NeverInMyName
Gli orrori della guerra, una macchia sull'umanità. Per non vanificare il sacrificio di tante vittime, per non assistere inermi a un altro Vietnam, per non giustificare un'altra invasione come quella in Iraq. Per dire mai più a un altro Darfur: stand up togheter!
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Mentre gli sfigati dell'Isola dei famosi hanno fame per finta
milioni di persone la crisi alimentare la patiscono sul serio
Su segnalazione di un frequentatore di questo blog, a volte critico ma sempre efficace nei suoi commenti, ho deciso di tornare su un argomento affrontato tempo fa: le crisi alimentari dimenticate. In particolare quella che vive l’Honduras che è al centro dell'attenzione di milioni di italiani perché ospita il programma della Ventura, l'Isola dei famosi. Questo paese, purtroppo, non è solo lo splendido mare che ci mostrano in tv . La realtà che vive la popolazione honduregna è, invece, simile - se non peggiore - a quella di altri paesi del “terzo mondo”. Eppure non dovrebbe essere così, visto che stiamo parlando di un territorio molto ricco di risorse di ogni genere, oltre ad essere un luogo molto bello sotto l'aspetto naturalistico. Peccato che, nonostante le possibilità del paese, la popolazione sia ridotta nell’estrema povertà. Una recente indagine della Fao ha rilevato che l’80% della popolazione, circa cinque milioni di persone, vive in condizioni di povertà e quasi la metà sono bambini, estremamente malnutriti.
Come avviene in molte altre zone del mondo tali ricchezze sono in mano da un ristretto giro di individui senza scrupoli, per lo più stranieri, favoriti dagli esponenti del governo compiacenti interessati solo a fare cassa... per sé! E la gente comune continua a morire di fame!
Tempo fa ho letto un reportage di cui inserisco il testo. Spero possa aiutarvi a riflettere su ciò che avviene in questa area del mondo, troppo spesso condiderata un paradiso terrestre. Un paradiso, però, popolato da dannati...
L’Honduras, a differenza dei paesi del Centro America con cui confina (Guatemala, Nicaragua, El Salvador), non ha vissuto né lunghe guerre né rivoluzioni, ma é stato ugualmente governato da lunghe dittature e da regimi militari che non attuavano diversamente da quelle degli altri paesi. La repressione e la persecuzione sono state l’unica forma di comunicazione tra il governo e gli honduregni e, specialmente negli anni ’80, ogni rivendicazione fu bloccata da sequestri (con la conseguente scomparsa dei leaders dei movimenti popolari), dalla tortura, dagli assassinii di massa e dagli esili forzati.
La fine degli anni '90 sono stati drammatici per l’Honduras: l’uragano Mitch ha causato migliaia di morti e distruzione, ma ha portato anche tanto denaro derivato dalla solidarietà di tutto il mondo. Al popolo bisognoso sono arrivate solo le briciole di una grande pagnotta che tuttora viene ripartita tra organizzazioni fantasma e governanti. Questa tragedia naturale ha anche aperto la porta alle agenzie internazionali della cooperazione, ma la maggior parte dei progetti finanziati sino ad oggi risultano un vero e proprio attentato alla sovranità nazionale.
Alcune cifre ci servono a delineare un quadro della situazione che si vive in questo paese.
Un quadro molto triste perché, leggendo la denuncia fatta dal rappresentante della FAO in Honduras nel corso del 2003, l’80% della popolazione (che é di circa 6.500.000 di abitanti) vive in condizioni di povertà e non ha accesso a servizi sociali di base. Il 40% dei bambini soffre di malnutrizione. Ogni giorno muoiono circa 100 persone per patologie legate alla carenza di cibo ed all’ingestione di acqua contaminata, in special modo bambini. Nelle zone rurali il tasso di mortalità infantile é di 7 bambini su 10. Per quanto riguarda l’istruzione risulta che 1.200.000 persone sono analfabete e che 1.500.000 degli honduregni tra i 5 ed i 24 anni sono esclusi dal sistema educativo. Negli ultimi anni il déficit commerciale é cresciuto del 400% rispetto alla produzione nazionale totale. Specialmente nella zona della Costa settentrionale, aumenta inverosimilmente il turismo sessuale.
Da altre fonti risulta che, dal 1998, i casi di assassinio e di esecuzioni extragiudiziali di minorenni sono stati più di 2.300. Il governo stesso ha riconosciuto che agenti di polizia hanno partecipato in molti di questi assassinii. L’impunità é assoluta. Dal rapporto annuale di Amnesty Internacional risulta che Bambini e minorenni, compresi soggetti in stato di arresto, sono stati uccisi da agenti di polizia, da personale penitenziario o da individui non identificati (squadroni della morte). Solo nel 2004, in due diversi penitenziari, sono rimaste uccise prima 69 persone (in aprile) e poi più di 100 (in maggio) a seguito di “strani incidenti”.
Aumenta il numero delle persone che spariscono perché finite nella rete di una sorta di “tratta di donne e bambini” a scopo di sfruttamento sessuale. Il numero di ammalati di AIDS é tuttora incalcolabile, anche se la malattia é oggi la terza causa di morte negli ospedali pubblici. Sono altrettanto incalcolabili, per la loro enormitá, le cifre che corrispondono al lavoro infantile. Potremmo andare avanti a scrivere cifre su cifre e tutte rispecchierebbero una situazione estremamente preoccupante e crescente di deterioramento delle condizioni sociali ed economiche. Il paese vive una profonda crisi derivata dall’ingiusto modello economico applicato da sempre e dalla degenerazione etica della classe politica dirigente.
Conoscendo questo paese e le sue immense risorse questa situazione pare quasi incredibile, ma proprio queste risorse sono la causa dell’impoverimento delle masse popolari e dell’arricchimento dei soliti pochi.
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LA CRISI DIMENTICATA
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