Creato da NeverInMyName il 09/11/2005

NeverInMyName

Gli orrori della guerra, una macchia sull'umanità. Per non vanificare il sacrificio di tante vittime, per non assistere inermi a un altro Vietnam, per non giustificare un'altra invasione come quella in Iraq. Per dire mai più a un altro Darfur: stand up togheter!

 

Messaggi di Novembre 2006

Accendiamo una luce per dire NO alle esecuzioni capitali

Post n°350 pubblicato il 30 Novembre 2006 da NeverInMyName

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Roma e altre 500 città si illuminano contro la pena di morte

Quinta edizione dell'iniziativa per eliminarle la legislazione dei 76 Paesi che le praticano

Anche quest'anno Roma si riveste di luce per dire no alla pena di morte. All'appello lanciato dal sindaco di Roma Walter Veltroni hanno risposto i primi cittadini di altre 500 città nel mondo. Ormai sono cinque anni che ha luogo questa iniziativa  e anche se ancora in molti paesi del nostro pianeta vige ancora la pena capitale la speranza che, prima o poi, ci sia una legislazione internazionale che la abolisca per sempre è VIVA e condivisa da milioni di persone. Oggi 30 novembre, tutte le città che hanno aderito - tra loro 33 capitali tra le quali Bruxelles, Madrid, Parigi, Vienna, Bogotà - si collegheranno a Roma per la più grande mobilitazione internazionale finora mai realizzata per fermare ovunque tutte le esecuzioni ed io mi rivolgo a voi per chiedervi di accendere una luce anche sul web, così daremo anche noi un contributo a questa battaglia di civiltà!

 
 
 
 
 

G8, una storia di morte su cui non si riesce a porre la parola fine

Post n°348 pubblicato il 29 Novembre 2006 da NeverInMyName
 

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Placanica racconta una nuova storia:

non sparò a Carlo Giuliani ma in aria

E il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli. chiede una commissione di inchiesta.

Pensi sia giusto?

Aggiornamento del 30 novembre:

G8. C'E' L'ACCORDO, PROSSIMA SETTIMANA SI STRINGE SU COMMISSIONE

IN COMMISSIONE CAMERA MANCA QUALCHE MODIFICA CHIESTA DA IDV E RNP

(DIRE) Roma, 30 nov. - Sulla commissione d'inchiesta sui fatti del G8 del 2001 a Genova c'e' un accordo: la pdl che la istituisce alla Camera, che era uscita dal calendario della commissione Affari costituzionali, la prossima settimana sara' esaminata, e non dovrebbe incontrare problemi. Si era pensato, dopo una dichiarazione del presidente del Senato, Franco Marini, che ci fossero resistenze della Margherita, ma pare fosse un falso allarme: d'altronde, il relatore del provvedimento e' Gianclaudio Bressa, deputato dell'Ulivo di provenienza Dl. Un altro scoglio che poteva seppellire la pdl era rappresentato dalle perplessita' che dalle forze dell'ordine si riverberano sul Viminale. Anche da li', pero', non dovrebbero arrivare problemi. Le resistenze, oltre che dal centrodestra, continuano ad arrivare dai commissari di Italia dei valori, Massimo Donadi e Giuseppe Belisario, e da Angelo Piazza della Rosa nel pugno (il radicale Maurizio Turco invece e' piu' possibilista). La preoccupazione dei tre e' che la commissione  d'inchiesta non sia un processo bis sui fatti di Genova (Piazza) o un atto d'accusa alle forze dell'ordine (Idv). Le interviste di Mario Placanica degli ultimi giorni, pero', hanno impresso una forte accelerazione alla pratica. Tanto che oggi il segretario di Rifondazione, Franco Giordano, non solo ha chiesto la commissione, ma l'ha chiesta "in tempi brevi".

(Mpa/Rai/ Dire)

19:05 30-11-06

Sembra proprio che sui fatti del G8 e sulla morte di Carlo Giuliani non si riesca a porre la parola fine. Oggi in una lunga intervista al quotidiano Calabria Mario Placanica, l'ex carabiniere accusato e poi prosciolto per l'omicidio di Giuliani, ha fornito una nuova versione di ciò che avvenne il 20 luglio del 2001 durante il G8 a Genova. Placanica ricostruisce il suo arrivo nella cittadina ligure ed il rapporto con i suoi superiori che ''gridavano sempre. Ci dicevano di stare attenti, ci raccontavano che ci avrebbero tirato le sacche di sangue infetto. Ci dicevano di attacchi terroristici. La sensazione era come se dovessimo andare in guerra''.  E poi - questo è il passaggio più grave - che "i manifestanti continuavano con il lancio di oggetti e ho gridato che avrei sparato. Poi l'ho fatto. Ma i colpi, tutti e due, li ho esplosi in aria''.

Questo è ciò che afferma l'ex carabiniere. Resta il mistero di come, due colpi sparati 'al cielo', si siano poi indirizzati alla testa di un ragazzo che stava proprio di fronte alla camionetta su cui Placanica e i suoi colleghi stavano tenendo a bada i no global più agguerriti.

L'uccisione di Carlo Giuiani resta, quindi, ancora ammantanta da una nebbia vischiosa, sporca... Come tanti altri eventi e misteri italiani su cui nessuno ha intenzione di fare davvero chiarezza.

E intanto in parlamento c'è chi chiede l'avvio urgente della commissione di inchiesta.

G8: BONELLI, NECESSARIA COMMISSIONE D'INCHIESTA

FARE LUCE SU INQUIETANTI AFFERMAZIONI PLACANICA

(ANSA) - ROMA, 29 NOV - ''Dopo le inquietanti dichiarazioni di Placanica e' ormai inevitabile che sia istituita rapidamente la commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti di Genova'': lo afferma il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli. ''L'intervista all'ex carabiniere riapre una questione che non riguarda solo la drammatica morte di Carlo Giuliani, ma anche l'operato dei vertici delle forze dell'ordine ed in generale la gestione della manifestazione. Le dichiarazioni di Placanica - prosegue Bonelli - sono a dir poco inquietanti non solo perche' afferma di non aver ucciso Giuliani, ma anche perche', secondo le sue affermazioni, alcuni militari avrebbero lavorato successivamente sul corpo del ragazzo. E' il momento di stabilire la verita' dei fatti e fare chiarezza - conclude - su una pagina buia della nostra storia recente''.

(ANSA).

29-NOV-06 14:24

 
 
 

Morire da innocente solo perché sei nero

Post n°347 pubblicato il 28 Novembre 2006 da NeverInMyName

New York: Sean Bell, 23 anni, due figli:

ucciso dalla polizia come il peggiore dei criminali

E' stato crivellato di colpi dalla polizia all'uscita da un locale immaginedove aveva festeggiato l'addio al celibato con due amici. Sean Bell, era solo un ragazzo nero di 23 anni, che avrebbe dovuto sposarsi il giorno dopo. E invece è stato ucciso come il peggiore dei criminali. Il capo della polizia di NY ci ha informato, costernato, che è stata aperta un'indagine, ma chissà perché nessuno è andato a casa della compagna di Sean per chiedere scusa e offrire un supporto visto che ora rimane sola con due bambini piccoli. 

L'unica nota positiva, se di positivo possa esserci in occasioni simili, è che una folla di manifestanti - non solo di colore - è scesa in strada a New York per partecipare al corteo organizzato dal reverendo Al Sharpton, un noto attivista per i diritti civili, per protestare contro l'uccisione di questo ragazzo che aveva la sola colpa di essere nero...

Sembra paradossale che nel Paese più democratico del mondo, o che si fregia di essere tale, possano avvenire cose del genere. Io, invece, non sono affatto sorpresa. Anzi. Gli Usa mostrano spesso al mondo una faccia diversa da quella che, invece, propongono nei propri confini. E', infatti diffusa - e a volte malcelata - una sordida e strisciante discriminazione razziale, quella in guanti bianchi che passa per la disoccupazione, il peggioramento generalizzato di tutte le condizioni sociali vissute nei ghetti dalle fasce più deboli ed emarginate del proletariato statunitense, mentre accresce la ricchezza delle fasce più abbienti, in sostanza va accentuandosi sempre più il divario tra povertà e ricchezza, i poveri sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi. E questo determina una reazione, spesso violenta, di quei giovani neri che, nell'immaginario collettivo, diventano TUTTI sporchi e cattivi. E allora si colpisce in modo indiscriminatio e spesso ne pagano le conseguenze degli innocenti... come purtroppo è avvenuto in questo caso.

 
 
 

Ragazza musulmana picchiata a sangue perché vede un amico italiano

Post n°346 pubblicato il 27 Novembre 2006 da NeverInMyName
 

E' stata picchiata a sangue ma nonostante immaginela paura ha avuto il coraggio di denunciare. Ha reagito a quei colpi spranga che il padre non ha esitato ad infliggerle perché aveva 'osato' uscire con un suo compagno di scuola italiano. Questa ennesima storia di violenza e umiliazione - per fortuna non finita tragicamente come quella di Hina - è stata raccontata da una ragazzina mediorientale, di religione musulmana, di diciassette anni, che ieri è arrivata coperta di echimosi ed escoriazioni al pronto soccorso dell'ospedale di Bolzano. Torna così d'attualità l'argomento della mancata integrazione da parte di musulmani che non riescono ad accettare gli usi e i costumi del nostro Paese.

E per me è natuarale fare una riflessione: è possibile che non si riesca a impedire che si verifichino episodi del genere? Non si potrebbero organizzare degli incontri - confronti tra comunità musulmane e cristiane? Magari parlando, confrontandosi si potrebbero comprendere cose che, chiusi nella propria realtà, difficilmente si riesce a capire. Lo so, la mia è un'illusione, ma cosa ci resta alrimenti?!?

 
 
 

Berlusconi colto da un malore: per la prima volta ho visto in lui un uomo

Post n°345 pubblicato il 26 Novembre 2006 da NeverInMyName

immagineSilvio Berlusconi è stato colto da un malore durante il suo intervento dal palco del convegno di Montecatini. All'improvviso è sbiancato e si è accasciato mentre accorrevano gli uomini della sua scorta. Sinceramente non so cosa pensare e mi auguro non sia nulla di grave.

Una volta tanto, ci tengo a sottolinearlo, ho visto in lui un uomo con le sue debolezze e non un finto paladino con aspirazioni da dittatore... e la cosa mi ha colpito. Vi aggiornerò! 

Ore 14:05

 Silvio Berlusconi ha lasciato pochi istanti fa il Palasport di Montecatini Terme con l'auto di servizio, scortato. Niente ambulanza, quindi, per il leader di Fi.

Pochi istanti dopo il malore un mezzo di soccorso si era avvicinato al Palazzetto dello Sport. Secondo quanto si apprende l'ex premier starebbe meglio ed e' monitorato costantemente dal suo staff medico.

Il primo a soccorrerlo sul palco e' stato il suo medico personale Umberto Scapagnini. La manifestazione dei circoli giovani di montecatini Terme e' stata sospesa. 'Scusate, ma non sto bene, e' prevalsa l'emozione... ', sono state le ultime parole pronunciate da Berlusconi prima di accasciarsi sul palco del Palamadigan, mente stava facendo l'intervento conclusivo della tre giorni dei circoli di dell'Utri.

L'augurio, ovviamente, è che si riprenda al meglio e che stia lontano dalla politica per un po'!

 
 
 

E' tregua tra Israele e Palestina: la speranza della pace è più concreta

Post n°344 pubblicato il 26 Novembre 2006 da NeverInMyName
 

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Da alcune ore è entrata in vigore la tregua nella striscia di Gaza annunciata ieri sera dal premier israeliano Ehud Olmert e dal presidente palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen). Ma, annche se effettivamente l'esercito israeliano sta ritirando le forze dai territori palestinesi, il lancio dei missili verso israele non è ancora terminato. Eppure bisogna essere ottimisti: una volta compresa appieno l'importanza di questo momento sono convinta che la Jihad islamica e Hamas faranno tacere le armi.

Non sarà facile mantenere questa tregua, lo so. Eppure questo primo passo verso un dialogo è l'unica possibilità, l'unica speranza che ci resta... Ed io ci credo, voglio crederci, con tutta me stessa!

 
 
 

Post N° 343

Post n°343 pubblicato il 25 Novembre 2006 da NeverInMyName

Neonata avvelenata: la confezione del latte era bucata 

Costretti ad aver paura di dar da mangiare ai propri figli: è possibile?

Avere paura di dare da bere latte a un figlio. Pazzesco. Per poco immagineuna neonata non ci rimette la vita perché un incosciente criminale ha giocato con una busta inserendo dentro chissà cosa... Non è la prima volta che si registrano casi simili. Già in passato sono state trovate sostanze strane in confezioni di alimenti. Questa volta è toccato a una bimba di cinque mesi che si è sentita male dopo avere bevuto del latte contenuto in una confezione per bambini acquistata in una sanitaria di Partanna Mondello, a Palermo.

Secondo la ricostruzione della polizia la busta da mezzo litro presentava un foro notato dai genitori i quali si erano insospettiti per il comportamento della figlia che dopo avere bevuto un po' di latte ha iniziato a cambiare colore e ad allontanare il biberon. A quel punto la coppia ha preso la piccola ed è corsa in ospedale dove i medici, pur ritenendo che le sue condizioni non fossero gravi, hanno deciso di tenerla in
osservazione.

Insomma questa volta è stato evitato il peggio, ma cosa sarebbe successo se i genitori della bambina non si fossero accorti in tempo che c'era qualcosa che non andava? Ed io mi chiedo... come può una persona giocare in questo modo con la vita di un piccolo essere indifeso... Secondo me la scelta del latte per neonati non è casuale. Voi che ne pensate?

 
 
 

Non ho più parole per manifestare la mia rabbia e la mia angoscia...

Post n°341 pubblicato il 24 Novembre 2006 da NeverInMyName
 

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Quella di ieri in Iraq è stata la più grande strage compiuta dalla guerriglia dopo l'invasione americana, ovvero dal 2003, Baghdad è sempre più sotto assedio e ora è da ventiquattro ore è in vigore il coprifuoco a oltranza. Intanto si continua ad aggiornare il bilancio delle vittime della carneficina causata dalle sei autombombe esplose nel quartiere sciita di Sadr City, ormai sono stati accertati più di 200 morti e 250 feriti. E anche oggi il terrore non ha tardato a manifestarsi, questa volta nel nord del paese. Le bombe sono state posizionate vicino ad un rivenditore di auto nella città di Tal Afar. Tre forti deflagrazioni si sono espanse a lungo raggio, uccidendo 11 persone e ferendone 42. E possiamo essere certi che non è finita qua... Io non ho più parole per manifestare la mia angoscia e la rabbia per questa tragedia. L'unica cosa che voglio ribadire e ribadirò SEMPRE e che ognuno di noi ha l'obbligo morale di dire sempre, comunque e ovunque NO A OGNI FORMA DI VIOLENZA, NO A OGNI GUERRA!!!

 
 
 

Nuovo allarme delle Nazioni Unite in Darfur

Post n°340 pubblicato il 23 Novembre 2006 da NeverInMyName
 

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Ormai la regione del Sudan è sull'orlo di un abisso

e l'Unicef denuncia: muoiono 80 bambini al giorno

Un nuovo allarme sulla gravità della situazione in Darfur è stato lanciato dal responsabile degli aiuti umanitati delle Nazioni Unite, Jan Egeland. Vaste aree della regione del Sudan sono totalmente controllate e contese da forze governative, milizie, ribelli e gruppi armati dell'opposizione provenienti dal Ciad, spingendo la regione I gruppi armati, legati a tutte le parti coinvolte nel conflitto del Darfur, vagano indisturbati dentro e fuori i campi profughi, seminando paura e terrore. occidentale del Sudan sull'orlo di un precipizio. 

''Tutto ciò sta avvenendo in un clima di totale impunità" ha denunciato Egeland durante un'audizione a porte aperte al Consiglio di Sicurezza Il coordinatore per gli aiuti umanitati ha anche denunciato che in vaste aree del Darfur si assiste alla catastrofe della tradizionali che Egeland ha incontrato finora hanno ormai perso la loro influenza sui giovani e sui gruppi armati, e lamentano che il governo arma le milizie mentre i ribelli si riforniscono di armi provenienti dall'estero.legge e dell'ordine. I leader dell'Onu. 

Insomma la situazione nel suo insieme non è mai stata - dal 2004  ad oggi - così vicina a precipitare in un abisso. Basti pensare che in Darfur ogni giorno 80 bambini sotto i 5 anni muoiono malgrado la massiccia mobilitazione di aiuti e assistenza umanitaria degli ultimi due anni: a dispetto degli appelli e delle pressioni internazionali, donne e bambini restano l'obiettivo predestinato di violenze, massacri indiscriminati  Questi dati drammatici sono stati resi noti proprio oggi dall'Unicef. Nonostante la firma di un accordo di pace tra governo e ribelli, lo scorso 5 maggio 2006, la situazione umanitaria nel paese continua ad aggravarsi: divisioni e contrasti tra i ribelli e il proposito del Governo di risolvere militarmente il conflitto, nonostante l'accordo vigente, hanno creato una situazione caotica di violenze continue. Per tutto il 2006, scontri tra varie fazioni di ribelli e tra questi, il governo e le milizie janjaweed hanno causato un'escalation di violenze, con la violazione dei più elementari diritti umani, isolamento delle popolazioni civili e nuove ondate progressive di sfollati, oltre 120.000 da aprile. e abusi sessuali sistematici.

Allo stato attuale, almeno 4 milioni di persone - circa 2/3 della popolazione - subiscono direttamente le conseguenze del conflitto: di queste, 2 milioni vivono in più di 700 campi sfollati e altri 2 milioni nelle comunità locali presso cui sorgono i campi. I bambini colpiti dalla guerra sono circa 1,8 milioni, di cui 1 milione sono sfollati. Le condizioni di grave insicurezza restano il principale ostacolo agli interventi d'assistenza: gli attacchi ai convogli umanitari - per impossessarsi di veicoli, cibo e medicinali - spesso impediscono agli aiuti di raggiungere le popolazioni che ne hanno più disperato bisogno. 

L'Unicef sta affrontando la grave emergenza Se l'accordo per nuovi colloqui di pace - raggiunto ad Addis Abeba lo scorso 16 novembre - apre una nuova, importante prospettiva per porre fine a un conflitto che finora, secondo stime dell'ONU, ha provocato oltre 200.000 morti, gli ostacoli da superare restano però ancora molti, primo tra tutti la prosecuzione delle ostilità e il rifiuto di Khartoum all'invio di un contingente ONU in supporto delle forze dell'Unione Africana. umanitaria attraverso un Piano di risposta all'emergenza che, nel 2006, ha permesso la vaccinazione di 1,7 milioni di bambini contro la polio e 1,3 rispettivamente, 2,38 e 1,9 milioni di persone; il sostegno a 250 centri sanitari per l'assistenza medica di base e a 149 centri nutrizionali in grado, ogni mese, di curare 5.500 nuovi casi di malnutrizione; l'iscrizione a scuola d'oltre 507.000 bambini - un numero mai registrato finora - la costruzione l'assistenza psicosociale per 217.000 bambini, il sostegno a 400 Spazi a soldato. misura di bambino nei campi sfollati e la protezione di 500 ex bambini di 750 aule scolastiche e l'invio di materiali didattici per 247.000 bambini; contro il morbillo; l'estensione dell'accesso ad acqua e servizi igienici per,

L'Unicef Italia sostiene tutti gli interventi d'emergenza dell'organizzazione in Sudan, tramite un apposito progetto di raccolta fondi dal titolo "Aiutare i bambini vittime della guerra in Sudan".

Date un'occhiata e se potete contribuite anche con poco...

www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1784

 
 
 

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