Creato da NeverInMyName il 09/11/2005

NeverInMyName

Gli orrori della guerra, una macchia sull'umanità. Per non vanificare il sacrificio di tante vittime, per non assistere inermi a un altro Vietnam, per non giustificare un'altra invasione come quella in Iraq. Per dire mai più a un altro Darfur: stand up togheter!

Le contraddizioni del Palazzaccio

Post n°76 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da NeverInMyName

Una sentenza della Cassazione dello scorso anno affermava che "il consenso iniziale non dà diritto al partner di proseguire il rapporto se il sì viene revocato per un ripensamento". E poi giustifica la violenza su una minorenne perché non è più vergine...

Se durante l'amore lei dice no

il sesso da quel momento è stupro

ROMA - Signori uomini attenzione. Se mentre fate all'amore con la vostra compagna lei improvvisamente dice no, smorzate gli ardori: da quel momento in poi rischiate una incriminazione per violenza sessuale. Lo stabilisce una sentenza della Cassazione. Secondo la Suprema corte il consenso all'amore "prestato in origine" non dà diritto al partner di proseguire il rapporto se il sì viene revocato per un ripensamento.

Piazza Cavour amplia così la tutela all'interno del rapporto di coppia e sancisce che la condanna per violenza sessuale non scatta soltanto se il partner ha detto no al rapporto sin dall'inizio, ma anche se il rifiuto arriva durante il rapporto stesso. Insomma, "il consenso agli atti sessuali deve permanere per tutta la durata del rapporto senza soluzione di continuità", altrimenti scatta la condanna per violenza sessuale.

L'occasione per stringere le maglie all'interno del rapporto di coppia alla Cassazione è stato dato dal caso di un cittadino rumeno, V.B., che nell'ottobre del 2001 era stato denunciato da una giovane moldava con la quale aveva una relazione, per averla "costretta a subire per tre volte, contro la sua volontà, dei rapporti sessuali completi". La Corte d'appello di Venezia, nel novembre del 2004, aveva condannato l'uomo a quattro anni e due mesi di reclusione per violenza sessuale e lesioni e a risarcire la donna con 20 mila euro.

Al di là del caso specifico, la Suprema corte, cui si è rivolto V.B. che si è visto respingere il ricorso, più in generale ha ricordato che per evitare una condanna per violenza sessuale deve esserci un consenso incondizionato per tutta la durata del rapporto.
Scrive il relatore Ciro Petti della Terza sezione penale, nella sentenza 23142, che "l'esistenza di un rapporto di coppia coniugale o paraconiugale non dà all'interno di tale rapporto il diritto di esigere l'amplesso" poichè "il consenso agli atti sessuali deve permanere per tutta la durata del rapporto senza soluzione di continuità, con la conseguenza che integra il reato di cui all'articolo 609 bis anche la prosecuzione del rapporto nel caso in cui il consenso originariamente prestato sia stato poi revocato".

Giugno 2005

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Commenti al Post:

Le contraddizioni del Palazzaccio

studentessa90 il 20/02/06 alle 13:34 via WEB

è vergognoso visto ke c'è sempre un'umiliazione x la piccola stuprata...

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pakylt66 il 20/02/06 alle 13:44 via WEB

mi sembra giusto pero'!!!!!!

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okta il 20/02/06 alle 14:41 via WEB

questa è una critica. mi piace credere, invero, che il blog sfugga alle regole e ai limiti imposti per diverse ragioni ad un giornale, sia esso radiotelevisivo, sia esso stampato. pertanto, chi scrive in un blog dovrebbe avere l'accortezza, sempre a mio avviso, di leggere a fondo le verità e di trarne un esame asettico. con contorni appassionati, certo. ma non c'è esigenza di vendere, non si tratta di un'attività commerciale. almeno il più delle volte. il caso è quello della giovane stuprata dal patrigno convivente e di quanto la sentenza della corte di cassazione - che giudica meno grave la violenza sessuale su una ragazza non vergine rispetto a quella perpretata ai danni di una vergine - desti scalpore. dico la mia e mi preparo a una pioggia di critiche che mi seppelliranno. d'altra parte bisogna pur morire, una volta. nell'ordine: detesto chi usa violenza, di qualsiasi natura, di qualsiasi tipo, qualunque ne sia la vittima, anche se ci sono cause di giustificazioni; conservo a casa da sempre la maglietta mai più violenza sulle donne; credo, allo stesso tempo, che nessuno debba toccare caino, chè il peggiore degli uomini, quello che si è macchiato del crimine più grave, sia comunque meritevole di un processo giusto e di una difesa tecnica (che non equivalle alla condivisione della condotta criminosa tenuta). ciò posto, una violenza sessuale che provoca la lesione dell'imene è - dal punto di vista strettamente materiale ai fini della quantificazione delle ferite riportate e del quantum di "invasione" della condotta - più grave di una che tale lesione non provoca per essere tale lesione già verificatasi precedentemente. dire che è meno grave non significa dire che non è grave. e limitarsi alla quantificazione di cui sopra non significa non aver provato ad immaginare soltanto lontanamente la devastazione fisica e morale che una violenza, specie sessuale, provochi. senza, di certo, riuscirci. quel che è grave, a mio avviso, è l'uso distorto dei mezzi dell'informazione, da parte di talune testate giornalistiche che credono di poter aumentare gli incassi limitando l'analisi di una notizia a un aspetto isolato e minimo, che abbisogna dell'intero contesto per spiegare efficacemente i suoi significati. ma da un giornalista me lo aspetto. da un blogger, un pò meno. sia... e ora vado a prendere l'ombrello. per la pioggia di critiche.

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NeverInMyName il 20/02/06 alle 14:59 via WEB

Quando pubblico una notizia cerco sempre di fornire tutti i riscontri e non mi soffermo all'aspetto superficiale. Ho cercato la sentenza per pubblicarla: ebbene la Cassazione non da' l'accesso, se non agli addetti ai lavori, alle sentenze. Per quanto riguarda i "limiti", beh io personalmente non ne ho. Questo è il mio spazio e lo gestisco come mi pare. Chi entra è legge può criticare, ma non può accusar,i di superficialità o di voler fornire notizie distorte.

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polystyrene il 20/02/06 alle 15:36 via WEB

a me sembra tutto chiarissimo, e quell'aspetto di cui si parla non è certo "isolato e minimo". qualunque sia il contesto, ammesso anche che la ragazzina sia stata una lolita ninfomane, la sentenza di cassazione crea un preoccupante precedente. Perchè nessuno, dico nessuno, può quantificare l'entità del danno psicologico subìto, poichè gli effetti di tali danni spesso si manifestano anche a distanza di anni, compromettendo seriamente la vita di una donna. E' assolutamente arbitrario e infondato il "ritenere lecito supporre" che una donna non vergine riceva minor danno. qua non stiamo parlando di un pugno in faccia, i cui danni sono visibili!

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okta il 20/02/06 alle 15:06 via WEB

non ti accuso di questo. e non ti accuso affatto. credo sarebbe stato opportuno accedere preliminarmente alla sentenza. che tra pochi giorni sarà disponibile per chiunque su una delle varie pubblicazioni (ad esempio il sole 24 ore guida al diritto). condivido lo sdegno per quanto accaduto. ma occorre andare a fondo nelle cose, perchè non sempre chi legge ne ha la possibilità. altrimenti si rischia di replicare il caso della sentenza dei jeans. e se lo dico qui il primo destinatario resto comunque io. apprezzo, per quanto posa rilevare, lo spirito di critica e la non soggezione ai c.d. poteri forti che dimostri. un saluto e una stretta di mano per seppellire l'ascia (spuntata a dir la verità...) di guerra

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NeverInMyName il 20/02/06 alle 15:35 via WEB

Apprezzo chi esprime il proprio parere senza timore di incorrere in critiche. Sono d'accordo con te sulla questione della sentenza, le motivazioni sono importanti. Vorrei però che fosse chiara una cosa: non è solo l'aspetto giuridico che conta, ma anche l'impatto che può avere sulle donne una sentenza del genere, soprattutto - come hai sottolineato tu - quando i mass media ne danno un taglio particolare e ne fanno una notizia sensazionale... Non sono avvezza a maneggiare asce, né altre armi... anzi una sì: il mio sorriso, che rivolgo anche a te con simpatia!!!

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