- MAR 2003: due movimenti, l'Esercito di liberazione del Sudan (Sla) e il Movimento per la giustizia e l'equita' (Jem), lanciano una rivolta per opporsi alle violenze delle milizie arabe legate, a loro giudizio, al governo centrale di Khartoum.
- 8 APR 2004: a N'djamena (capitale del Ciad), il governo sudanese e i ribelli del Darfur firmano un cessate il fuoco. L'accordo prevede garanzie per l'accesso alla regione di organizzazioni umanitarie e la liberazione dei prigionieri.
- 15 LUG: ad Addis Abeba, sotto l'egida dell'Unione africana, cominciano, tra mille difficolta', i colloqui di pace tra il governo sudanese e i movimenti ribelli.
- 31 GEN 2005: la commissione d'inchiesta dell'Onu, presieduta dal giurista italiano Antonio Cassese, consegna il rapporto sul Darfur. Cassese, pur ammettendo che il governo del Sudan ''non ha perseguito una politica del genocidio nel Darfur'', afferma che ''abusi riconosciuti internazionalmente come crimini contro l'umanita' e crimini di guerra sono stati commessi nel Darfur e sono forse non meno gravi di un genocidio''.
- 29-31 MAR: per arginare la violenza, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu approva due risoluzioni per l'applicazione di sanzioni mirate contro individui che commettono atrocita' e autorizza il deferimento degli imputati di crimini di guerra alla Corte Penale Internazionale.
- 13 MAG: dopo una settimana di trattative presso la Comunita' di Sant'Egidio, a Roma, l'Sla e lo Jem raggiungono un accordo per tornare al tavolo dei negoziati di Abuja (Nigeria), sotto gli auspici dell'Unione africana.
- 24 NOV: il Sudan accusa il Ciad di condurre incursioni nel territorio sudanese e di sostenere i ribelli. Il governo del Ciad respinge le accuse. L' 8 febbraio 2006, a Tripoli, Sudan e Ciad firmano un accordo di pace.
- 23 APR 2006: in un messaggio audio il leader di al Qaida Osama bin Laden esorta i musulmani a ''prepararsi ad una guerra di lunga durata'' nel Darfur.
- 5 MAG: il governo sudanese e la principale fazione dell'Sla firmano ad Abuja un accordo di pace. L'accordo prevede, tra l'altro, un'integrazione delle forze ribelli nell'esercito e polizia, impegni sul disarmo ed il controllo delle milizie dei 'janjaweed'. Non firmano l'accordo una branca dell'Sla e il Jem che danno vita al Fronte per la redenzione nazionale (Nrf).
- 31 AGO: il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, con 12 voti a favore e tre astenuti (Russia, Cina e Qatar), approva l'invio di una forza internazionale di pace. La risoluzione precisa che le truppe (fino a 22.500 uomini) non saranno dislocate senza unìesplicita luce verde da parte del governo di Khartoum.
- 20 SET: il presidente sudanese Omar al Bashir, nel suo intervento all'Assemblea Generale dell'Onu, ribadisce un no deciso all'arrivo dei Caschi Blu dell'Onu in Darfur.
- 28 NOV: il presidente sudanese afferma che il conflitto nel Darfur ha provocato, dal 2003, meno di 9.000 morti, smentendo cosi' le 200.000 vittime stimate dall'Onu in un rapporto pubblicato il giorno prima.
- 30 NOV: l'Unione Africana proroga di sei mesi il mandato della sua forza di pace (Amis) nel Darfur.
- 13 DIC: in una sessione straordinaria a Ginevra, il Consiglio di sicurezza dell'Onu dei diritti umani approva una risoluzione per l'invio di una missione di cinque esperti altamente qualificati in Darfur. La risoluzione non condanna le violazioni commesse nella regione ma esprime preoccupazione per la gravita' della situazione e preme per un accordo di pace.
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