Creato da NeverInMyName il 09/11/2005

NeverInMyName

Gli orrori della guerra, una macchia sull'umanità. Per non vanificare il sacrificio di tante vittime, per non assistere inermi a un altro Vietnam, per non giustificare un'altra invasione come quella in Iraq. Per dire mai più a un altro Darfur: stand up togheter!

 

Messaggi di Aprile 2007

Per la prima volta in Italia grazie a IB4D

Post n°463 pubblicato il 30 Aprile 2007 da NeverInMyName
 

Global Day per il Darfur a Roma: in centinaia in corteo con i rifugiati 

E' stata una bellissima manifestazione. E' stato chiesto con immaginevoce decisa e chiara alle istituzioni che è arrivato il momento di affrontare la gravissima emergenza del Darfur con una forza di interposizione schierata al confine con il Ciad.
A Londra, come a Roma il messaggio è stato lo stesso. La Giornata mondiale per il Darfur si è
svolta contemporaneamente in 35 capitali. In tutte le piazze del mondo si è sottolineato il disinteresse dell'Occidente per la sorte di questa regione del Sudan da quattro anni trasformata in un inferno.
Per la
prima volta da quando si celebra nel mondo il Global Day immaginefor Darfur, anche l'Italia, grazie  all'impegno di Italians (blogs) for Darfur, movimento per i diritti umani di  cui fanno parte giornalisti, operatori sociali ed esponenti della  società civile e l'associazione Senza Confini, ha partecipato alla  giornata mondiale per il Darfur, dove da quattro anni è in atto una  sanguinosa guerra civile.
Durante la manifestazione le  associazioni promotrici hanno ribadito la contrarietà a un intervento militare, ma la necessità di una missione di peacekeeping con una  forza di intermediazione che si collochi sul confine con il Ciad. Alla manifestazione, che si è svolta in immaginecontemporanea in altre 35 capitali Paesi,  organizzata con l'Arci e l'associazione Alice nel Mondo, hanno aderito i Radicali, l'Ugei, i Giovani Verdi, Forza Italia Giovani e le Acli.
Il corteo si è snodato lungo via dei Fori Imperiali fino al  Colosseo, preceduta dal motto dei rifugiati del Darfur in Italia"Nazioni Unite, dove siete?". Davanti al monumento simbolo dei diritti umani è stata allestita una mostra di vignette disegnate per la giornata mondiale per il Darfur da firme importanti tra cui Staino, Vincino e Jacopo Fo.
Numerosi sono stati i messaggi di sostegno all'iniziativa, a  cominciare dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Hanno  comunicato la loro adesione anche i presidenti di Camera e Senato,  Fausto Bertinotti e Franco Marini, il vice premier FrancescoRutelli,  il presidente dell'associazione interparlamentare Dc Pierferdinando Casini e il sindaco di Roma Walter Veltroni, che e' stato  rappresentato in corteo dal vice sindaco Maria Pia Garavaglia.

 
 
 

Global day for Darfur, presentata oggi la giornata del 29 aprile

Post n°462 pubblicato il 27 Aprile 2007 da NeverInMyName
 

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Scusate la lunga assenza ma, come sapranno molti di voi, ero impegnata ad organizzare la giornata mondiale per il Darfur in Italia... e cavoli sta andando benissimo. Oggi non ho molto tempo per raccontarvi tutto, ma vi linko l'articolo della Stampa sulla conferenza che si è tenuta alla Camera per presentare l'iniziativa. 
Spero che chi possa sia presente domenica al corteo, che partirà da piazza Venezia alle 10, e venga a trovarmi allo stand di Italian blogs for Darfur, promotore e organizzatore del Global day for Darfur.

Un abbraccio a tutti.

Anto

 
 
 

Nuova mattanza di foche in Canada: guardate quanta violenza

Post n°461 pubblicato il 21 Aprile 2007 da NeverInMyName
 

Chi ha il coraggio di dire che cacciarle non è una crudeltà inaudita? 

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E' ripresa la mattanza delle foche in Canada. Come sempre sono scattate le proteste degli animalisti. Ma questo non basta a fermare questa incivile, violenta, disumana pratica che tanto piace - e conviene - ai nord canadesi. Ho visto un video, mi ha lasciato senza parole, mi ha fatto piangere. E' forte, violento, ma se volete capire fino in fondo quanta crudeltà ci sia nella caccia alle foche guardatelo...

 
 
 

Ban Ki Moon: l'Onu pronta a mandare una forza in Darfur

Post n°460 pubblicato il 18 Aprile 2007 da NeverInMyName

Oggi si è svolta a Montecitorio un incontro tra i parlamentari immaginedelle Commissioni esteri di Camera e Senato e il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon. Tra gli argomenti trattati, ovviamente, anche il Darfur. Su sollecitazione del senatore Pianeta, che ha firmato l'ordine del giorno sul Darfur - approvato nell'ambito del rifinanziamento delle missioni all'estero - di cui siamo stati promotori noi di Ib4d,  Ban ha dichiarato che dopo l'apertura del governo di Khartoum all'invio di elicotteri e mezzi delle Nazioni Unite nella martoriata regione del Sudan "l'Onu attiverà tutti i suoi sforzi per porre fine a questo grave problema umanitario, per la cessazione delle ostilità, per la definizione delle operazioni di assistenza e per definire un memorandum d'intesa con il governo sudanese".  
Il segretario dell'Onu ha anche chiesto il coinvolgimento dell'Unione Africana e lo sviluppo nel breve futuro di una Road Map.
Questa volta, quindi, sembra proprio che si sia arrivati a un punto cruciale, da cui potrà scaturire un'azione concreta e decisiva per un intervento risolutore in Sudan. Sono rimasta favorevolmente colpita dall'atteggiamento di Ban Ki Moon che da grande priorità a  questa tragedia umanitaria che conta più di 350mila morti e migliaia e migliaia di rifugiati.
E' arrivato il momento di non perdere più tempo per dare forza all'azione dell'Onu, l'unica in grado di porre un freno agli orrori che si stanno compiendo in Darfur.

 
 
 

Post N° 459

Post n°459 pubblicato il 16 Aprile 2007 da NeverInMyName
 

Darfur, il Sudan da l'ok al piano di intervento dell'Onu

Mentre i preparativi per la Giornata mondiale per il immagineDarfur fervono e anche qui a Roma siamo entrati nel vivo dell'organizzazione dell'iniziativa, arriva finalmente una notizia positiva.
Il governo del Sudan ha accettato interamente la fase II del piano Onu per l'operazione di pace nella regione meridionale del Darfur, anche la parte riferita al dispiegamento di elicotteri da guerra.
"Il Sudan ha accettato per intero la seconda fase dell'accordo con le Nazioni Unite a sostegno della forza africana", ha detto il ministro degli Esteri sudanese, Lam Akol, rispondendo a una domanda circostanziata di un giornalista.
A Khartoum il vice segretario di Stato americano John Negroponte ha affermato che se il governo del Sudan vuole rafforzare i suoi rapporti con Washington e non rischiare di rimanere isolato sulla scena internazionale deve consentire il dispiegamento di una forza di pace Onu in Darfur.
Lo ha detto al termine di una visita di cinque giorni nel Paese africano dove, secondo quanto riportato dall'Agenzia di stampa saudita Spa, il Sudan ha firmato un accordo con Nazioni Unite e Unione africana (Ua) che definisce il ruolo rispettivo delle tre parti nel Darfur.
"Dobbiamo affrettarci a mandare sul campo una forza di immaginepace ibrida Onu-Ua", ha detto Negroponte, "per spianare la strada agli aiuti umanitari e mettere fine alla grave situazione in cui versano i civili nella regione".
Il piano elaborato l'anno scorso dall'allora segretario dell'Onu Kofi Annan prevedeva tre fasi. Con le prime due Khartum ha accettato che le Nazioni Unite fornissero aiuti tecnici e logistici ai 'caschi verdi' africani. Alla terza e ultima fase, che prevede il dispiegamento di una forza di pace Onu sul terreno, Khartum non ha ancora dato il suo assenso. Intanto, la pressione diplomatica sul governo del Sudan per risolvere la crisi in Darfur arriva anche dalla Libia. Insomma la diplomazia sta ottenendo importanti e significativi risultati, ma l'attenzione deve rimanre alte.

Buona serata a tutti.

Anto

 
 
 

E ora che faranno? Osservare questi sguardi mi annichilisce...

Post n°458 pubblicato il 14 Aprile 2007 da NeverInMyName
 

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Céline ed Eric sono due volontari della Ong Terre d'enfance. Sono stati rapiti martedì scorso. Ma di loro si sono avute notizie solo ieri. Il presidente Chirac ha chiesto a Karzai di fare di tutto per salvarli... ma cosa risponderà il presidente dell'Afghanistan? Stavolta non ho la forza o la voglia di fare commenti o previsioni, e poi sapete come la penso.
Quegli occhi, quegli sguardi... sono una morsa allo stomaco che non mi permette di ragionare lucidamente...


Aggiornamento del 28 a
prile 2007

Celine è stata liberata, ma Eric è ancora nelle loro mani
Celine, una dei due cooperanti nelle mani dei talebani da oltre tre settimane, è stata rilasciata «per motivi umanitari». Ma Eric è ancora nhelle loro mani. Hanno prorogato di una settimana l'ultimatum, ma i timori restano. Spero che un po' di umanità faccia rinsavire questi signori e, per una volta, non li faccia comportare come bestie...

Aggiornamento del 21 aprile

Ultimatum per i due cooperanti francesi: solo una settimana di tempo

I talebani hanno lanciato ieri l'ultimatum per gli ostaggi francesi. C'è tempo una settimana per itentare di salvare Cèline ed Eric... ma i rapitori chiedono il ritiro delle truppe inviate da Parigi e il rilascio dei miliziani in prigione. Cosa che né il governo francese, per la prima richiesta, né Karzai, per quanto riguarda la scarcerazione di prigionieri talebani, sono disposti a fare...

Aggiornamento del 15 aprile, ore 16,22

Karzai: "Basta accordi con i talebani"

KABUL - Il governo di Karzai non intende più scendere a patti con i talebani. Dunque, nessun detenuto nelle carceri afgane verrà più rilasciato. Diventa così più problematica la liberazione di Celine ed Eric, i due operatori umanitari francesi, una donna e un uomo, della Ong Terre d'Enfance, rapiti il 3 aprile scorso lungo la una strada del distretto di Khash Rob, nella provincia di Nimroz, ai confini con quella dell'Helmand, dove è stato rapito Daniele Mastrogiacomo.

Repubblica, 15 aprile 2007

 
 
 

Battaglia all'Onu per dire basta alle condanne capitali

Post n°457 pubblicato il 13 Aprile 2007 da NeverInMyName

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L'Italia portavoce dell'Unione europea

per l'abolizione della pena di morte

Il Consiglio dei ministri ha dato mandato al ministro degli Esteri Massimo D'Alema di presentare all'assemblea affari generali dell'Ue il prossimo 23 aprile la proposta italiana di abolizione di pena di morte e la conseguente moratoria. In questo modo l'Italia potrà arrivare più forte all'appuntamento con la sessione all'Onu in cui si parlerà della proposta italiana.

La nostra diplomazia  è già al lavoro da tempo per ottenere l'approvazione della proposta di risoluzione per una moratoria universale delle esecuzioni, ma i consensi necessari a garantire il voto finale decisivo dell’Assemblea generale per una svolta storica in favore della causa abolizionista non bastano ancora.

Finora, 88 paesi hanno firmato una dichiarazione di adesione alla proposta di moratoria dell’Italia, riferisce un funzionario di Amnesty International. “Ma gli italiani hanno bisogno di almeno 100 firme”, ha detto una fonte Nazioni Unite all’IPS. È la quota minima per essere certi che la moratoria ottenga un voto di maggioranza tra i 192 membri dell’Assemblea generale.

“È di certo un buon momento per una moratoria Onu”, ha confermato all’IPS Louise Arbour, Alto commissario Onu per i diritti umani. “Mi sembra che ci sia una volontà sempre più diffusa di arrivare ad una moratoria”, ha detto, aggiungendo confidenzialmente: “E in fondo, anche per l’abolizione della pena di morte”.

Un appello dell’Assemblea generale Onu per uno stop universale alle esecuzioni di stato non sarebbe vincolante per i paesi membri. Ma secondo gli attivisti per i diritti umani, un forte sostegno all’appello per la moratoria renderebbe meno lontano il giorno in cui la pena di morte come condanna sarà consegnata alla storia.

Negli ultimi vent’anni, sempre più nazioni hanno abolito la pena capitale. Le sentenze di morte e le esecuzioni vengono ancora praticate in 69 paesi, secondo i dati di Amnesty International. Ma solo pochi tra questi - Cina, Iran, Arabia Saudita e Usa - eseguono la maggior parte delle 4.000 esecuzioni di stato registrate nel mondo ogni anno. Si stima che circa 25.000 persone in tutto il mondo siano attualmente detenute nel braccio della morte, secondo l'esperto di diritti umani Mark Warren.

Sembra che Cina e Stati Uniti si opporranno alla moratoria italiana sulla pena di morte davanti all’Assemblea generale. Ma nessuno dei due paesi si batterà apertamente contro la risoluzione dell’Italia, secondo il diplomatico di uno dei paesi che contesta la moratoria.

La dichiarazione dell’Italia dovrebbe esprimere gli stessi principi e le stesse argomentazioni abolizioniste. Ma avrebbe un peso maggiore se ci fossero più paesi a sostenerla. L’Italia, attualmente membro di turno del Consiglio di sicurezza dell'Onu, dovrebbe riuscire a sfruttare questa posizione in favore della sua causa. È difficile prevedere ciò che accadrà all’Assemblea generale quando l’Italia avanzerà la sua proposta di risoluzione sulla moratoria ma la cosa importante è procedere. Chiudo questo post con una dichiarazione dell'ambasciatrice finlandese alle Nazioni Unite Kirsti Lintonen di cui condivido pienamente il pensiero...

L’abolizione della pena di morte è un contributo fondamentale al miglioramento della dignità umana e allo sviluppo progressivo dei diritti umani. Il diritto alla vita è stato riconosciuto universalmente dall’articolo 3 della Dichiarazione universale dei diritti umani e non si può accettare che ci sia ancora chi lo metta in discussione.

 
 
 

Piango Adjmal come se fosse un fratello...

Post n°456 pubblicato il 10 Aprile 2007 da NeverInMyName

E' finita come purtroppo sembrava inevitabile. Adjmal è stato immagineucciso, decapitato, per il disinteresse di chi ha considerato la sua vita, come quella dell'autista di Mastrogiacomo, di Serie B...
Per liberare Daniele si è fatto di tutto, anzi anche più di quello che era lecitamente giusto attendersi - e non vi è dubbio che la sottoscritta abbia appreso con sollievo della sua liberazione - ma non è stato fatto altrettanto per il suo interprete... e meno ancora si sta facendo pe Rahmatullah, il direttore sanitario di Emergency nelle mani dei servizi segreti afgani. 
Purtroppo sono stata una infausta Cassandra. Avevo scritto, qualche post precedente cosa temevo potesse accadere e ora, dover costatare che avevo ragione, mi fa male... Piango Adjmal come un fratello, piango gli innocenti che muoiono ogni giorno in Iraq e tutte le vittime delle guerre in corso nel mondo, comprese quelle dimenticate e poco conosciute come il Darfur, crisi umanitaria che non mi stancherò mai di segnalare e far conoscere...

 
 
 

Che siano giornate serene e felici per tutti voi!

Post n°455 pubblicato il 06 Aprile 2007 da NeverInMyName

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Post N° 454

Post n°454 pubblicato il 04 Aprile 2007 da NeverInMyName
 

Una marcia per l'abolizione della pena di morte nel giorno di Pasqua 

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Una marcia per la moratoria delle esecuzioni nel giorno di Pasqua. E' l'ultima iniziativa promossa dai Radicali per sollecitare il Governo a portare avanti la proposta di abolizione della condanna a morte.
Il corteo, che partirà dal Campidoglio e, passando per il Quirinale, arriverà a San Pietro, ha ottenuto il patrocinio del sindaco Valter Veltroni e del Comune di Roma. 
Il comitato promotore ha inoltre lanciato un appello ai sindaci e a tutti i cittadini che negli anni hanno sostenuto la campagna di Nessuno tocchi Caino e del Partito Radicale Transnazionale affinché aderiscano e partecipino alla manifestazione, "aiutando in questo modo la presentazione della risoluzione per la moratoria Onu delle esecuzioni capitali all'Assemblea generale in corso a New York".
Obiettivi e contenuti della 'Marcia di Pasqua' per la moratoria Onu delle esecuzioni capitali possono essere consultati sul sito di Radio Radicale.   
Alla manifestazione saranno presenti, tra gli altri, Giorgio Albertazzi, esponente del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale, Marco Pannella, al tredicesimo giorno di sciopero della fame, Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani, Sergio D'Elia, segretario di 'Nessuno tocchi Caino'.
''Siamo mobilitati a sostegno del  governo nella sua iniziativa volta a presentare all'Assemblea generale dell'Onu la risoluzione sulla moratoria sulla pena di  morte''. Ha detto il deputato radicale della Rnp, Sergio  D'Elia membro della commissione Esteri della Camera dove si è tenuta oggi una informativa del sottosegretario Gianni Vernetti su  questo argomento.
La marcia di Pasqua, quindi, ha questo obiettivo:  sostenere il governo e aiutarlo a dar seguito agli impegni presi davanti al Parlamento.
''C'é un fatto istituzionale - osserva però D'Elia - che riguarda i rapporti tra parlamento e governo e non accettiamo che si continui come in questi anni con il governo che a precisi atti di indirizzo del parlamento non corrisponde con i fatti conseguenti''.
Insomma D'Elia avverte che se ci sono stati errori e ritardi, i Radicali sono mobilitati per superarli e "lo sciopero della fame di Marco Pannella e la marcia di Pasqua hanno anche questo obiettivo''.

Comunque, polemiche a parte, la cosa importante è essere presenti per ribadire ancora una volta NO ALLA PENA DI MORTE: SEMPRE, OVUNQUE E COMUNQUE...

Un abbraccio. Anto

 
 
 

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