Creato da NeverInMyName il 09/11/2005

NeverInMyName

Gli orrori della guerra, una macchia sull'umanità. Per non vanificare il sacrificio di tante vittime, per non assistere inermi a un altro Vietnam, per non giustificare un'altra invasione come quella in Iraq. Per dire mai più a un altro Darfur: stand up togheter!

 

Messaggi di Gennaio 2006

Bimba gettata nel fiume salvata per caso

Post n°68 pubblicato il 29 Gennaio 2006 da NeverInMyName
 
Foto di NeverInMyName

Lei è viva, ma molti, tanti, non ce la fanno

A Belo Horizonte, in Brasile, un "miracolo" si è verificato nella laguna di Pamphulia. Sembrava il miagolio di un gatto, il lamento che usciva da un sacco nero in plastica che galleggiava sull'acqua, e invece era il pianto di una neonata. La bimba è stata salvata da un uomo che, attratto dal lamento, ha tratto fuori dall'acqua l'involuco.

Una storia tragica, questa, ma a lieto fine. In Brasile, purtroppo - ma non solo - ben altri sono i drammi che coinvolgono bambini. Eppure gli organi di informazioni non ne danno notizia. 

 Negli ultimi tempi si è parlato tanto di procreazione assistita, da qualche mese è ripreso il dibattito sull'aborto, dopo che qualche parlamentare ha avanzato l'ipotesi di rivedere la 194. Ma com'è che dei bambini abbandonati, spesso ammazzati - tranne quando succede a "casa" nostra - se ne parla sempre troppo poco? Avete mai sentito parlare dei meninos de rua in Brasile o dei "randagi" di Chisinau in Moldova? Due continenti, un solo gravissimo problema sociale: i bambini che vivono in starda.

Vi segnalo qualche notizia e dati (almeno quelli che sono ufficiali):

Europa 

  • Federazione Russa 900.000 bambini abbandonati
  • Ucraina 100.000 bambini abbandonati
  • Romania 38.000 bambini abbandonati
  • Bulgaria 34.000 bambini abbandonati
  • Moldavia 14.000 bambini abbandonati
  • Albania 800 bambini abbandonati
  • Kosovo - dati sull'abbandono non disponibili

Asia:

  • Sri Lanka - dati sull'abbandono non disponibili
  • Nepal 15.000 bambini abbandonati
  • Mongolia 800 bambini abbandonati
  • Cina - dati sull'abbandono non disponibili

Sud America:

  • Brasile 20.000 bambini abbandonati negli istituti statali, bambini abbandonati in strada non censiti 
  • Colombia 10.000 bambini abbandonati
  • Bolivia 10.000 bambini abbandonati
  • Equador - dati sull'abbandono non disponibili
  • Perù - dati sull'abbandono non disponibili

Africa:

  • Marocco 43.000 bambini abbandonati
  • Kenia - dati sull'abbandono non disponibili

 Fonte AIBI

   Rapporto Unicef sui bimbi abbandonati
 
Centinaia di milioni di bambini oggetto di gravi sfruttamenti e discriminazioni sono diventati invisibili al mondo, afferma oggi l'UNICEF in un importante rapporto che esamina le cause dell'esclusione e degli abusi subiti dai bambini.
Secondo il rapporto UNICEF su La Condizione dell’infanzia nel mondo 2006: esclusi e invisibili, presentato oggi a Londra e, in contemporanea, a Roma e in altre capitali del mondo, milioni di bambini scompaiono quando cadono vittime del traffico o sono costretti a lavorare come servi. Altri, come i bambini di strada, vivono davanti agli occhi di tutti ma sono senza protezione e assistenza sociale. Oltre a subire abusi, la maggior parte di questi bambini è esclusa dall’istruzione, dall’assistenza sanitaria e dagli altri servizi vitali per la loro crescita e il loro sviluppo.
Questi bambini sono spesso invisibili nei dibattiti pubblici e nella legislazione, nelle statistiche e nelle notizie. Se non sarà loro dedicata un’attenzione particolare, rimarranno intrappolati e dimenticati in un’infanzia segnata da abbandono e abusi, con conseguenze devastanti a lungo termine per i bambini stessi ma anche per lo sviluppo delle nazioni.
"Qualsiasi società che abbia a cuore il benessere dei propri bambini e il proprio futuro non deve permettere che questo accada - ha sottolineato il Presidente dell’UNICEF Italia Antonio Sclavi presentando il rapporto oggi a Roma alla sala del CIDE - Centro nazionale di informazione e documentazione europea. "Questi bambini – ha sottolineato Sclavi - sono vittime di una quotidiana emergenza dimenticata, invisibile anche se si consuma sotto gli occhi del mondo: 50 milioni di piccoli che non vengono neppure registrati all’anagrafe, con la conseguente esclusione da ogni forma di controllo e di assistenza, 171 milioni di bambini impiegati in lavori ad alto rischio, 2 milioni sfruttati dall’industria del sesso, oltre 100 milioni che non hanno mai visto un’aula scolastica, centinaia di migliaia di vittime di catastrofi naturali o guerre sconosciute: una catena di esclusione ed emarginazione che si traduce in sfruttamento e abusi, un circolo vizioso che occorre spezzare infrangendo la barriera dell’invisibilità e costruendo un ambiente protettivo per tutti i bambini"
In passato, nei suoi rapporti l’UNICEF ha trattato in modo esauriente del modo in cui la povertà, l’HIV/AIDS e i conflitti armati compromettono l’infanzia. Esclusi e invisibili descrive in dettaglio come questi fattori, oltre alla debolezza delle amministrazioni e alla discriminazione, privano i bambini della protezione da abusi e sfruttamento e li escludono dalla scuola, dall’assistenza sanitaria e da altri servizi essenziali. E i bambini che non hanno accesso ai servizi essenziali sono più esposti allo sfruttamento, in quanto hanno meno informazioni su come proteggersi e meno alternative economiche. I bambini coinvolti nei conflitti armati, per esempio, subiscono continuamente stupri e altre forme di violenza sessuale. Sono proprio questi bambini – soli e indifesi – a essere ignorati. Secondo il rapporto, i bambini sono maggiormente a rischio di diventare invisibili e di essere dimenticati in quattro casi:
Bambini privi di un’identità ufficiale. Ogni anno, oltre la metà di tutte le nascite nel mondo in via di sviluppo (esclusa la Cina) non è registrata, negando a oltre 50 milioni di bambini un diritto di nascita basilare: essere riconosciuti come cittadini. I bambini che non sono stati registrati alla nascita non compaiono nelle statistiche ufficiali e non sono riconosciuti come membri delle loro società. Ai bambini senza un’identità ufficiale non è garantita l’istruzione, un’assistenza sanitaria di qualità e altri servizi di base che influiscono sulla loro infanzia e sul loro futuro. Per esempio, i bambini non registrati non sono ammessi nelle scuole che richiedono un certificato di nascita per l’iscrizione. Semplicemente, i bambini senza identità ufficiale non sono contati e non contano.
Bambini privi delle attenzioni dei genitori. Milioni di orfani, di bambini di strada e di bambini in stato di detenzione crescono senza le cure amorevoli e la protezione dei genitori o della famiglia. In queste circostanze, i bambini non sono trattati affatto come tali.
•Si stima che 143 milioni di bambini nel mondo in via di sviluppo – 1 bambino su 13 – abbia perso almeno un genitore. Per i bambini molto poveri, anche la perdita di un solo genitore, specialmente la madre, può comportare ripercussioni di lunga durata sulla loro salute e sull’istruzione.
•Nel mondo, decine di milioni di bambini trascorrono gran parte della vita nelle strade, esposti a tutte le forme di abuso e di sfruttamento.
•Oltre 1 milione di bambini vive in stato di detenzione e la stragrande maggioranza è in attesa di giudizio per reati minori. Molti di loro sono vittime di trascuratezza, violenze e traumi.

Bambini nei ruoli di adulti. I bambini costretti ad assumere precocemente il ruolo di adulti perdono delle fasi cruciali per lo sviluppo infantile.
•Centinaia di migliaia di bambini sono coinvolti nei conflitti come combattenti, corrieri, portatori, cuochi per i gruppi armati, o sono costretti alla schiavitù sessuale. In molti casi, sono stati rapiti.
•Malgrado le leggi che vietano in molti paesi i matrimoni precoci, oltre 80 milioni di bambine del mondo in via di sviluppo si sposeranno prima di compiere 18 anni e molte anche in età più precoce.
•Si stima che 171 milioni di bambini lavorino in condizioni rischiose e con macchinari pericolosi in fabbriche, miniere e nel settore agricolo.
Bambini sfruttati e abusati. Isolati dai loro aguzzini che impediscono di frequentare la scuola e di usufruire dei servizi essenziali, i bambini vittime dello sfruttamento sono probabilmente i più invisibili. È quasi impossibile conoscere le loro vite e il loro numero.
•Circa 8,4 milioni di bambini sono sfruttati nelle forme peggiori di lavoro minorile, comprese la prostituzione e la schiavitù per debiti.
•Quasi 2 milioni di bambini sono sfruttati dall’industria del sesso e sottoposti continuamente a violenze fisiche e sessuali.
•Si stima che milioni di bambini scompaiano ogni anno in mondi clandestini e illegali, dove sono costretti a lavori rischiosi e degradanti, compresa la prostituzione.
•Un numero incalcolabile di bambini presta servizio come domestici presso privati. Molti di loro non possono frequentare la scuola, subiscono maltrattamenti e abusi e sono sottoalimentati o sovraccaricati di lavoro.
Secondo il rapporto, i bambini che vivono negli “stati fragili" – paesi che non possono o non vogliono fornire i servizi di base ai propri bambini – sono praticamente invisibili. La discriminazione basata sul genere, sull’etnia o sulla disabilità è un altro fattore che determina l’esclusione. Per esempio, la discriminazione esclude milioni di bambine dall’istruzione e ostacola l’accesso dei bambini appartenenti a minoranze etniche e gruppi indigeni ai servizi cruciali. Si stima che, globalmente, 150 milioni di bambini vivano con una disabilità. Molti sono privati dell’opportunità di studiare, di ricevere assistenza sanitaria e sostegno a causa della discriminazione.

 
 
 

La Terra ha un sosia distante 20000 anni luce

Post n°67 pubblicato il 28 Gennaio 2006 da NeverInMyName
 
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Scoperto un pianeta simile alla terra. A iindividuarlo è stato un gruppo di  scienziati europei grazie ad una stella lontana utilizzata come lente. Attraverso una rete di telescopi presenti in Germania, Polonia, Uk, Francia, e sfruttando la deviazione che subisce la luce della stella quando subisce l'influenza di un astro più vicino, la luce deviata diventa una sorta di lente per osservare e scoprire corpi celesti altrimenti non visibili.
Il nuovo pianeta, battezzato OGLE-2005-BLG-390Lb (no, non c'entra con goOGLE), ruota attorno ad una stella cinque volte più piccola del nostro sole, e si trova ad una distanza ben maggiore rispetto alla distanza terra-sole, lasciando così il nuovo pianeta al freddo: la temperatura media è di oltre 200 gradi sotto lo zero, e la superficie e' quindi completamente ricoperta di ghiaccio. Nonostante questo clima inospitale per l'uomo, questo pianeta è - dal punto di vista degli astrofisici - molto simile alla terra. Probabilmente esiste anche una piccola atmosfera.

 
 
 

Palestina, Hamas al Governo. Paura o fiducia?

Post n°66 pubblicato il 26 Gennaio 2006 da NeverInMyName
 
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Ormai sembra non ci siano più dubbi: Hamas ha vinto le elezioni in Palestina. Secondo i primi dati, l'ala integralista avrebbe conquistato 77 seggi su 132.  Cosa accadrà ora... Rinunceranno alla violenza del "braccio armato? Si scatenerà di nuovo l'inferno? E' l'inizio della fine dei negoziati tra stato palestinese e stato ebraico? Beh, sull'ultimo punto purtroppo Hamas si è già espressa: non se ne parla proprio. E allora? E' inutile nascondersi che la situazione è inquietente, ma da ottimista ad oltranza spero, mi auguro, che un minimo di buon senso prevalga in coloro che credono nell'impegno civile che ha determinato il miglioramento della vita nei territori dei palestinesi più bisognosi.

Per chi non conosce la storia di Hamas, allego questa scheda al mio messaggio. Leggetela e forse giudicherete con maggiore consapevolezza...

Cos'è Hamas?

Principale movimento islamico palestinese, Hamas  ha visto col passare degli anni crescere progressivamente la sua importanza nel paesaggio politico palestinese. Dall'inizio della seconda intifada, nel settembre 2000, Hamas ha visto aumentare ininterrottamente la propria popolarità in tutti i Territori e soprattutto a Gaza, a scapito di Fatah, il partito di Yasser Arafat e Abu Mazen. Hamas, acronimo in lingua araba per "Movimento della resistenza islamica", è stato fondato il 14 dicembre del 1987, poco dopo l'inizio delle prima Intifada, per decisione della dirigenza dei Fratelli Musulmani. Dopo l'assassinio da parte di Israele della guida spirituale del gruppo, lo sceicco Ahmed Yassin (il 22 marzo 2004), il principale dirigente del movimento è considerato Khaled Mashaal, capo dell'ufficio politico, di base a Damasco. Hamas  è assolutamente contrario agli accordi di Oslo del 1993 che avevano portato alla creazione dell'Autorità nazionale palestinese, e la sua posizione ufficiale vuole la creazione di uno stato islamico su tutta la Palestina, dal Mediterraneo al Giordano, che inglobi lo stato d'Israele. La distruzione dello Stato di Israele, iscritta nello statuto di Hamas, non è mai stata ufficialmente cancellata. Questa posizione ha portato Hamas in conflitto con l'Olp, che nel 1988 ha riconosciuto il diritto di Israele a esistere. Gran parte della popolarità e del supporto di cui gode Hamas  nasce dalla vasta rete di aiuti sociali e di opere di beneficenza, in particolare le scuole (ma anche ospedali, centri sociali), creata dal movimento per i palestinesi più bisognosi nei Territori. A fianco dell'impegno civile, c'è il terrorismo. Il braccio armato di Hamas, le Brigade Izzedine al-Qassam, è responsabile di moltissimi attentati e attacchi kamikaze in Israele, con centinaia di morti. Su richiesta di Abu Mazen, leader di Fatah e presidente dell'Anp, Hamas aveva accettato con una decine di altre organizzazioni, nel mese di marzo 2004, di rispettare una tregua degli attentati antiisraeliani. Nel settembre 2003, l'Unione europea ha incluso Hamas nella lista nera delle organizzazioni terroristiche. Gli Usa rifiutano ogni negoziato con Hamas considerato, assieme alla Jihad islamica, un'organizzazione terroristica.

E sono tre: questa volta però essere blog del giorno ha una valenza in più... forse è servito a chiarire qualche dubbio su un argomento spesso affrontato con superficialità! Grazie.

 
 
 

Legalizzato l'omicidio per legittima difesa

Post n°65 pubblicato il 25 Gennaio 2006 da NeverInMyName
 
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L'aula della Camera ha approvato in via definitiva la legge sulla legittima difesa. Il provvedimento, fortemente voluto dalla Lega, ha avuto il sostegno di tutta la Cdl. L'Unione ha votato contro. La riforma varata autorizza l'uso di armi per difendere la vita e la "borsa". Nell'ipotesi di violazione di domicilio, infatti, non sarà più punibile chi spara contro il malvivente o lo colpisce con un coltello per difendere la propria o altrui incolumità.

Ormai siamo all'assurdo. Siamo alla legalizzazione del "far west" all'italiana. Grazie a una legge con una chiara inclinazione forcaiola, ci si potrà difendere con armi in casa e nei posti di lavoro contro ladri e rapinatori che minacciano l'incolumità di persone e beni. Chi si sente aggredito o minacciato può reagire come crede, anche uccidendo, perché la sua reazione sarà sempre considerata "proporzionata". Ma quali sono i criteri che permettono di definire  "proporzionato" o meno un omicidio? So che in molti mi diranno che è facile parlare quando non si ha una pistola puntata contro. Forse è così. Ma una cosa è certa: sono convinta che un omicidio resta sempre un omicidio e rendere più facile il ricorso alle armi, alla violenza, anche se per legittima difesa, non è un'azione da paese civile e democratico.

 
 
 

In 2000 in fuga dalla Repubblica del Congo

Post n°64 pubblicato il 24 Gennaio 2006 da NeverInMyName
 
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Circa 2000 persone hanno attraversato il confine con l’Uganda per fuggire dai combattimenti nell’est della Repubblica Democratica del Congo, secondo quanto riferito da ufficiali ugandesi. I combattimenti si sono concentrati nella città congolese di Rutshuru - a 90 km da Bukavu, già luogo di precedenti scontri. Ufficiali dell’ONU hanno detto che l’esercito congolese ha mandato rinforzi nell’area, sotto attacco da ribelli fedeli ad un ex capodell’esercito; i dissidenti sono scappati quando sono arrivati i rinforzi secondo Eugene Serufuri, governatore della provincia del nord Kivu. I ribelli, che seguono l’ex generale rinnegato Laurent Nkunda, hanno occupato per breve tempo città e villaggi intorno a Rutshuru da giovedì scorso. Felix Kulaije, portavoce dell’esercito ugandese, ha detto all’AFP che i rifugiati sono stati portati da Bunagana, posto di frontiera ugandese, alla città distrettuale di Kisoro per stabilircisi. L’esercito congolese ha attaccato recentemente dei gruppi di ribelli ad est della Repubblica Democratica del Congo, fuori dal controllo del Governo centrale per molti anni. Contemporaneamente, dice l’IRIN, ufficiali ugandesi hanno riferito venerdi scorso che circa 2000 mandriani armati provenienti da zone del sud Sudan colpite da siccità si sono mossi verso il nord-est dell’ Uganda in cerca di pascoli ed acqua. Secondo Lillian Nsubuga, portavoce dell’Uganda Wildlife Authority, membri del gruppo etnico Toposa del sud Sudan stanno pascolando circa 65.000 capi in un’area di 15 km2 del Kidepo Valley National Park, affermando che c’è molta preoccupazione al riguardo in quanto le loro armi sono molto più moderne rispetto a quelle dei guardiani. Nsubuga ha riferito che l’arrivo nel Parco dei mandriani  è cominciato già a metà dicembre, avvertendo che la presenza di bestiame potrebbe esporre gli animali selvaggi a malattie. Un ufficiale sudanese, su richiesta delle autorità ugandesi, è andato nel parco per esortarli ad andare via e, sebbene essi siano stati d’accordo, Nsubuga aggiunge che devono farlo subito.

 
 
 

L'ultimo atto di arroganza di Berlusconi

Post n°63 pubblicato il 23 Gennaio 2006 da NeverInMyName
 
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"Se non si ritenesse di dare le due settimane che abbiamo richiesto, potremmo arrivare a dire di spostare la data del 9 aprile, visto che nessuno ci obbliga, e arrivare alla scadenza naturale delle Camere". L'aut-aut arriva dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante la registrazione della trasmissione di Bonolis "il senso della vita". Una sfida al Quirinale che non vuole posticipare lo scioglimento delle Camere secondo i desiderata del premier. Spostando la data delle elezioni, infatti, Berlusconi otterrebbe anche un differimento della fine della Legislatura.

Qualunque sia l'orientamento politico di ognuno di noi non può che saltare all'occhio l'attegiamento del presidente del Consiglio il quale, pur di fare approvare le ultime leggi che gli interessano, è pronto a scagliare uno "schiaffo" istituzionale a Ciampi che ha l'unica colpa di volere una fine di legislatura decorosa e una campagna elettorale corretta. Che sia la paura di perdere le elezioni o il tentativo di portare a casa qualche provvedimento che possa fargli comodo, una cosa è certa: Berlusconi ha proprio una bella faccia tosta (e sono buona...) se crede di poter fare piazza pulita di ogni basilare principio democratico e passarla liscia!
 

 
 
 

Non restiamo a guardare!

Post n°62 pubblicato il 22 Gennaio 2006 da NeverInMyName
 
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WILLY E' MORTA, MA COME LEI TANTE ALTRE

E IN MODO MOLTO PIU' ATROCE

Purtroppo tutti i tentativi per salvare la balena che nuotava nel Tamigi non sono serviti a nulla. E' morta. Ieri ero fuori a cena e quando mi è arrivata la notizia, via sms sul cell, una grande tristezza si è impossessata di me. Vorrei che cose del genere non accadesserò mai!

Vi siete mai posti il problema: è giusto difendere le balene? E' giusto lottare per le balene? E' giusto amare le balene? Io credo che molta gente, la maggior parte, non ci abbia mai pensato perché, normalmente, tutti noi pensiamo più agli animali vicini a noi. Per quasi tutti noi è davvero difficile poterle vedere dal vivo ma, credetemi, io che ho potuto osservarle nuotare libere sott'acqua o addirittura dalla riva, vi posso dire che è uno spettacolo unico, un'esperienza indimenticabile che ti segna per tutta la vita.
C'è invece chi le caccia per mangiarle.
Noi, allora, dobbiamo lanciare un allarme, un grido d'aiuto con l'uomo portavoce di questi animali che non possono gridare la propria indignazione. Solo con un'indignazione forte e un impegno concreto si può tentare di fare qualcosa.
In caso contrario, l'estinzione delle balene non sarà più un'utopia.
Al momento il rischio più grande è la nuova apertura alla caccia per la quale spingono il Giappone, la Norvegia e l'Islanda. E' assurdo che pochi paesi riescano ad avere un ruolo così importante rispetto alla voce di tutti gli altri stati del mondo, ma è realtà.
C'è soltanto una cosa da chiedere a gran voce a tutti, cioè il definitivo stop alla caccia alle balene anche perché le leggi attuali sono state sempre facilmente aggirare da Norvegia, Giappone e Islanda.
Fino ad oggi Greenpeace è quella che ha fatto di più per promuovere la difesa delle balene e per far conoscere al mondo come i cacciatori trattino le balene. I loro attivisti hanno rischiato più volte la vita.
Ma va anche detto che, nonostante si sia parlato spesso e volentieri di questa tragedia, la strada fatta non è molta. Immaginate, infatti, quanto sia difficile andare a controllare in mezzo all'oceano cosa si comporta l'equipaggio di una baleniera.
La strada, dunque, è in salita e ricca di provocazioni.  E' per questo che voglio chiedere a tutti voi, tutti coloro che leggono questo blog, di non dimenticare le balene, di non girarsi dall'altra parte e di pensare sempre al modo atroce con cui vengono uccise, quando ad ammazzarle non è l'inquinamento!

Per la seconda volta sono blog del giorno.  Vi ringrazio ancora e spero che le discussioni che nascono sul mio blog possano lasciarvi qualcosa dentro!

 
 
 

Ce l'hanno fatta!!!

Post n°61 pubblicato il 21 Gennaio 2006 da NeverInMyName
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I soccorritori sono riusciti ad issare su una chiatta la balena che si era "persa" nel Tamigi e che ha riportato qualche ferita, ora tocca a lei.

Forza piccola!!!

 
 
 

Una balena nelle acque del Tamigi

Post n°60 pubblicato il 20 Gennaio 2006 da NeverInMyName
 
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LONDRA - Una balena nel Tamigi, in pieno centro di Londra. Sembra una barzelletta e invece è accaduto davvero. L'insolito spettacolo ha richiamato l'attenzione delle autorità e di moltissime persone, che si sono accalcate sui ponti per assistere al viaggio dell'animale. L'evento è seguito in diretta tv ed è ormai diventato un fenomeno mediatico, con collegamenti da tutto il mondo. Nel corso del pomeriggio l'animale - per la precisione un iperodonte dal rostro - si è pericolosamente avvicinato alla riva e ha rischiato di spiaggiarsi. Poi per alcuni minuti non lo si è più visto e quando è riemerso e ha mostrato il suo sbuffo d'aria stava nuotando nella giusta direzione, verso il mare aperto. Ma in seguito il cetaceo ha avuto ancora un'esitazione e ora si trova nella zona sud di Londra, assistito da esperti nel caso possa tornare in difficoltà.

 
 
 

Torna l'incubo Bin Laden e annuncia altri orrori

Post n°59 pubblicato il 19 Gennaio 2006 da NeverInMyName
 
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ROMA - Bin Laden torna a far sentire la propria voce e minaccia nuovi orrori. L'emittente satellitare araba Al Jazeera ha mandato un comunicato audio di Osama Bin Laden. Nel suo messaggio il capo di Al Qaeda minaccia nuovi attacchi sul territorio degli Stati Uniti. Nuovi attentati contro gli Usa, sostiene Bin Laden nel nastro la cui attendibilità è ancora da valutare, sono già in preparazione. "Appena saranno ultimati li vedrete nelle vostre case, se dio vorrà", afferma la voce nel nastro.
Nell'audio il mandante delle stragi dell'11 settembre 2001 offre agli americani la possibilità di una tregua condizionata di lunga durata in cambio del ritiro delle forze armate americane da Afghanistan e Iraq. Bin Laden non si faceva vivo dal 27 dicembre 2004, quando in un altro nastro audio consacrava Abu Musab Al Zarqawi, il ricercato numero uno in Iraq, come il leader di Al Qaeda nel paese.

 
 
 

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