Creato da NeverInMyName il 09/11/2005

NeverInMyName

Gli orrori della guerra, una macchia sull'umanità. Per non vanificare il sacrificio di tante vittime, per non assistere inermi a un altro Vietnam, per non giustificare un'altra invasione come quella in Iraq. Per dire mai più a un altro Darfur: stand up togheter!

 

Messaggi di Marzo 2007

La vicenda Mastrogiacomo e le sue inaccettabili contraddizioni

Post n°452 pubblicato il 30 Marzo 2007 da NeverInMyName
 

L'ipocrisia di un mondo diviso

tra esseri umani di serie A e di serie B

Quando Daniele Mastrogiacomo è stato liberato ho espresso immagine(post 447) gioia per il suo ritorno a casa, ma anche profondo rammarico per l'uccisione dell'autista e preoccupazione per la sorte dell'interprete... sui media, a parte qualche sparuta eccezione, di tutto questo non c'era traccia.  Oggi, sulla spinta dell'appello lanciato da Emergency che in soli tre giorni ha avuto oltre 90 mila adesioni, un comunicato annuncia che sabato 13 marzo, alle 14,30, personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e dell'informazione si riuniranno in piazza Navona, per chiedere tutti insieme la liberazione di Rahmatullah Hanefi e Adjmal Nashkbandi, scomparsi in Afghanistan dopo la liberazione del giornalista di Repubblica.

"Siamo convinti - si legge nella nota di Emergency - che tanti di immaginecoloro cui sta a cuore la pace e che credono che la via della solidarietà sia l'unica percorribile, vorranno partecipare portando così il proprio importante contributo alla definitiva conclusione di questa drammatica vicenda. Per Rahmatullah e Adjmal, per poter chiedere per la prima volta insieme: 'liberi anche loro!".

Condivido quello che dice Emergency, ma oggi non posso fare a meno di condannare il colpevole ritardo con cui questa iniziativa viene promossa. Ieri Dadullah in un'intervista ha detto "Karzai deve avere cura anche di Adjmal, che è un afgano, e non solo dei cittadini stranieri. Ma Karzai - io penso - è un burattino nelle mani di Bush, degli inglesi e della ambasciata italiana". Le sue sono parole durissime, soprattutto quando minaccia: "O il governo di Kabul tratta con noi, oppure uccideremo Adjmal". Ovviamente non ho alcuna simpatia per questo personaggio... è un terrorista, null'altro... ma, purtroppo, dice cose vere.

La vicenda Mastrogiacomo ha mostrato una realtà ipocritamente immaginemascherata... come la vita di un italano valga molto di più di quella di un afgano, come siano stati subdolamente utilizzati due pesi e due misure, come sia stata differenziata l'importanza di una vita, tra essere umano di serie A e di serie B. Lo dimostra anche l'atteggiamento nei confronti dell'arresto del direttore sanitario dell'ospedale di Emergency catturato dai servizi segreti afgani... quasi il nulla da parte del Governo, eccezion fatta per l'ambasciatore a Kabul Sequi che forse riuscirà a incontrarlo nei prossimi giorni.
Questo non è accettabile e se le conseguenze tragiche che oggi temiamo, si trasformeranno in macabra realtà, i colpevoli di tutto ciò avranno un nome e cognome... e un po' saremo colpevoli anche noi!

 
 
 

Grande notizia: vinta una sfida lanciata da Italian Blogs for Darfur

Post n°451 pubblicato il 27 Marzo 2007 da NeverInMyName
 

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DARFUR: SENATO APPROVA ORDINE DEL GIORNO PER INTERVENTO ONU

(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Il Senato ha approvato a larghissima maggioranza un ordine del giorno trasversale, sostenuto dai senatori Pianetta (Fi), Martone (Prc), Antonione (Fi) e Mele (Ulivo), riguardante il Darfur. In particolare, dopo aver ricordato il dramma di questa zona dove sono stati uccisi almeno 300 mila civili e dove due milioni sono gli sfollati, la mozione impegna il Governo ad affrontare in modo efficace in sede di Consiglio di sicurezza dell' Onu la questione. Inoltre, il Governo dovra' promuovere in tutte le sedi internazionali competenti iniziative appropriate a far si' che cessino in  Darfur le gravissime violazioni dei diritti umani. Il documento ricorda che sono quattro milioni gli abitanti del Darfur che  soffrono la fame e vivono in condizioni disumane.

Insomma l'ordine del giorno presentato dai senatori che ho contattato nei mesi scorsi, e che si sono interessati alla situazione del Darfur, è stato approvato e ora il Governo italiano, se non mantenesse l'impegno assunto oggi in aula con questo voto, dovrà renderne conto al Parlamento.
Sono strafelice, anche se non ho abbastanza tempo per manifestarlo come e quanto vorrei. Ma dovevo, volevo informarvi di questa 'vittoria' perché è anche grazie alla vostra attenzione che si è riusciti a sensibilizzare un po' di persone. Vi abbraccio. Anto

 
 
 

Angelo D'Arrigo, un uomo che osava sfidare, senza violare, la natura

Post n°450 pubblicato il 26 Marzo 2007 da NeverInMyName
 

E' passato un anno da quando, quel 26 marzo del 2006, immagineun tragico incidente ci ha portato via Angelo D'Arrigo, un uomo che osava sfidare la natura senza violarla. Mai!
"Io sono ospite della natura”, amava ripetere e credo che questo sia un concetto da diffondere, in modo che possa diventare un insegnamento per le nuove generazioni.
"Mi piacerebbe riuscire a far passare diffusamente un messaggio di grande rispetto per l’ambiente - diceva Angelo in un'intervista qualche mese prima di morire - Quando parlo di “ospite” voglio specificare che si tratta di questo: se sono ospite Suo, a casa Sua, in qualità di ospite cerco di rispettare nel modo migliore le regole nelle quali sono ammesso, le regole Sue. Invece, spesso l’uomo si sente padrone dell’ambiente, padrone dell’area che lo circonda. E questa è la peggiore conseguenza del fatto che le grandi Potenze hanno indotto il singolo a sentirsi proprietario dell’area in cui abita e respira".
.
Angelo aveva solo 45 anni. Era un deltaplanista di fama mondiale votato «per amore della natura e della conoscenza», come ripeteva sempre lui,  all'impresa estrema, era l'uomo che volava come fanno gli uccelli. Lungo le rotte del mondo, anzi sopra il mondo. Dagli uccelli aveva imparato, con loro ha vissuto, con loro ha volato. E il rapporto che Angelo aveva con le aquile, Chumi o Gea che fossero, era diventato a tal punto simbiotico che anche loro, le aquile, avevano imparato qualcosa da lui e gli erano volate accanto fin sopra l'Everest; le gru lo avevano seguito in volo dal Circolo Polare Artico fino al Mar Caspio. Avventure bellissime, portate avanti con determinazione, con grande volontà, ma soprattutto con il cuore...

 
 
 

L'infamia più grande... utilizzare i bambini per propagandare la guerra

Post n°449 pubblicato il 23 Marzo 2007 da NeverInMyName
 

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"Vogliamo andare in Paradiso e raggiungere la mamma:

si è immolata per il martirio, uccidendo cinque israeliani"

"La mia mamma ha ucciso cinque ebrei e ora è in Paradiso perché si è immolata per il martirio". Le immagini, le parole, gli sguardi, i sorrisi... tutto della scena del video-intervista a Doha e Mhammad, figli di una donna 'martire' del terrorismo, trasmessa dalla televisione di Hamas "al Aqsa" lo scorso 8 marzo e diffusa ieri dal sito web dell'istituto di ricerche israeliano "Memri" ("Middle East Media Research Institute").
:Vanno ancora all'asilo i figli di Rim Al-Riyashi, la prima donna kamikaze che il 14 gennaio del 2004 si fece esplodere al valico di Erez, al confine tra Gaza e Israele, ma hanno le idee chiare e vogliono andare in Paradiso per raggiungere la loro mamma. Pazzesco...
E' oscena l'azione del giornalista che li intervista... li incalza e non ha problemi a farsi raccontare i loro sentimenti sull'attentato commesso dalla mamma  La bambina recita una poesia: per lei... mamma Rim è una "bomba di fuoco" che ha come motto "figli e mitragliatrice". I piccoli sorridono, naturalmente inconsapevoli della gravità delle loro parole e del fatto che l'intervista abbia un fine propagandistico. Non credevo che si potesse arrivare a tanto... ma forse sarà sempre peggio. In Iraq, ad esempio, ormai usano i bambini per poter 'aggirare' i controlli e poter compiere più facilmente attentati. Che orrore... che atrocità è la guerra...

Ho scelto di non inserire le immagini dei bambini, ma della loro mamma, perché non mi presto al gioco di Hamas...

 
 
 

Finalmente in Parlamento si parlerà di Darfur...

Post n°448 pubblicato il 21 Marzo 2007 da NeverInMyName

Presentato un ordine del giorno in Senato per chiedere al Governo

di impegnarsi per il Darfur e sollecitare sanzioni contro il Sudan

Oggi è un giorno importante: le mie richieste rivolte ad alcuni immagineparlamentari di interessarsi alla situazione del Darfur sono state accolte. E' stato presentato, infatti, un ordine del giorno bipartisan in Senato, collegato al rifinanziamento delle missioni militari italiane . tra cui l'Afghanistan - che chiede al Governo di impegnarsi per il Darfur e sollecitare sanzioni contro il Sudan. Questo il testo, firmato sia da esponenti del centrosinistra che del centrodestra.

Ordine del giorno

Il Senato, in sede di esame del disegno di legge 1381 di conversione in legge del decreto-legge 4/2007

Premesso che:

in Darfur sono stati uccisi almeno 300 mila civili e due milioni sono gli sfollati nei campi profughi e 4 milioni soffrono la fame e vivono in condizioni disumane;

il recente rapporto del gruppo speciale delle Nazioni Unite sulle condizioni dei diritti umani afferma che "il governo del Sudan ha orchestrato e partecipato ai crimini di massa che comprendono omicidi, stupri e rapimenti;

le milizie janjweed dal 2003 hanno terrorizzato la popolazione del Darfur devastandone i villaggi;

gli attacchi dei janjweed sono stati supportati da bombardamenti aerei coordinati dal governo sudanese e che il governo sudanese è ritenuto complice di questi crimini per avere organizzato e fornito armi alle milizie janjweed;

il rapporto delle Nazioni Unite accusa la comunità internazionale di insensibilità nei confronti di queste azioni criminali e sollecita la stessa comunità internazionale ad intervenire e agire rapidamente;

la Corte Penale Internazionale nello scorso febbraio ha accusato per crimini contro l'umanità il Ministro sudanese per gli Affari umanitari ed uno dei leader janjweed;

è urgente che la comunità internazionale e le Nazioni Unite intervengano e impongano al governo sudanese di accettare i controlli e di permettere l'invio di contingenti dell'ONU;

le Nazioni Unite mettano in atto misure per impedire i bombardamenti dei villaggi da parte degli aerei del governo di Khartoum,

impegna il Governo:

ad affrontare in modo efficace in sede di Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite la questione relativa al Darfur;

a promuovere in tutte le sedi internazionali competenti iniziative appropriate a far sì che l'eccidio in atto in Sudan cessi al più presto, ripristinando in Darfur il rispetto dei diritti umani.

 
 
 

Un giorno felice per il nostro Paese che deve portare a una svolta

Post n°447 pubblicato il 19 Marzo 2007 da NeverInMyName
 

Daniele Mastrogiacomo è libero

Daniele Mastrogiacomo è libero. L'inviato di Repubblica ha immagineraggiunto l'ospedale di Emergency a Lashkargah, capoluogo dell'Helmand, dove è arrivato alle 18.30 circa (le 15 in Italia).
Sono davvero felice per lui e
per la sua famiglia, che deve aver passato momenti terribili, quanto quelli vissuti da Daniele nelle mani dei talefani.
Sembra, comunque, che stia bene, Non gli è stato fatto del male, ma la paura è stata davvero grande.
Gino Strada, coordinatore di
Emergency a cui si deve gran parte del merito della liberazione, ha detto che è in grande forma. Lui stesso, parlando a Repubblica Radio, ha rassicurato sul suo stato di salute e ha dichiarato che quello di oggi è il giorno più bello della sua vita.
Bene...
Ora che Mastrogiacomo è libero spero che possa avviarsi una riflessione importante sulla situazione in Afghanistan, una riflessione che spero possa portare a un cambiamento delle posizioni italiane.

Purtroppo non si hanno ancora notizie dell'interprete di Mastrogiacomo. Sembra che i talebani lo abbiano trattenuto, non si sa per quale motivo. Ovviamente la gioia per la liberazione di Daniele non potrà essere totale se non toccherà la stessa sorte anche a questo giovane afgano. Spero di non essere l'unica a rivolgere un pensiero ad Ashkbandi e all'autista di Mastrogiacomo, sgozzato sotto gli occhi di Daniele come lui stesso ha raccontato, e il figlio dell'uomo che mai nascerà: la moglie dell'uomo ucciso era incinta e appena saputo della morte del marito ha perso il bambino... Ma di loro non parlerà nessuno, non si ricorderà nessuno...  Eppure loro sono le uniche vere vittime di questa brutta storia.

Un abbraccio a tutti! Anto

 
 
 

Pedofilia, c'è orrore più grande di una madre che vende un figlio?

Post n°446 pubblicato il 19 Marzo 2007 da NeverInMyName
 

Una madre costringeva il figlioletto di quattro anni aimmagine soddisfare le voglie di un pedofilo di sessanta. Sia l'uomo che la donna sono stati arrestati dagli agenti della Squadra Mobile di Pescara con l'accusa di violenza sessuale.

La notizia è questa... non conosco i particolari di questa vicenda, so solo che provo un profondo orrore. 
Come ho scritto più volte, riesco ad affrontare con lucidità ogni argomento, a scrivere di cose atroci mantenendo, per quanto possibile, un minimo di distacco.
Ma quando si toccano i bambini, e in un modo così vile, proprio non riesco a trattanere tutto il disprezzo per questi individui, in particolare per quelli che sulla carta sono le persone che quei bambini dovrebbero proteggerli e che invece si trasformano nei loro peggiori carnefici...

 
 
 

Pena di morte: un nuovo passo avanti verso un futuro senza condanne

Post n°445 pubblicato il 18 Marzo 2007 da NeverInMyName
 

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La battaglia finale all'Onu non sarà facile, ma il Mondo

dovrà ascoltare e avere il coraggio di provare a dire basta!

Come vi avevo promesso continuo a seguire con attenzione l'iter della moratoria contro la pena di morte presentata dall'Italia nelle scorse settimane. Pochi giorni fa si è compiuto un altro importante passo avanti: la Commissione europea ha dato il suo ok e la sosterrà in sede Onu. Prossima tappa Strasburgo a fine giugno: l’assemblea generale del Consiglio d’Europa voterà una risoluzione sull’onda del rapporto della Commissione. Poi tutti al Palazzo di Vetro. 
Insomma la proposta italiana di moratoria universale della pena di morte, promessa dal premier Romano Prodi, appoggiata dal capo dello Stato, Giorgio Napoletano, e recentemente sollecitata dal ministro degli Esteri, Massimo d’Alema, nella sessione di settembre delle Nazioni Unite sarà sostenuta da tutti gli europei .
Venerdì scorso a Parigi, infatti, la Commissione permanente del Consiglio d’Europa, di cui fanno parte un’ottantina di parlamentari degli Stati membri, si è espressa all'unanimità: i paesi dell'Ue si sono impegnati ad appoggiare convintamente la richiesta italiana di portare all’Onu la proposta di moratoria della pena di morte.
Ora ci attende una battaglia che non sarà certo facile. Secondo l’ultimo rapporto di ”Nessuno tocchi Caino”, i paesi che hanno abolito la pena di morte per legge o che non la applicano sono 142, quelli che la mantengono 54. Fra questi ultimi Cina, Iran, Arabia Saudita e Stati Uniti, questi ultimi determinati a fare il possibile affinché non passi alcuna moratoria. Ma la strada, ormai, è stata aperta, bisogna solo trovare più compagni possibili per percorrerla e raggiungere la meta!

 
 
 

Le contraddizioni della 'democratica' America...

Post n°444 pubblicato il 17 Marzo 2007 da NeverInMyName
 

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Questo bambino ha sette anni. Come tutti i bambini della sua età gioca... a volte esagera, come è successo qualche giorno fa quando ha percorso un marciapiede di Baltimora a bordo di un mini scooter. Se qualche pedone infastidito si è limitato a protestare, gli agenti di servizio nel quartiere lo hanno arrestato, ammanettato e trasportato piangente alla centrale di polizia.
Qui il piccolo Gerard Mungo è stato tenuto per ore e sottoposto a interrogatorio. Gli sono state persino prese le impronte digitali e scattate le foto segnaletiche... Insomma è stato trattato come il peggiore dei criminali. Ah, dimenticavo... Gerard è nero!
Questa è la democratica America...
 

 
 
 

Angoscia per Daniele: il governo decida, non si può più aspettare

Post n°443 pubblicato il 16 Marzo 2007 da NeverInMyName

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Il ministero degli Esteri ha confermato che l'autista di Daniele Mastrogiacomo è stato ucciso e ha sottolineato che è un 'segnale preoccupante', ma ha anche assicurato che la Farnesina si è attivata con ogni mezzo per assicurare la liberazione del giornalista italiano rapito.  Gli stessi talebani affermano che 'ora sanno che non è una spia', eppure hanno ribadito che lo libereranno solo se saranno accettate le loro richieste, ovvero la liberazione dei tre esponenti talebani arrestati dalla polizia afgana. Sembra non si parli più di ritiro delle truppe italiane. Insomma resta solo da aspettare, ma bisogna fare in fretta.

Avevo già scritto su Daniele e rilanciato l'appello di Repubblica, ma ho deciso di tornare sull'argomento perché sono stufa di assistere inerme a questi drammi.
Ormai è risaputo che a pagare nelle guerre sono sempre gli innocenti. Sia a causa dei bombardamenti, che delle mine o, come in questo caso, dei rapimenti.
 
E allora l'unica soluzione è decidere una volte per tutte su un'exit strategy dall'Afghanistan, non una fuga - come ho scritto più volte - ma una programmazione tale che si riesca ad andare via da questa guerra senza abbandonare a se stessa la popolazione di questo Paese che ha già sofferto troppo. Ha già pagato troppo..

«Bisogna fare in fretta. Il momento è delicato, le dichiarazioni. e l'audio di ieri così come la notizia arrivata stamattina, secondo cui sarebbe stato ucciso l'autista di Daniele, esprimono l'urgenza e la tensione della situazione»

Gino Strada

 
 
 

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