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Al Zarqawi è morto e gli americani mostrano le foto

Si canta vittoria, ma non è un po' troppo presto?

Sembra proprio che non ci siano più dubbi. Abu Musab Al Zarqawi, il super-terrorista di origini giordane considerato il capo di Al Qaeda in Iraq e il luogotenente di Osama Bin Laden è morto in un attacco aereo Usa a Baquba, 65 chilometri a Nord di Bagdad. Pochi minuti fa sono state mostrate le immagini del cadavere dell'uomo la cui uccisione è stata  riferita dalla televisione nazionale al Iraqiya, citando un collaboratore del primo ministro, lo sciita Nouri al-Maliki, che, poco dopo ha confermato in diretta la morte del super ricercato.

"Zarqawi è stato eliminato" ha poi annunciatp il premier, aggiungendo che l'operazione è il risultato della collaborazione dei cittadini, ringraziando la popolazione e le forze armate. Il generale George Casey, comandante in capo del contingente Usa, ha poi precisato che Abu Musab al-Zarqawi è stato identificato con le impronte digitali.

Ora, in tanti, cantano vittoria. Affermano che il colpo inferto ad Al Qaeda stavolta potrebbe segnare una svolta. Ma io non ne sarei tanto sicura.

L'uccisione di Abu Musaba al Zarqawi rappresenta un indubbio colpo politico e simbolico contro la guerriglia qaidista in Iraq ma potrebbe non cambiare poi molto le cose sul terreno. Negli ultimi mesi sono state diverse le occasioni in cui esperti e analisti hanno avanzato la tesi che il terrorista giordano non fosse più il vero capo operativo della guerriglia contro le forze della coalizione e le autorità militari e civili irachene e che altri abbiano preso il suo posto. 

Io, quindi, ci andrei piano con i trionfalismi anche se, ovviamente, sono la prima ad augurarsi che si apra una vera e concreta fase nuova che possa portare alla pacificazione dell'Iraq.

Notizia dell'ultima ora; cosa vi avevo detto?