Colloqui bilaterali Usa-Iran a Bagdad: il disgelo può iniziare anche dall'Iraq
Un'occasione per la pace in Iraq e un'opportunità di mettere attorno allo stesso tavolo gli Stati Uniti e due suoi nemici giurati, Iran e Siria. Si è aperta ieri a Bagdad la conferenza internazionale sull'Iraq voluta dal presidente Nouri al-Maliki cui partecipano i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna, La Lega araba, i paesi confinanti con l'Iraq, oltre a Siria e Iran, anche Arabia Saudita, Giordania, Kuwait, Egitto, Bahrein e Turchia.
L'obiettivo prioritario è trovare una via d'uscita condivisa alle violenze che devastano da quattro anni l'Iraq, ma non l'unico.
Gli obiettivi dei partecipanti sono molteplici. Per alcuni sarà l'occasione per definire meglio il proprio ruolo. Avere, ciascuno, un impegno preciso, è importante per individuare delle soluzioni.
Si è parlato di pace in Iraq ma, in incontri bilaterali, anche del dossier nucleare iraniano e delle responsabilità della Siria nell'omicidio dell'ex premier libanese Rafik Hariri. Insomma il dialogo è iniziato e nonostante le tensioni e lo scetticismo degli Stati Uniti, si tratta di un passaggio importante, un primo passo che potrebbe aprire la strada verso un equilibrio, se non una distensione, dei colloqui da cui dovrebbero scaturire soluzioni e prospettive per la pace. Speriamo...
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