestina. Secondo i primi dati, l'ala integralista avrebbe conquistato 77 seggi su 132.  Cosa accadrà ora... Rinunceranno alla violenza del "braccio armato? Si scatenerà di nuovo l'inferno? E' l'inizio della fine dei negoziati tra stato palestinese e stato ebraico? Beh, sull'ultimo punto purtroppo Hamas si è già espressa: non se ne parla proprio. E allora? E' inutile nascondersi che la situazione è inquietente, ma da ottimista ad oltranza spero, mi auguro, che un minimo di buon senso prevalga in coloro che credono nell'impegno civile che ha determinato il miglioramento della vita nei territori dei palestinesi più bisognosi.

Per chi non conosce la storia di Hamas, allego questa scheda al mio messaggio. Leggetela e forse giudicherete con maggiore consapevolezza...

Cos'è Hamas?

Principale movimento islamico palestinese, Hamas  ha visto col passare degli anni crescere progressivamente la sua importanza nel paesaggio politico palestinese. Dall'inizio della seconda intifada, nel settembre 2000, Hamas ha visto aumentare ininterrottamente la propria popolarità in tutti i Territori e soprattutto a Gaza, a scapito di Fatah, il partito di Yasser Arafat e Abu Mazen. Hamas, acronimo in lingua araba per "Movimento della resistenza islamica", è stato fondato il 14 dicembre del 1987, poco dopo l'inizio delle prima Intifada, per decisione della dirigenza dei Fratelli Musulmani. Dopo l'assassinio da parte di Israele della guida spirituale del gruppo, lo sceicco Ahmed Yassin (il 22 marzo 2004), il principale dirigente del movimento è considerato Khaled Mashaal, capo dell'ufficio politico, di base a Damasco. Hamas  è assolutamente contrario agli accordi di Oslo del 1993 che avevano portato alla creazione dell'Autorità nazionale palestinese, e la sua posizione ufficiale vuole la creazione di uno stato islamico su tutta la Palestina, dal Mediterraneo al Giordano, che inglobi lo stato d'Israele. La distruzione dello Stato di Israele, iscritta nello statuto di Hamas, non è mai stata ufficialmente cancellata. Questa posizione ha portato Hamas in conflitto con l'Olp, che nel 1988 ha riconosciuto il diritto di Israele a esistere. Gran parte della popolarità e del supporto di cui gode Hamas  nasce dalla vasta rete di aiuti sociali e di opere di beneficenza, in particolare le scuole (ma anche ospedali, centri sociali), creata dal movimento per i palestinesi più bisognosi nei Territori. A fianco dell'impegno civile, c'è il terrorismo. Il braccio armato di Hamas, le Brigade Izzedine al-Qassam, è responsabile di moltissimi attentati e attacchi kamikaze in Israele, con centinaia di morti. Su richiesta di Abu Mazen, leader di Fatah e presidente dell'Anp, Hamas aveva accettato con una decine di altre organizzazioni, nel mese di marzo 2004, di rispettare una tregua degli attentati antiisraeliani. Nel settembre 2003, l'Unione europea ha incluso Hamas nella lista nera delle organizzazioni terroristiche. Gli Usa rifiutano ogni negoziato con Hamas considerato, assieme alla Jihad islamica, un'organizzazione terroristica.

E sono tre: questa volta però essere blog del giorno ha una valenza in più... forse è servito a chiarire qualche dubbio su un argomento spesso affrontato con superficialità! Grazie.

Commenti al Post:
mordolavita
mordolavita il 26/01/06 alle 17:21 via WEB
Sarò un'inguaribile ottinista e un'ingenua, ma voglio sperare che prevalga la logica del dialogo. Diamogli fiducia!
 
 
MisterSmiles
MisterSmiles il 27/01/06 alle 08:27 via WEB
LA vittoria DI Hamas è il chiaro sintomo della rabbia del popolo palestinese alle angherie che subisce quotidianamente da Israele e USA e che vede in questa organizzazione una sorta di riscatto! PREMETTO: NON SONO DI SINISTRA, ma cazzo quando è troppo è troppo e lo schifo che si fa contro questa popolazione è inaudito! Cosa fara Bush fautore della democrazia? Invaliderà e/o sconfesserà le elezione! Israele deve VIVERE! Ma anche la Palestina! Pari diritti per tutti... e lo stato palestinese dicono che si allontana: certo, se si fa lo stato palestinse Israele non può più fare le incusrioni sul suolo palestinese... e mica è scema!
 
amsty
amsty il 26/01/06 alle 18:11 via WEB
Dopo l'avvento degli ultraconservatori in Turchia e Iran e la bolla inesplosa pachistana questo è l'ulteriore segno di nervosismo nel mondo arabo, che rifiuta una autocritica nel nome della religione. Non sono per niente ottimista anzi, non vedo altro nel futuro che un conflitto, non so se locale o mondiale: con questa gente il dialogo è zero. La verità è comunque nel mezzo: Israele va difesa e con forza ma d'altro canto la deve finire di considerare tutto suo. La Palestina necessita di un riconoscimento e solo così il suo agire politico può essere controllato: se sgarra, Onu intervenga.
 
CheRomanoScanzonato
CheRomanoScanzonato il 26/01/06 alle 20:16 via WEB
Onu... Pensate davvero che possa fare qualcosa. Io purtroppo non ho un briciolo di speranza. Ci saranno nuovi scontri, probabilmente scoppierà un nuovo, durissimo conflitto e si conteranno morti, tanti, troppi morti!
 
ladyavalon75
ladyavalon75 il 27/01/06 alle 08:36 via WEB
dal Mediterraneo al Giordano...e se davvero, come molti sostengono, lasciando che se la vedano tra di loro, accadesse che il movimento palestinese rosicchiasse terra dopo terra...chi impedirebbe loro di dire "dal mediterraneo ai mari del Nord"? i movimenti islamici, insensibili al dialogo almeno tanto quanto gli israeliani diciamoci la verità, sono compatti, tenaci, senza compromessi, con un concetto di credo e sacrificio che il nostro cristianesimo ha conosciuto solo durante le crociate... non nutro grande considerazione per il popolo ebarico, che reputo arrogante e saccente, assolutamente privo di capacità di integrazione popolare, estremamente coalizzativo con gli appartenenti alla loro religione e estremamente "sopra le righe" nei confronti dei popoli che gioco forza, per tutta la linea temporale della storia li ha sempre "ospitati" e poi allontanati per incompatibilità socio economica, ma trovo che proprio questa loro dispersione nel mondo renda loro, e noi, facili prede di mine vaganti terroristiche. Considero la vittoria di Hamas figlia anche delle ultime considerazioni Iraniane, una spalla guerrafondaia che ha dato fiducia a coloro che ritengono lecito il comportamento terroristico. Colpire gli ebrei, dichiarare che se proprio l'occidente li vuole difendere gli deve procurare una terra, il non volerli nel mondo islamico, e comunque ritenere di doverli perseguitare in nome dell'unico dio Hallah, credo sia l'anticamera di un atteggiamento un giorno nettamente antioccidentale e anticristiano che non ci metterà molto ad associarsi ad altri movimenti terroristici come Alkaeda. la storia ci insegna che dove c'è stato senso di sacrificio e uomini disposti a morire in quello che credono, molto spesso c'è stato un esercito vincente...noi occidentali non abbiamo senso di sacrificio per la patria, ed è inutile che contiamo le giovani vite lasciate sul campo di quest'ultima guerra...sono morti per l'esercito che li ha spediti, per l'allettante stipendio loro offerto, non per il mondo da difendere, perchè se avessero potuto veramente sciegliere, se ne sarebbero rimasti a casa...i guerriglieri islamici muoiono anche gratis...ed è questo che deve far tremare l'occidente.
 
 
vitamina27
vitamina27 il 27/01/06 alle 09:32 via WEB
condivido quello che hai scritto ma informat meglio sugli stipendi allettanti!!!!!!è gente che ha rischiato e rischia la vita non va lì da volontaria ma è obbligata dal ruolo che ricopre!!!! che poi esistano delle indennità, beh le hanno anche i cassieri in banca per il "rischio" del maneggio del denaro!!! ciao
 
gig_gig
gig_gig il 27/01/06 alle 09:11 via WEB
sicuramente Hamas è un male in primo luogo per i palestinesi, ma è un sintomo di malessere e disperazione di un popolo, nessuno se sta bene vuole l'estremismo qualunque esso sia. Purtoppo per qualcuno che magari ufficialmente esterna dissenso è un bene perchè l'odio e il terrorismo muovono gli interessi incalcolabili della guerra.
 
Batista5
Batista5 il 27/01/06 alle 09:22 via WEB
Secondo me nel caso israeliano-palestinese sono in torto tutti e due. Da una parte gli ebrei che pensano di aver sempre ragione in tutto e che tutto gli sia dovuto, facendo sempre presente che sono passati per l'olocausto (dimenticando che, tra l'altro, non sono stati gli unici), dall'altra parte i palestinesi "DOC" terroristi di natura nel 90% dei casi, traditori e sanguinari. Devono capire che non possono fare quello che vogliono anche se è casa loro perchè nel III millennio non è tollerabile una guerra tra due popoli identici, differenti solo per religione per un piccolo staterello insignificante e arido come il loro, perchè allora significa che non è vero che siamo tutti uguali, loro sono molto indietro e se capiscono da soli che devono convivere, bene, altrimenti si prende, si va la, e li si caccia in siberia dove è talmente freddo che i mitra non sparano. Ora scherzo, ma provate a pensare: anche se mai succederà che i due "governi" si mettano daccordo, le piccole e numerose fazioni di irriducibili (formate praticamente da bambini) si fermeranno mai?? Secondo voi delle persone nate per combattere, che hanno vissuto per combattere si fermeranno mai? Loro non sognano la pace, sognano di uccidere più nemici possibile e quando c'è una tregua ne soffrono. E' inutile sperare in un dialogo perchè non sono al nostro livello, c'è poco da fare. Gente che nel III millennio lancia sassi alla gente non è al nostro livello, gente vergognosa che fa figli solo per addestrarli non è al nostro livello. VOGLIO aggiungere una cosa: GUAI A CHI DICE CHE I NOSTRI MILITARI NON CREDEVANO IN QUELLO CHE STAVANO FACENDO QUANDO SONO MORTI, GUARDATE LE FOTO MENTRE LI RIPRENDONO A DARE ACQUA AI BAMBINI, LE LORO FACCE ERANO SORRIDENTI COME SE FOSSERO STATI I LORO BAMBINI!!! CHI PENSA QUESTO DEVE VERGOGNARSI PERCHE' NON MERITA NEANCHE DI PARLARNE!
 
TIGER8461
TIGER8461 il 27/01/06 alle 09:53 via WEB
elezioni democratiche,popolo unico tra gli arabi fino a ieri laico,era quanto di meglio ci sia rispetto ai governi amici dell'occidente che in effetti sono regimi militari o oligarchie monarchico -petrolifere,ma israele ha per anni finanziato hamnas contro arafat per indebolirlo e delegittimarlo agli occhi del suo popolo ed oggi ne raccoglie i frutti,.l'integralismo islamico ha vinto con la democrazia,quella che bush vuole esportare con la guerra ma che se fa vincere i suoi nemici non va bene e preferisce una dittatura amica dell'occidente che nega la liberta' alle donne o alla stampa....fatemi capire qualcosa mi sfugge mi sa tanto che c'e' molta ipocrisia o real politik in tutto questo,certo il mondo non potra' mai essere forgiato a ns. immagine impariamo a convivere col prossimo anche quando non è come vogliamo e ammettiamo gli enormi errori politici fatti da israele ed usa nei confronti dei diritti dei palestinesi.
 
jo_gio
jo_gio il 27/01/06 alle 10:25 via WEB
premetto che non sono un grosso conscitore della questione palestinese e non ho troppa simpatia per tutti i movimenti che ruotano attorno ad essa, la mia considerazione in breve è questa; hamas ha vinto non a causa degli Usa o a causa di Israele ma a causa del movimento Fatah, che a quanto pare piu che pensare al popolo palestinese ha pensato alle proprie tasche e ai propri interessi la corruzione a quello che si sente ha imperversato e le condizioni del popolo palestinese sono andate peggiorando,...la situazione non si puo dire se ora sara migliore o peggiore, certo è che Hamas ora ha le redini del carretto palestinese e le scelte sono due o andare a tutta velocita contro quello israeliando in un tratto di senso unico alternato o mettersi d'accordo sul come passare...per coretsia basta dire che è colpa dell'europa o di altri ognuno è padrone delle proprie scelte e questo vale in tutti gli ambiti della vita ciao a tutti
 
rigitans
rigitans il 27/01/06 alle 10:25 via WEB
paura o fiducia? speranza dico io...è l'unica cosa a cui penso, la speranza che non continuino nell'estremismo che li ha caratterizzati, perchè così nessuno avrà voglia di aiutarli, e si isolerebbero in campo internazionale. invece se evitassero i disastrosi attentati magari onu e unione europea possono mettere una buona parola, poichè sono gli stati uniti che trattano. e gli usa han detto che con i terroristi non trattano. ciao
 
RosyCotton
RosyCotton il 27/01/06 alle 10:29 via WEB
io credevo nel dialogo, credevo nei contatti tra i popoli; per mia triste sventura ho dovuto constatare che tra i cristiani e i musulmani non ci sono che pochissimi punti di incontro. La mentalità islamica è molto diversa dalla nostra, la lora logica è distrutrice. Un avviso alle donne: non cedete ai corteggiamenti die musulmani perchè lo pagherete tutta la vita. e se fate figli con loro, lo pagheranno i vostri figli e magari vi si rivolteranno contro. I nostri uomini non sono più machos? be', meglio niente che uno di questi. Sono spietati, bugiardi e usano le persone, specie le donne, come fossero pedine nelle loro mani e per i loro scopi: cittadinanza, favori, contatti, casa, soldi, ecc.Credetemi donne, state alla larga: è meglio per voi. I figli, se proprio non trovate occidentali disponibili, fateli in provetta!!! o altrimenti adottateli. Siamo due mondi a parte
 
chingachgook
chingachgook il 27/01/06 alle 10:39 via WEB
Premesso il fatto che lo Stato di Israele è più che legittimo, tanto le elezioni in Iran quanto quelle nello Stato Palestinese (altrettanto legittimo), rappresentano un passo verso un futuro confronto armato tra gli stati arabi e gli stati occidentali. La situazione attuale mi ricorda quando USA ed URSS si confrontavano sullo scenario mondiale e quando – fortunatamente – hanno inventato la Guerra Fredda. A tutt’oggi rinnovare la Guerra Fredda con certi paesi arabi non credo sia possibile. Se si tratterà di guerra, questa sarà “calda”, ma con una sostanziale differenza: gli stati islamici più oltranzisti non comprendono che le conseguenze peggiori di tale guerra saranno proprio loro a sostenerli. Fino adesso l’Occidente ha creduto necessario (giusto o ingiusto che sia) operare in termini di prevenzione, limitando gli attacchi su teatri circostanziati (Iraq, Afghanistan), ma – nel caso – io credo che i missili intercontinentali (di cui i paesi arabi sono sprovvisti) farebbero la differenza. Premessa l’attitudine al martirio della loro religione, io non riesco a capacitarmi di come le masse non si rendano conto di essere nelle mani di leaders incoscienti che vedono solo lo scontro – di giorno in giorno più inevitabile – frontale (o meno) come soluzione definitiva.
 
ParcoSolari
ParcoSolari il 27/01/06 alle 10:42 via WEB
Trovo un po' surreale imputare alla "democrazia" e al suo libero esercizio, la responsabilità della vittoria di Hamas! Trovo surreale che quelli che nei paesi civili sono forze extra-parlamentari, possano presentarsi a delle libere elezioni. Il punto non è che vincano, il punto è che possano presentarsi senza accettare le regole che il vivere democratico impone.
 
 
chingachgook
chingachgook il 27/01/06 alle 10:52 via WEB
Completamente d'accordo con ParcoSolari!
 
rainbow19
rainbow19 il 27/01/06 alle 11:08 via WEB
Discriminante esprimere preferenze per il popolo ebraico o per quello islamico. Parlerei più genericamente: avverto la vittoria di un malcontento che si esprime nell'adesione ad un integralismo estremizzante. Tutto presagisce l'inizio della fine...
 
 
chingachgook
chingachgook il 27/01/06 alle 11:13 via WEB
D'accordo con rainbow19, tuttavia mi domando quali siano le consapevolezze del malcontento. Forse il malcontento è stato opportunamente indirizzato?
 
   
rainbow19
rainbow19 il 27/01/06 alle 11:25 via WEB
Inquietante mistero e buona l'ipotesi. Ricordi la favola di George Orwell? La fattoria degli animali - Satira sulla rivoluzione Russa. Cambia l'ambientazione, tuttavia i maiali che alla fine si presentano eretti su due zampe sono sempre gli stessi.
 
 
ParcoSolari
ParcoSolari il 27/01/06 alle 11:15 via WEB
Mi chiedo perchè si debba accettare come interlocutore un popolo la cui cultura, il cui credo, esprime la volontà di imporre la propria fede, con qualunque mezzo, sugli infedeli. E si badi che questa non è un'opinione, mentre il messaggio del cristianesimo professa la carità, il messaggio dell'islamismo è l'assolutezza della fede. Non ci sono margini di dialogo reale con chi non rinneghi questo aspetto della cultura islamica.
 
   
copromante
copromante il 27/01/06 alle 11:31 via WEB
perchè parli di ciò che non conosci? guarda che Maometto ha detto le stesse cose che ha detto Gesù e inoltre se non lo sai anche loro credono che Gesù è il messia , il figlio di Dio... inoltre se non lo sai siamo tutti figli di Abramo, quindi fratelli!
 
     
ParcoSolari
ParcoSolari il 27/01/06 alle 11:38 via WEB
"perchè parli di ciò che non conosci"!!! Ecco, questo è proprio quello che intendevo! Dunque, tu mi stai dicendo che quello che io ho detto è sbagliato, giusto? Dunque, che l'imposizione della propria fede agli infedeli (divisi in due categorie, quelli " recuperabili" e quelli "non recuperabili") non è uno dei punti fondamentali della dottrina islamica! E' vero? Cioè, io ho detto una falsità?
 
     
copromante
copromante il 27/01/06 alle 11:47 via WEB
non hai detto una falsità, anzi è vero che una delle caratteristiche dell'islam è proprio questa, credo però che bisogna sempre cercare il dialogo...
 
     
ParcoSolari
ParcoSolari il 27/01/06 alle 11:50 via WEB
Allora perchè mi accusi di parlare senza cognizione di causa?
 
     
ParcoSolari
ParcoSolari il 27/01/06 alle 11:55 via WEB
Se è questo il tuo approccio al tanto anelato dialogo.....siamo a posto!!!
 
chingachgook
chingachgook il 27/01/06 alle 11:29 via WEB
In quanto a intransigenza anche il cristianesimo non scherza, o almeno, non ha scherzato. Tuttavia, nel corso dei secoli, certi aspetti sono indubbiamente cambiati. Lo scontro di civiltà - ahimè - è effettivo, a dispetto della carota che l'islam alterna al bastone. Purtroppo pochi pensano che fede e religione sono essenzialmente un fatto personale. Non sono ottimista, non vedo via d'uscita per l'assoluta insostenibilità di un confronto dialettico. Parlare, purtroppo, non serve. Temo una guerra, anche se non capisco come codesti integralisti non comprendano che il divario strategico, tecnologico e logistico è tutto a loro sfavore, potendo loro contare esclusivamente sul numero. Ma, in questo caso, Hiroshima e Nagasaki ci hanno insegnato che il numero si può sopprimere. Sarò cinico, ma essere realisti sarebbe un dovere per tutti anche per i musulmani.
 
 
ParcoSolari
ParcoSolari il 27/01/06 alle 11:40 via WEB
....permettimi di sottolineare un altro "piccolo" aspetto sul quale l'Islam può contare: l'oro nero! Il petrolio! Non credo che si possa prescindere da questo elemento in una qualunque discussione che riguardi il mondo arabo!
 
   
Batista5
Batista5 il 27/01/06 alle 11:52 via WEB
hai ragione. Diciamo che il petrolio è in mano a dei disgraziati che sanno solo venderlo, e per giunta vivono in 10 da nababbi e 30 000 000 da cani. Altro che HAMAS quei poveretti tra arabi, iraniani e altro quando il petrolio toccherà quote troppo esose per noi, si vedranno invasi dal mondo intero, perchè se è vero che hanno l'arma del petrolio in mano, hanno anche una bomba in casa perchè sono insignificanti agli occhi del mondo, e un mondo intero assetato di petrolio li schiaccia in una settimana. Comunque sono daccordo con te ParcoSolari perchè quando si parla di medioriente si parla di petrolio.
 
 
Batista5
Batista5 il 27/01/06 alle 11:44 via WEB
concordo con chinga.
 
chingachgook
chingachgook il 27/01/06 alle 12:14 via WEB
Certamente! Ma allora il punto sarebbe: ha l'Occidente la tecnologia necessaria ad un rivoluzionario cambiamento in termini di energia? Lasciando perdere le fregnacce dei verdi circa il sole (per altro utilizzabilissimo in altri campi), perchè non determinare una svolta con l'idrogeno? I detentori di questo potere petrolifero devono rendersi conto che vi sono delle opzioni perseguibili e che la loro strategia commerciale di strozzamento darà risultati negativi nel lungo periodo. Perchè le case automobilistiche continuano ad intestarsi sui motori a benzina e gasolio? Nel momento in cui il petrolio gli rimanesse "sulle croste", allora sì che comincerebbero a comprendere che il loro ricatto era improponibile. A maggior ragione perchè, pur avendo un'enorme disponibilità finanziaria, mai hanno pensato o voluto (per fortuna!) dotarsi delle infrastrutture finalizzate all'acquisizione di tecnologia propria.
 
 
Batista5
Batista5 il 27/01/06 alle 12:57 via WEB
guarda... penso che un po' tutti alla fine ci mangino sul petrolio... dagli arabi ai produttori di auto alternative. Purtroppo non abbiamo del tutto (per ora) la tecnologia necessaria a domare una potenza come l'idrogeno. Un' auto a idrogeno è come una bomba con le ruote per adesso, e con gli scemi che abbiamo per strada, un tamponamento a catena diventerebbe un'apocalisse. Petrolio ce n'è per cinquant'anni... è ora di darsi una mossa, se il prezzo del petrolio aumenta, aumenta l'inflazione, la gente non spende e và tutto a "remengo". I verdi pensano che il sole sia una gran fonte di energia... è vero ma chi può spendere decine di milioni di lire per un tetto fotovoltaico per casa propria? Io progetto case e la gente risparmia su tutto quello che è possibile. E' un casino.
 
   
chingachgook
chingachgook il 27/01/06 alle 14:01 via WEB
Che la tecnologia non sia ancora padroneggiata lo credo. La stessa produzione dell'H, al momento, sembra costare più del beneficio. Tutto giusto, ma allora per quale motivo hanno creato la "ricerca"? E' evidente che 100 anni fa il motore a scoppio prevedeva costi che pochissimi potevano sostenere, nondimeno i problemi sono stati affrontati e risolti. La mia auto ha la doppia alimentazione, benzina e GPL, eppure ha tali dispositivi di sicurezza che la rendono idonea anche ai parcheggi sotterranei. E' un esempio banale, ma solo la ricerca consente lo spostamento - sempre avanti - dei "paletti" della conoscenza. Il punto è piuttosto il superamento della logica industriale del presente. Cinicamente: quale occasione migliore della violenza musulmana per dare nuovo impulso alla ricerca? Voglio chiarire: io sono naturalmente contrario al confronto a muso duro, ma questo non deve significare che si debba chinare la testa a quattro deficienti che sventolano la bandiera verde. Ammesso che l'Occidente abbia una certa superiorità tecnologica e sociale, perchè non far capire chiaramente a costoro che oltre all'opzione guerra c'è anche la seria possibilità di trasformare la loro forza, il petrolio, in un sostanziale punto di debolezza? Negli anni 70 girava già la storia che il petrolio stava finendo: questi 50 anni rimasti saranno fra breve contestati dalla realtà.
 
pinzi1900
pinzi1900 il 27/01/06 alle 12:37 via WEB
C'era una volta un uomo che aveva un gran campo, ma non aveva soldi per costruirci una casa...un'altro uomo aveva tanti soldi, ma non un terreno....così quest'ultimo propose al primo di edificare lui una grande casa..il proprietario del terreno ne avrebbe beneficiato perché insieme alla casa avrebbe costruito strade, portato luce, acqua, gas e non avrebbe impedito al primo proprietario di costruirsi una casa sua...così si misero d'accordo....quello coi soldi costruì tutto x tutt'e due e per sé un castello....quello col terreno beneficiò di tutto e si costruì una casetta..i figli dell'uno giocavano insieme a quelli dell'altro...nella piscina che l'uno aveva costruito sul terreno dell'altro....sulle altalene che l'uno aveva costruito sul terreno dell'altro...e così via......Gli uomini morirono a breve distanza l'uno dall'altro......ma i loro figli, che pur avevano giocato insieme da bambini, da grandi non andavano d'accordo, i proprietari del terreno reclamavano il castello, la piscina e tutto il resto, perché era sul loro terreno, i proprietari del castello e di tutto il resto non volevano cederlo perché era il loro patrimonio. come li avreste messi d'accordo?
 
 
Batista5
Batista5 il 27/01/06 alle 12:48 via WEB
li avrei messi daccordo togliendogli il castello e il terreno e facendoli lavorare per me nel campo di coca che ho piantato sul campo del primo.
 
   
pinzi1900
pinzi1900 il 27/01/06 alle 12:50 via WEB
bella battuta....ma se ti mettessi in mezzo con la tua coca ti sparerebbero tutt'e due!
 
bridot65
bridot65 il 27/01/06 alle 12:42 via WEB
Com mai potranno accordarsi Occidentali e Beduini?
 
dedico
dedico il 27/01/06 alle 12:43 via WEB
mentre hamas vince ..e tutti i giornali parlano solo di questo...vorrei avessimo consapevolezza del fatto che in Italia, per la prima volta nella storia si crea una norma penale senza contenuto certo. It's the Drug War. Tutte le droghe sono uguali. Si reintroduce la modica quantità senza dire qual'è il livello minimo (la tabella non esiste). Una norma penale Zero tolerance. Non ci si può più muovere. Gli abbiamo dato in mano un manganello pesantissimo. Speriamo di fermarli. Grazie dello sfogo e complimenti per la scheda molto esauriente. Ti consiglio di linkare il sito www.politicaestera.info e se vuoi... justagarden.blogspot.com un saluto
 
 
pinzi1900
pinzi1900 il 27/01/06 alle 12:49 via WEB
Legge giusta!
 
 
pinzi1900
pinzi1900 il 27/01/06 alle 12:49 via WEB
Legge giusta!
 
 
pinzi1900
pinzi1900 il 27/01/06 alle 12:49 via WEB
Legge giusta!
 
 
chingachgook
chingachgook il 27/01/06 alle 12:49 via WEB
E allora...? Chi se ne importa in questo contesto.
 
bridot65
bridot65 il 27/01/06 alle 12:52 via WEB
Rivolto al Centro Sinistra: cosa rispondete adesso a chi ha sempre sostenuto che il popolo palestinese è un popolo di terroristi?
 
miguelangel17sancha
miguelangel17sancha il 27/01/06 alle 13:08 via WEB
Hamas,che dire ? Terrorismo allo stato puro. Su che si vuol governare?Sui kamikaze? Terroristi rimangono.Addio tentativi di pace tanto agognata.Più progresso = più morti. Vedi l'Indonesia, regnano gli islamici,solo terrore e morte giorno dopo giorno,e se parli muori ancora prima.Ve lo dico perchè c'èro.Ora proprio non c'è null'altro da dire ,solo aspettare e vedere. Bay..
 
ilcielodelsud
ilcielodelsud il 27/01/06 alle 13:10 via WEB
per Never: sono davvero i tuoi occhi quelli nella fotogallery?
 
 
NeverInMyName
NeverInMyName il 27/01/06 alle 13:55 via WEB
sì, lo sono! :D
 
NeverInMyName
NeverInMyName il 27/01/06 alle 13:54 via WEB
Ragazzi, che dire! Come al solito ognuno di noi ha un punto di vista personale, un'opinone formatasi attraverso letture, assimilazione di notizie e di informazioni o/e, a volte, conoscenze personali. Io ritengo sacrosanto il diritto dei Palestinesi di difendere le proprie radici, i propri territori, ma è altrettanto scarosanto il diritto di Israele di essere riconosciuta Stato. Una sola è la certezza indiscutibile: non è, e non lo sarà mai, il terrorismo la strada da percorrere per raggiungere i propri obiettivi...
 
 
chingachgook
chingachgook il 27/01/06 alle 14:04 via WEB
Come la metti, però, sulla volontà dei palestinesi e del presidente dell'Iran di cancellare lo Stato di Israele? Quali sono le tue considerazioni in merito? Pensi che sia possibile convincerli solamente con le parole e la logica? Quale sarebbe, secondo te, la strada da percorrere?
 
NeverInMyName
NeverInMyName il 27/01/06 alle 14:31 via WEB
La mia speranza, perché nonostante tutto io credo che sia necessario mantenere sempre un filo di speranza, nonostante le provocazioni ad Israele della nuova e pericolossissima leadership iraniana e il risultato di queste elezioni. è che la politica del potere - in particolare quello economico - e gli interessi che fanno muovere tutto, convincano Hamas - che tra l'altro ha già proposto una tregua - a tenere a freno gli oltranzisti armati.
 
chingachgook
chingachgook il 27/01/06 alle 15:31 via WEB
Ti auguro di avere ragione, anche se - niente di personale - io credo che tu non ce l'abbia. Ciò che connota la gentaglia di Hamas è proprio l'assenza di volontà al dialogo. La conferma - e non la richiesta - della tregua ha due motivi: la totale incompetenza che attiene alla gestione di un governo (Hamas & Co. non immaginavano certo di vincere!), l'opportunismo in relazione alle prossime operazioni terroristiche. Il mio non è spirito di contraddizione verso di te, è semplicemente la risultante di eventi che non possono non definire Hamas per ciò che è. Un semplice terrorista che sostiene un potere assoluto fondato su un libro. Ti ricordo che Hitler scrisse Mein Kampf!
 
NeverInMyName
NeverInMyName il 27/01/06 alle 15:53 via WEB
Io non parlo da conoscitrice esperta delle questioni palestinesi o dell'Islam (anche se credo di aver viaggiato e letto tanto e di essermi confrontata spesso con queste realtà). La mia, ripeto, è una speranza - neppure tanto banale visti gli interessi che ci sono dietro ogni azione di chi detiene il potere. Ti invito a leggete l'articolo che allego a questo messaggio. Io concordo pienamente. A presto. Un gioco d’azzardo permanente di Igor Man Ha vinto Netanyahu, ha perso la Palestina. Spiegazione: nessuna trattativa con Israele, ha proclamato Hamas issando a Ramallah la sua verde bandiera sul Parlamento palestinese, in un delirio di folla. Il punto fermo di Hamas è speculare al rifiuto di Netanyahu di riconoscere in Hamas un interlocutore politico. Di più: sia Hamas che il Likud, guidato da «Bibi» dopo l’uscita di scena di Sharon, non riconoscono gli accordi di Oslo, sia pure per opposti motivi. La clamorosa vittoria elettorale di Hamas rilancia la destra israeliana, e Netanyahu, già accusato da Sharon (!) di insana bulimia territoriale, le prossime elezioni legislative se le può giuocare con buone probabilità di successo. Ha perso la Palestina, vale a dire Al Fatah che con Arafat, e i suoi, dall’esilio di Tunisi seppe sparigliare le carte appropriandosi della prima intifada (esplosa spontaneamente) sulla cui spinta riconobbe Israele. Lo fece ad Algeri, nel 1988, con un discorso rivolto al «fratello Bush», dichiarando «estinto» il paragrafo della Carta programmatica dell’Olp che prescriveva la distruzione di Israele. Hamas, infine, ha vinto le elezioni anche perché i palestinesi sotto occupazione e quelli appena affrancati (si far per dire) di Gaza han perduto ogni fiducia nella cosiddetta Autorità palestinese. Il presidente Abu Mazen ha cercato di sopperire alla mancanza di carisma, al suo essere l’opposto di Arafat, discusso ma amato, lui, al Khitiar, il vecchio al Walid, padre, con una politica che per non voler scontentare nessuno ha finito col deludere tutti. E’ vero che Israele non gli ha mai dato gli strumenti giusti per mettere al passo gli irriducibili delle Brigate irredentiste armate soprattutto di odio, ma è anche vero che il suo cerchiobottismo ha moltiplicato il disordine falcidiando così la fragile economia palestinese. Il già modesto reddito pro capite dei palestinesi amministrati dall’Autorità, negli ultimi due anni è diminuito d’un terzo in Gaza e in Cisgiordania: certamente a causa dell’occupazione ma soprattutto per l’incapacità d’un governo (palestinese) diviso fra intrallazzatori e incompetenti. E’ stato un voto di protesta dettato dalla disperazione, quello di ieri nella Palestina occupata, un vero e proprio ribaltone. Anzi un terremoto. E non si vede chi possa fra le macerie trovare una nuova lampada di Aladino. Lo rimpiangeremo, scrivemmo quando Sharon uscì di scena. Non staremo qui a interrogarci se il ritiro da Gaza fosse stato un primo, coraggioso passo verso una soluzione pragmatica della annosa questione mediorientale, ovvero l’uscita di sicurezza spalancata dal vecchio, audace generale-premier per uscire da una insidiosa seppur piccina guerra di attrito nell’inferno di Gaza. Rimane il fatto - e la Storia si fa coi fatti - che Sharon, lui soltanto, poteva imporre agli israeliani, ai palestinesi la rinuncia alla terra in cambio di una «tregua», truccata da pace, che avrebbe, in ogni caso, permesso un po’ a tutti di tirare il fiato. Sharon è fuori combattimento, il partito «Avanti» fondato per gestire «la nuova fase» rischia sgradevoli passi indietro, risalgono le quotazioni del Likud che si riconosce nel «niet» di Netanyahu. E torna lo spettro della famosa teoria del domino dl Walter Lippman: la débâcle contagiosa, cioè, di quei regimi arabo-islamici detti «moderati», primo fra tutti l’Egitto. Il più grande Paese arabo avverte l’espandersi a macchia d’olio di quei Fratelli Musulmani che han conquistato il Parlamento e oggi benedicono il successo di Hamas. Il Vicino Levante, l’area del petrolio fanno pensare al «minestrone ribollente» di Malraux. Ad attizzarlo sono in tanti, tutti contagiati da un neoislamismo che sembra volere uno scontro di religioni, preludio funesto del già profetizzato «scontro di civiltà». Un po’ tutti, oggi, amici e nemici guardano alla Casa Bianca. Gli esperti sottolineano il prudente discorso di Bush, ma il pessimismo appare vigoroso anche perché si avverte il pericolo che la nuova leadership iraniana, carburata dall’odio parossistico per gli Stati Uniti, decida di provocare Israele «complice degli Stati Uniti, corrotti sulla terra». Se questo accadesse, provocando fatalmente una devastante reazione israeliana, non si vede chi possa salvarci dal disastro totale. E tuttavia poiché la politica è l’arte del possibile non è da escludere che prima o poi (più poi che prima) Hamas esca dalla cantina per guadagnare il salotto buono. Ha già proposto una «tregua» per un motivo valido: in seno ad Hamas, che per altro «nasce bene» (come ente religioso assistenziale), si scontrano oltranzisti teocratici e possibilisti laici. Gli scampati agli omicidi mirati di Sharon starebbero esaminando l’opportunità d’una mediazione di Mosca per guadagnare, appunto, una «tregua» col Grande Satana e col Piccolo: con gli Stati Uniti, con Israele. Sia come sia, dopo il voto di ieri in Palestina, non è proprio un futuro da cartolina illustrata che ci si prospetta. E tuttavia: «Mai disperare - diceva quel mezzo Garibaldi e mezzo Cavour che fu Ben Gurion, la Palestina è terra di miracoli».
 
 
chingachgook
chingachgook il 27/01/06 alle 16:21 via WEB
Onestamente, pur apprezzando i concetti di Igor Man sono sempre diffidente rispetto alle possibili aperture di Hamas. Teoricamente, stante l’assoluta incompetenza di Hamas circa la gestione di uno stato, potrebbe anche darsi che i leaders si affidino a qualche mallevadore “terzo” – leggi Mosca – in grado di mediare fino al raggiungimento di una corretta piattaforma di confronto. Tuttavia la premessa circa l’azzeramento di Israele non è la più ingraziante. La stessa Russia non credo sia così disponibile ad accettare di sostenere un partito musulmano, quando in casa propria ha problemi di analoga natura, a meno che l’intervento non abbia quale contrappeso la soluzione del problema ceceno. Lo scenario è estremamente complesso e le ramificazioni si intrecciano su teatri geopolitica distanti migliaia di km. Se, da una parte, la tregua è l’occasione per raccogliere le idee, dall’altra rappresenta anche l’opportunità per riorganizzare le file combattenti. Non ci vuole molto a capirlo. La fluidità poi dei cambiamenti strategici in seno alle organizzazioni musulmane (o arabe) non lascia ben sperare. È altresì condivisibile ciò che diceva Ben Gurion, ma aggiungerei che talvolta i miracoli ed i compromessi non rappresentano una soluzione definitiva. No, cara interlocutrice, io continuo ad aspettarmi il peggio, anche se ritengo giusto lasciare aperte tutte le porte.
 
ilcielodelsud
ilcielodelsud il 27/01/06 alle 17:21 via WEB
dài...
 
estefina
estefina il 02/03/06 alle 17:46 via WEB
Il tuo blog è davvero molto interessante, sia per i temi trattati, per le riflessioni che per le tue capacità ad affrontarli (come hai visto io non ne sono in grado..), ma già lo conoscevo e se da me nel mess n°7 avevo preso anche le tue difese.un beso e continua così!
 
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