Creato da kyokushindave il 25/02/2007
 

MUDOKWAN

Blog ufficiale del Mudokwan Tae Kwon Do-Korean Karate. Tradizione, filosofia e tecniche del Tae Kwon Do e del Karate Coreano

 

 

Arte Marziale o sport...?

Post n°166 pubblicato il 04 Luglio 2009 da kyokushindave

Si sente spesso parlare e discutere di discipline e sport da combattimento e di arti marziali e sulle differenze che corrono fra queste. Mi accorgo sempre più spesso, tuttavia, di un errore fondamentale e, a mio modo di vedere, molto grave, in cui incorrono i più.
Mi riferisco ad affermazioni del tipo “il karate, arte marziale e sport”, oppure “il taekwondo, arte marziale coreana e disciplina olimpica”.
Ebbene, trattasi di una contraddizione in termini!
Ho sempre pensato che una disciplina non può esse contemporaneamente Arte e Sport : e non si può passare dall’una all’altra così facilmente. Si tratta di sue mondi molto diversi, anzi totalmente all’opposto e che si fondano sui principi assolutamente antitetici.
Mi sono ricordato di un testo della mia fornita biblioteca che spiega molto bene questo concetto : è uno dei libri scritti dal M° Kenji Tokitsu, ovvero “Lo Zen e la Via del Karate”.
In quel testo si fa riferimento alla dicotomia Karate arte marziale/Karate sport e al grosso fraintendimento che sta alla base di questa.
Riporto alcuni passaggi che ben rendono l’idea di quello che voglio dire.
Una premessa : nel libro si far riferimento al Karate, ma tutto il ragionamento è facilmente rapportabile anche al Tae Kwon Do, dato che si tratta di una disciplina che dal primo deriva e che nasce e si fonda sui medesimi principi (annientati poi dalla sportivizzazione); si parla poi del karate goshinjutsu o goshindo: anche qui è facile adattare il ragionamento alla nostra arte, se si pensa che il goshin, che in giapponese definisce le tecniche di difesa personale, corrisponde all’hoshin del taekwondo, ovvero al concetto di difesa personale della nostra disciplina; in ultimo si parla del budo, che non è altro che il concetto di Mudo che troviamo alla base delle Arti Marziali coreane (quasi sconosciuto ai più! ma che il sottoscritto ha posto a fondamento della sua Scuola, Mudokwan, appunto, con tutto quello che comporta la importanza di questo concetto).
Il Maestro Tokitsu parte dall’idea di Budo (Mudo) :
“il budo è una disciplina che fonde insieme tecniche pratiche di combattimento (bu) e una modalità di esistenza (do) elaborata dall’ordine dei Guerrieri dell'epoca feudale giapponese”; trattasi quindi di una “integrazione dialettica di due pratiche che presentano un certo numero di elementi contraddittori”.
Abbiamo già parlato della traduzione letterale del termine budo/mudo e quindi vi rimando agli articoli scritti in precedenza; il M. Tokitsu, poi, nel descrivere il significato del budo si duole della difficoltà di applicare i suoi principi nell’epoca odierna :
“Noi possiamo solo riadattare il budo alla nostra epoca ricostituirne un equivalente nelle società attuali. Al giorno d'oggi, non c'è più nessuno che viva come il guerriero d'oggi, non c'è più nessuno che viva come il guerriero di una volta. È estremamente difficile arrivare alla massima vetta del budo (checché ne dicano certi presunti “fondatori”, anche nostrani, di arti marziali dai nomi improbabili ancorché buffi – n.d.A.). I maestri che vi riuscivano, fino alla fine dell'epoca feudale, adottavano una pratica empirica, evitando però certi errori che erano stati commessi e poi corretti nel corso di una pratica tradizionale trasmessa direttamente. Il budo era inoltre profondamente impregnato del modo di vita e dei valori dominanti della loro epoca. Anche in queste condizioni i maestri del budo erano assai poco numerosi, poiché l'apprendimento empirico era molto selettivo. Attualmente, .a causa del grande divario che intercorre tra il budo e la vita quotidiana, diventa molto più difficile, se non addirittura impossibile, raggiungere la perfezione tramite una pratica empirica simile a quella degli antichi maestri (non basta quindi, come fanno alcuni, fare allenamenti in montagna e fingere di meditare sotto un albero… n.d.A.).
L’Autore, poi, si sofferma sul significato del termine “do” applicato al Karate (karate-do) : noi possiamo benissimo leggervi anche “taekwon-do”, perché nulla cambia.
“In giapponese la parola karate è spesso accompagnata dalla parola do nell'espressione karate-do. Questa nozione di do è comune non solo alle arti marziali tradizionali, come il tiro con l'arco (kyudo), la spada giapponese (kendo), il judo, l'aikido ..., ma anche ad altre arti della vita di tutti i giorni, come l'arte di disporre i fiori (kado), la cerimonia del tè (sado), la calligrafia (shodo ) ... È infatti propria della cultura giapponese (alla quale la cultura coreana è necessariamente legata, non fosse altro per la vicinanza geografica, per i sessant’anni di dominazione spietata e per il fatto che entrambe le culture sono debitrici alla grande cultura madre cinese – n.d.A.) l'idea che tutte le arti a un certo livello di profondità si riuniscano in un medesimo ambito spirituale. Tale ambito, cui è possibile arrivare mediante ogni singola disciplina, è l'essenza di tutte le arti. L'approfondimento di una disciplina è considerato indispensabile per aggiungere una situazione in cui la capacità personale non sia limitata a un solo campo, bensì sia estesa a un campo molteplice, universale. (…) La nozione di do è dunque intesa nella cultura giapponese come quella di una via diretta a uno stato spirituale e libera le facoltà umane nei diversi campi artistici; e tale stato spirituale può essere raggiunto tramite l'approfondimento di ogni singola disciplina. (…) Il termine do viene abitualmente tradotto con parole quali: “Via, cammino, disciplina”, ma nessuno di questi termini copre interamente il significato culturale del do. on esiste, a mia avviso, nella cultura occidentale, una rete o una trama culturale che consenta di intendere in profondità la nozione di do. Questa infatti non è solo un'idea astratta, ma piuttosto una morale o l'orientamento di un sistema di vita: è dunque un prodotto sociale storico, permeato dai costumi, dalle religioni, dai valori collettivi antichi”.
Secondo il Maestro Tokitsu, quindi, elle arti marziali giapponesi introdotte nei paesi occidentali sotto il nome di budo, come il judo, l'aikido, il kendo, il karate-do, il kyudo, ma anche quelle coreana, come il taekwondo, il kongsoodo, il tangsoodo, l’hapkido, etc., la nozione di do resta in superficie del fenomeno come un'idea astratta, de. formata da elaborazioni razionalistiche o mistificatrici, mentre la pratica corporea di queste stesse arti marziali si evolve come pratica sociale di sport e violenza. In Giappone, invece, nonostante la esistenza di una tendenza sportiva, questa nozione di do resta associata alla pratica di quelle arti marziali in relazione a determinati metodi per ottenere concentrazione e forza fisica e psichica, nonché a determinate regole sociali e modelli di comportamento.
Per il Maestro Tokitsu, quindi, l’avvento delle Arti Marziali in Occidente ha prodotto una idea distorta del Budo/Mudo : è stato, di fatto, assimilato alla idea di sport.
Nel testo citato, pertanto, vengono poste in rilievo alcune differenze fondamentali tra i due concetti, comprensibili già al livello della pratica, e che contraddistinguono la pluridimensionalità del Budo/Mudo e la unidimensionalità dello sport.
Nel far questo, Tokitsu riprende un brillante ragionamento fatto da un altro autore giapponese, Tsugumasa Nango, nel bellissimo libro “Budo no rinon (La teoria del Budo)” scritto nel 1972.
In quel teso, Nango contrappone il karate goshinjutsu al karate sportivo (noi che pratichiamo taekwondo, dovremmo leggere taekwon-hoshinsul / taekwondo sportivo) : egli descrive quindi le due opposte concezioni del karate (tuttora esistenti più che mai, purtroppo) per far risaltare la importanza della scelta di una di esse fin dall’inizio della pratica (ed è lo stesso ragionamento dal sottoscritto seguito nel fondare la sua scuola).
Nango afferma che il karate (leggi taekwondo o korean karate) può essere inteso nel senso di sport, e quindi di competizione agonistica, o nel senso di goshin-jutsu, che possiamo tradurre come “tecniche di autodifesa” (leggi, in coreano, hoshin-sul, tecniche di difesa personale, appunto).
La differenza che corre tra le due accezioni è abissale : in primo luogo, il risultato delle competizioni sportive in generale è determinato, indipendentemente dallo svolgimento dell’incontro, dalla differenza del totale dei punti guadagnati prescindere dal contenuto del match, che il risultato sia di trenta a ventinove o di trenta a uno “il vincitore è quello che ha totalizzato più punti” : questa regola non fa eccezione il principio della competizione sportiva nel karate (leggi taekwondo).
Ebbene, la definizione di karate/taekwondo come goshinjutsu/hoshinsul richiede un atteggiamento fondamentalmente diverso nei confronti degli errori commessi nella pratica.
Nel libro di Nango leggiamo : “Se oggi venissi attaccato da qualcuno e ci rimettessi un occhio, sarebbe inutile che proclamassi coraggiosamente: « Domani non lo perderò di sicuraggiosamente: «Domani non lo perderò di sicuro». Una volta perduto, l'occhio non si recupera più” : ragionamento ovvio ma fondato!
Allora, nel goshin-jutsu/hoshinsul, ciò che conta è la sicurezza assoluta e non la proporzione dei combattimenti vinti. Lo scopo è «non perdere, e non sempre l'obiettivo è quello di riportare la vittoria in combattimento. Ciò non significherebbe nulla se dopo aver vinto ci si trovasse gravemente feriti. Lo scopo fondamentale è quello di salvaguardare se stessi».n secondo luogo, nel caso di una competizione sportiva di karate, lo scopo è vincere, cioè, come si è detto, totalizzare un numero di punti superiore. Anche se l'avversario segna il primo punto, potremo risultare vincitori 'se soltanto segneremo due punti prima della fine della gara. conseguenza, esiste la tendenza a trascurare, nell'allenamento, le tecniche che non si utilizzano nella competizione o nel combattimento sportivo. Al contrario, nel karate-goshin-jutsu/taekwon-hoshin-sul non esiste l'arbitro e quindi non sempre occorre fare uso di tecniche visibili dall'esterno. Nella pratica si presuppone che tutti gli attacchi dell'avversario possano produrre lesioni gravi e addirittura mortali : perciò nel corso dell'addestramento occorre annettere la massima importanza alla difesa, mentre le tecniche di attacco non sempre rivestono un'importanza determinante. Poiché nella realtà non esiste squalifica (ma attenzione, esiste il codice penale…! Ma questo è un altro discorso che faremo in seguito) gli attacchi ai punti vitali e di conseguenza le difese dei punti vitali sono essenziali durante l'addestramento. Tutte le parti deboli o i punti vitali del corpo umano possono essere oggetto di attacchi, perciò l'addestramento deve necessariamente comprendere la loro protezione mediante le più diverse tecniche di difesa e di parata, le quali assumono, quindi, un’importanza assoluta : nello stesso tempo, le tecniche di attacco, che certamente non impariamo allo scopo di uccidere, devono essere però a tal punto efficaci che, se volessimo, potremmo servircene per eliminare il nostro avversario.
Nango afferma, dunque, che nella pratica quotidiana del karate goshinjutsu (leggi taekwon hoshinsul), deve essere sempre presente il pensiero che ogni attacco può essere mortale e che un errore può significare la fine : ebbene, appare ovvio che un approccio a tale tipo di pratica caratterizza la direzione dell’addestramento e segna l’orientamento del progresso in direzione di un certo tipo di perfezione che differisce sensibilmente a quella a cui si tende nella pratica sportivo-agonistica.
Ecco perché il sottoscritto insiste da sempre al ritorno degli allenamenti tradizionali e al ridimensionamento della pratica sportiva!
Ora, senza voler arrivare a tali estremi, la vita o la morte, è chiaro che l’atteggiamento di oggi verso le arti marziali è per lo più errato e confonde la dimensione sportiva, che oggi è quella dominate, con quella marziale.
E’ una distinzione che dobbiamo sempre tenere a mente per non falsare la nostra pratica quotidiana ed ingannare noi stessi con falsi miti : chi annuncia corsi di difesa personale, antiaggressione, arte marziale complete e perfette, pur continuando a restare nell’ottica sportiva, con le sue metodologie e i suoi programmi agonistici, dimostra solamente la propria ignoranza ed appare risibile e biasimevole.
A presto!

Davide.

 
 
 

Mudokwan su Facebook!

Post n°165 pubblicato il 04 Luglio 2009 da kyokushindave
 

Dimenticavo una cosa importantissima!!!

Questa è la pagina di Facebook dedicata al Mudokwan Tae Kwon Do-Korean Karate.

http://www.facebook.com/group.php?gid=139618140163&ref=mf

Vi aspetto!

Dave.

 
 
 

Incontro con Sensei Sung Gyun, del Kankukan Ryu Aikido

Post n°164 pubblicato il 04 Luglio 2009 da kyokushindave
 

Posto un mio scritto, pubblicato la settimana scorsa sulla pagina facebook dell'Associazione Mudokwan, con cui celebravo il mio incontro con l'amico Sung Gyun.

Buona lettura!

28.06.2009
Ho appena salutato il fratello Sung Gyun alla Stazione Termini ed il treno è appena partito, destinazione Napoli.
Devo subito scrivere le mie impressioni a caldo di questa due giorni all’insegna del Budo/Mudo, del Kankukan/Mudokwan!
Non è una banalità affermare che è stata una bellissima esperienza incontrare e conoscere di persona fratello Sung!
La sua ospitalità è stata esemplare e dovrà prima o poi essere ricambiata!
E’ una persona ed un Maestro straordinario e davvero la sua amicizia non potrà che arricchire la mia pratica e il mio studio : è stato davvero interessante vedere quante cose in comune abbiamo; abbiamo capito che, senza volerlo, senza nemmeno conoscerci, abbiamo, ognuno per il suo stile, fatto le stesse ricerche, lo stesso percorso.
Non sono mai stato un grande appassionato di Aikido per la verità : ma ho capito che è una disciplina notevole, che fino ad oggi non ha avuto il rispetto che meritava : sono sicuro che il lavoro del M. Sung Gyung Cho, che vorrò a Napoli quanto prima, riuscirà in questo intento! La sua ricerca non potrò che giovare all’Aikido, disciplina troppo spesso bistrattata un po’ da tutti : e i frutti già si vedono!
L'energia che riesce a trasmettere, anche nei movimenti più semplici, è impressionante e sin troppo evidente, qnche ad uno sprovveduto come me!
Ho conosciuto poi un allievo di Sung, Roberto Gargana! Proveniente dal jujitsu e dall’hapkido, ha deciso di seguire Sung : un motivo ci sarà…
Ho avuto modo di conoscere anche Simone, del Tang Su Do della Federazione del M. Jin Kim : ho potuto confrontare il mio modo di praticare gli hyung con il suo, e ognuno, credo, ha imparato qualcosa dall’altro!
Dal mio canto, ho cercato di far capire agli amici qual è l’idea che sta alla base della mia scuola Mudokwan, la sua filosofia e la sua tecnica, e devo dire che il M. Sung ne è rimasto entusiasta! Ciò non può che rendermi onorato ed orgoglioso perché ho avuto un riscontro positivo da un Maestro coreano e per me non è poco! Anzi!
Per questo io vi dico Grazie ragazzi per questi momenti vissuti insieme : alla fine è questo il vero fine della pratica delle Arti Marziali : la mutua amicizia!
Ho capito di aver trovato dei nuovi e sinceri amici e sono sicuro che nei prossimo futuro quest’amicizia, che nel tempo diventerà sempre più forte, porterà a grandi frutti e importanti risultati…
Non voglio dire altro… se non un bel GRAZIE SUNG!
A presto!

Dave.

Questa è la risposta di Sensei Sung!

Ciao a tutti,

sono appena rientrato, stanchissimo ma felice. Effettivamente in questa settimana che è passata ho dormito realmente pochissimo. Per fortuna che domani è festa qua a Roma! Eheheheh.

Che dire? Come avevo esposto, ho trovato in fratello Davide realmente tantissime cose in comune (come del resto ho trovato in fratello Andrea M. seppure in cose assai differenti).
Sono realmente stato molto felice di conoscerlo dal vivo e nel contempo sono stato molto orgoglioso di vedere finalmente l'arte coreana del Tae Kwon Do praticata in modo serio e preciso.. più vicino alla serietà della pratica giapponese o okinawese che non a quella sportiva che si vede nelle Olimpiadi.
Uno scorcio di Korea militare... perché un Tae Kwon Do così si vede solamente tra i nostri militari in Korea!
Preciso, potente, veloce e con tanto Kime.
Realmente un potente Tae Kwon Do che prende lo spirito anche del Kyokushin ma mantiene tutte le caratteristiche che in un dojo yaburi lo identificherebbero come Tae Kwon Do tradizionale!
Altro che lo ITF.. bleah!
Nell'analisi da aikidoka posso dire che è stato molto interessante l'osservare i movimenti di ASHI SABAKI ossia movimento delle gambe di Dave.. impressionante come passa da movimenti velocissimi a posizioni radicati per colpire!
Perché qua si parla proprio di radicamento. Un calcio come quelli visti.. se ti prende.. non vi è difesa che tenga. Per questo nel mio cuore mi sono un pochino vergognato degli aikidoka italiani come come F.B. della scuola Tissier vanno a intercettare i calci in volo... ma i calci... se ti prendono..distruggono.. come si può pretendere di prenderli?
Mi rincuora che nel mondo dell'Aikido esistano dei grandi praticanti come fratello Andrea M.!
Ritornando a Davide..
Simpatico (ho riso molto) e preciso nei suoi intenti e grande ricercatore.

Dopo questa esperienza io e fratello Davide abbiamo deciso di unire i nostri sforzi per proseguire le ricerche sia come fratelli C.R.A.O. che come fratelli della medesima associazione:

E' ancora ufficioso (ufficiale per noi però ehehhe) ma l'I.K.A.F. Europa (con l'approvazione del Presidente Lee dello I.K.A.F. in Korea) si gemella e associa con la scuola Mudokwan del Tae Kwon Do tradizionale.

Assieme saremo sempre più forti e uniti nello spirito della ricerca!

Sung Gyun

 
 
 

C.R.A.O.

Post n°163 pubblicato il 04 Luglio 2009 da kyokushindave
 
Foto di kyokushindave

www.crao.it
Centro Ricerca sulle Arti Orientali.

E' un gruppo di ricerca formato da diversi soggetti, dei quali il sottoscritto fa orgoglisamente parte.

Il Centro Ricerche sulle Arti Orientali nasce con l’intento di creare una struttura dove si potranno fare ricerche sulle arti marziali e sulle arti culturali provenienti dall’Oriente. Il C.R.A.O. si prefigge l’obbiettivo di salvaguardare la cultura marziale che oggi giorno sta lentamente sparendo in Italia.
Il kanji affianco (Rei, rispetto) è il simbolo del C.R.A.O.

Per saperne di più vista il sito!!!

Davide.

 
 
 

Ciao F.T.I. ...

Post n°162 pubblicato il 04 Luglio 2009 da kyokushindave

Scrivo sul blog dopo una lunga assenza…

Sono successe tante cose in questo periodo : tra queste il fatto che da settembre lascio la FederTaekwondo per affiliarmi con la FITA.

E non sono l’unico...

Questo ha causato e sta causando notevoli discussioni all’interno della F.T.I. e con il mio Maestro.

Ma di questo non voglio parlare perché sono cose che restano nell’ambito del personale.

Vorrei rispondere ad alcune, diciamo, “critiche”, che mi sono state rivolte da amici della F.T.I.

In primo luogo il fatto che il sottoscritto abbia scritto su questo blog un post dal titolo “federtaekwondo sucks”.

E cosa si aspettavano?

Chi ha letto il post, poco più giù, sa a cosa mi riferisco : avevo creato un bel forum aperto a tutti i praticanti di Taekwondo della F.T.I. : ho mandato non so quante mail in federazione per annunziare questa realtà, visto che i vertici hanno accusato più volte la base (proprio così!!!) di non prendere mai iniziative personali e di aspettare sempre le decisioni dall’alto…

Ebbene, io lo avevo fatto … ma mai, e dico MAI, nessuno si è degnato di rispondermi, né di valutare se la mia iniziativa fosse bella o brutta, giusta o sbagliata!

Hanno rilevato solo il “sucks”… ma si sono dimenticati di tutte le volte in cui il sottoscritto, nei forum di altre federazioni, ha difeso apertamente la F.T.I. da attacchi esterni, denigratori e diffamatori… l’unico in tutta Italia, stando alle risultanze della rete! Il mio Maestro ha le copie di quella discussione… E vi è anche il relativo post, più sotto...

Non che volessi un qualche merito per quello che ho fatto, certo. Ma non accetto, assolutamente, richiami di qualsiasi genere se mi permetto, e a ragione, di criticare la federazione. Non lo accetto nel modo più assoluto.

Come mi avrebbe fatto piacere, ad esempio, veder scritto il mio nome su un articolo mandato alla rivista Samurai dal Comitato Regionale, in cui c'era anche una mia foto (!!!) : mi avrebbe fatto piacere vedere il mio nome tra quelli di tanti Grandissimmi Maestri menzionati per la loro Grandissima opera di diffusione edi studio del Tae Kwon Do... Ma va bene così... non ne ho mai fatto menzione con nessuno...

In secondo luogo : in qualità di responsabile regionale del settore forme (carica dalla quale mi dimetto) ho proposto più e più volte al mio Maestro e quindi al Comitato Regionale, di fare degli stage ad hoc : volevo dare il mio contributo alla rinascita di un taekwondo marziale proprio nell’ambito della F.T.I., con la introduzione delle forme classiche del primo taekwondo (le forme del karate coreano) e con l’applicazione delle loro tecniche, avevo stilato un programma di insegnamento di hyung e relative tecniche di hoshinsul (difesa personale)… ne parlai più volte con il mio Maestro… Non si è mai fatto niente. Adesso, ovviamente, mi dicono che il Comitato aveva in programma una serie di stage dove il sottoscritto avrebbe partecipato in qualità proprio di responsabile delle forme! Ma guarda un po’ ! Dopo due anni e mezzo… no, grazie, non mi interessa.

E invece in tutti questi anni mi sono dovuto sorbire stage con le solite cose, i soliti allenamenti, le solite sciocchezze, le solite banalità, tenuti da soggetti, che seppur dotati di tanta passione (infantile passione, non sorretta da un vero lavoro di ricerca), non hanno mai avuto quello spessore culturale e tecnico capace di attirare la mia attenzione.

Non ho mai visto in questi anni un reale contributo allo sviluppo vero e serio del Tae Kwon Do come lo intendo io, ma solo un eterno gioco a fingere di fare la vera federazione… mi dispiace tantissimo dirlo, perché anche io credevo in quel progetto, come tutti. E se per dieci anni sono rimasto l’ho fatto anche per questo e per il mio Maestro.

Adesso le mie idee le porto avanti da solo nella mia Associazione e le condivido con chi davvero è interessato ad un vero Tae Kwon Do e con chi apprezza il mio lavoro di ricerca.

Ho decido di fare questo passo, lo ripeto per l’ennesima volta, solo per ottenere il riconoscimento del grado attuale : cosa che in dieci anni la F.T.I. non è stata in grado di fare.

Che si sappia che il mio IV dan, oggi, formalmente non vale una cicca fuori la F.T.I., MA VALE PIU' DI TUTTI I V-VI-VII-VIII DAN che finora ho conosciuto, da una parte e dall'altra.

Lo ribadisco e chi vuole contezza di quello che dico può venire da me quando vuole.

Sempre pronti ad additare, i vertici della F.T.I., le mancanze degli iscritti nei confronti della Federazione, ma mai a riconoscere le mancanze della Federazione nei confronti degli iscritti.

Lo dico senza rancore e senza spirito di polemica; leggete queste mie parole, semmai, come uno sfogo, uno sfogo di chi è rimasto un po’ deluso da tutta una serie di cose…

Ovviamente ci sarà chi affermerà che la Federazione è ancora più delusa… questione di punti di vista.

Non mi è mai interessato, tutto sommato, di federazioni, politiche federali etc etc… il mio è sempre stato un lavoro di ricerca e di crescita per il bene della mia Arte Marziale.

Chi mi conosce bene sa cosa voglio dire.

Chi non mi conosce può pensare ciò che vuole.

Ma per favore, non voglio prediche di alcun genere.

Vi ringrazio.

W il Tae Kwon Do!

W le Arti Marziali.

W i praticanti e i seri studiosi dell'Arte... purtroppo molto pochi.

Davide.

 
 
 

E' nata l'A.S.D. Mudokwan Tae Kwon Do - Korean Karate Italia!

Post n°161 pubblicato il 09 Aprile 2009 da kyokushindave
 
Tag: News
Foto di kyokushindave

Torno a scrivere dopo un bel pò sul mio blog per annunciarvi che è nata l'Associazione sportiva dilettantistica Mudokwan Tae Kwon Do - Korean Karate Italia.

La Scuola Mudokwan aprirà, quindi, presto dei corsi di Tae Kwon Do (W.T.F.) e di Korean Karate (light e full contact).

Queste le linee guida della Scuola Mudokwan :

La Scuola Mudokwan, sostanzialmente, propugna un approccio all’Arte Marziale partendo dall’essenziale punto di vista della difesa personale e poi dell’aspetto agonistico (ciò, ovviamente, non vale per i bambini, come spiegato più avanti).

Nei primi anni della sua diffusione (anni ’50 e ’60) taekwondo era sinonimo di karate, in quanto il primo era il diretto discendente del secondo.

Al giorno d’oggi il taekwondo si è totalmente differenziato dal karate, assumendo un’autonoma identità, ma perdendo di vista le proprie origini, le proprie radici.

Il moderno taekwondo è uno stile rinomato soprattutto per le sue tecniche di calcio, laddove il primo karate coreano era noto per la sua durezza, ancor più per il suo omologo giapponese, avendo alla base solidi movimenti lineari (che gli derivavano, appunto, dallo stile originario di okinawa), e conservando i movimenti circolari tipici del kenpo cinese (kwon bop, in coreano).

La scuola Mudokwan, dunque, vuole porsi come trade d’union fra queste due realtà : il tradizionale e il moderno; contemporaneamente allo studio del taekwondo così come è esso inteso oggi in seno alla World Taekwondo Federation, v’è uno studio approfondito del lato marziale e più tradizionale dell’Arte, attraverso la pratica costante delle forme classiche (keecho, pyung ahn, naihanchi, etc.) delle loro applicazioni (bunhwe/bunkai) e della difesa personale (hoshinsul).

Ciò vale anche per il combattimento : accanto alla pratica nel rispetto delle regole W.T.F., nella scuola Mudokwan viene praticato anche un combattimento più completo, che prevede anche l’utilizzo di tecniche di calcio in linea bassa, ginocchiate, spazzate e tecniche di pugno al viso. Questo tipo di approccio al combattimento prevede sia il full contact che il point fighting (light contact), con l’uso di particolari protezioni.

In particolare, questo secondo metodo ha radici antiche : nella costante ricerca delle Tradizioni del Tae Kwon Do, la Scuola Mudokwan ha riscoperto e attualizzato una metodologia in uso nelle prime scuole di korean karate, ancora viva nella Scuola Renbukai (dalla quale, appunto, ha mutuato e riadattato il regolamento di questo tipo di combattimento “sportivo”; la Renbukai, pur essendo una scuola nipponica, trova origine proprio in una scuola di karate coreano, la KwanMooKwan, o Kanbukan, fondata negli anni ’40 del secolo appena passato da un Maestro coreano, Geka Yoon, che studiò sotto Kanken Toyama lo stile Shudokan).

L’apprendimento nella Scuola Mudokwan segue un programma tecnico meticolosamente studiato, che permette l’assimilazione, attraverso uno studio costante e attento, secondo tempi prefissati, di tutto il bagaglio tecnico del Tae Kwon Do – Korean Karate (terminologia, tecniche di base e superiori, forme, combattimenti sportivi, difesa personale).

Per i bambini, inoltre, è stato messo a punto un programma di apprendimento che punta principalmente sugli aspetti educativi e formativi dell’Arte Marziale.

Su tutto, però, c’è la massima attenzione all’etica e al rispetto nonché alla dimensione marziale dell’Arte, ovvero ciò che permette alla Tradizione (intesa come l’insieme degli insegnamenti e delle conoscenze trasmesse degli Antichi Maestri) di continuare a vivere e a tramandarsi; la dimensione marziale è il cuore dell’Arte Marziale, ossia è difesa personale; è lo studio e l’applicazione delle Forme e della conoscenza della loro storia (Poom sé, Hyung, Kata); è lo studio e la conoscenza della Storia della nostra disciplina e delle sue origini; è lo studio della parte nascosta, esoterica, della Filosofia e dell’Etica dell’Arte.

Il Mudokwan è insegnamento di determinati valori; è lavoro sulla mente e sullo spirito, prima che lavoro sul corpo : lavoro sulla mente e sullo spirito inteso quale allenamento interiore, capace di costruire una personalità forte, ferma (i giapponesi chiamano ciò : Fudoshin, “fermezza di spirito”) che nessuna avversità potrà smuovere o scalfire; è abitudine al dolore, alla sofferenza e al sacrificio; è rispetto per gli altri, compagni di pratica e non; è lealtà, generosità, gentilezza e, soprattutto, umiltà; infine è ricerca, è espandere la propria conoscenza al di là di quello che si pratica, per confrontarsi con gli altri, con altre realtà, per scoprire i propri limiti, le proprie mancanze e, nel far ciò, superarle per completarsi.

L’Arte Marziale è molto di più che un mero sport da combattimento e l’agonismo va visto solo come momento di confronto con altri praticanti, non costituendo, dunque, lo scopo fondamentale dell’apprendimento : vittoria e sconfitta non esistono, esiste solo una crescita costante.

Quello che è più importante, invece, è il lavoro in palestra, con i propri compagni; ciò che è importante è l’acquisizione di determinati valori fondamentali che sono alla base della vita umana e del vivere civile.

Saluti.

 

                                                                                  M° Davide Sorrentino

 
 
 

Good Year...

Post n°160 pubblicato il 30 Dicembre 2008 da kyokushindave

AUGURO A TUTTI

UN FELICE E SERENO

ANNO NUOVO!

BUON 2009 A TUTTI !!!

 
 
 

FederTaekwondo...SUCKS!!!

Post n°159 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da kyokushindave
 
Tag: News

Avevo chiesto mesi or sono la pubblicazione del mio curriculum sul sito della federazione...ma a tutt'oggi niente...

Avevo scritto alla federazione per pubblicizzare e diffondere il forum da me creato (ogni organizzazione che si rispetti ne ha uno, dove gli affiliati possono discutere fra loro e con altri che non ne fanno parte)...ma a tutt'oggi niente...

In molti hanno scritto alla federazione o hanno parlato con i responsabili per consigliargli di aggiornare il sito...aggiungere contenuti e quant'altro. La loro risposta è stata, ovviamente, quella che tutti dobbiamo interessarci alla cosa...giusto! Ma cavolo!! Almeno rispondetemi no?

Quale la morale della storia, secondo me?

FEDERTAEKWONDO SUCKS!

 
 
 

FORUM FEDERTAEKWONDO

Post n°158 pubblicato il 26 Ottobre 2008 da kyokushindave
 
Tag: News

E' online il forum creato dal sottoscritto dedicato a tutti gli iscritti della FederTaekwondo (e non)...

Ho scritto alla Federazione affinchè mi dessero il placet... io però l'ho messo già online... non ho resistito!!!

http://federtaekwondoitalia.freeforumzone.leonardo.it/

Registratevi e accorrete numerosi!!!!

 
 
 

A VISO APERTO...

Post n°157 pubblicato il 25 Ottobre 2008 da kyokushindave
 

Posto anche qui il messaggio che ho inserito nel forum di www.tkditalia.it, sito del caro amico Simone Sturari (vedi : http://tkditalia.com/forum/viewtopic.php?t=944).

Ho deciso di scrivere questa lettera aperta dopo aver letto un delirante 3d che tutti possono leggere qui : http://tkditalia.com/forum/viewtopic.php?t=893

Per caso mi sono imbattuto in alcuni 3d di questo forum…in particolare quello intitolato “SOCIETA’ NON FITA TRUFFALDINE” dove si delirava di presunte truffe o cose simili attuate da organizzazioni diverse dalla FITA, e non ho saputo resistere alla tentazione di dire la mia.

Dunque, premetto subito che appartengo alla F.T.I. dal suo anno di fondazione, pur essendo tra quelli che, da sempre, ha nutrito fortissimi dubbi sulla scissione, senza nasconderlo mai, e il caro amico Simone mi sarà testimone.

Altra cosa che premetto è questa : un consiglio. Attenzione, Davide (nn so chi tu sia) ad affermazioni del tipo “attenti alla truffa”, “società truffaldine”, "pubblicità ingannevole" o cose simili : qualcuno potrebbe prenderla male e passare alle vie di fatto, mettendo mano a querele (sostanzialmente perché si stanno muovendo accuse calunniose).

Premesso questo, trovo singolare il fatto che solo sui forum è possibile leggere post di tante persone che alla prima occasione sparano a zero su tutti e tutto : su chi si è voluto separare (senza sapere le vere ragioni storiche), sulla FITA, etc.

In particolare, mi fanno davvero ridere coloro, anche i “pezzi grossi”, i finti umili grandi maestri, che solo in questi spazi virtuali trovano il coraggio di dire quello che pensano (99% dei casi solo scemenze) : certo sempre spazi sono, dove tutti possono leggere, ma che hanno sempre taciuto nei luoghi che contano e, a quanto pare, continuano a farlo.

Forte ! Da una parte ci sono i "furbi organizzati"…dall’altra i baroni del taekwondo italiano (ai quali però nessuno si sogna di pestare i piedi…) e in mezzo ci sono loro…

In medio stat virtus?!? Non credo proprio. Dov’erano questi personaggi quando alcuni soggetti, una decina di anni fa, decisero davvero di fare la guerra, e da dentro la FITA, ma visti i muri di gomma, anche da parte dei cosiddetti amici, sono stati costretti, letteralmente, ad uscire dalla FITA?

Hanno solamente girato la faccia, facendo finta di nulla…sperando che altri facessero le battaglie anche per conto loro…o no?

C’è chi domanda di entrare, chi esce, per poi rientrare di nuovo…che schifo.

Molto sono tra coloro che in questi anni e in questi mesi, addirittura in questi giorni, cercano di avvicinarsi alla F.T.I., promettendo di affiliare i loro atleti, solo se ci sarà qualche carica riservata per loro.

Vergogna. Davvero Vergogna.

Voglio poi rispondere a chi ha detto che bisogna stare attenti nella eventualità che società F.T.I. o di altre organizzazioni rientrassero nella FITA, perché, dato il loro numero acquisirebbero, de facto, un potere tale da sovvertire gli “equilibri interni” della FITA stessa. Spiegami quali sarebbero, in realtà, questi equilibri interni, caro Andrea Aquili : io dico BEN VENGA questo giorno!!! Sarebbe davvero l’ora della rinascita del Taekwondo italiano!

Si parlava di soluzioni politiche al problema, caro Andrea Aquili… ma dov’eravate voi come gli altri quando c’erano coloro che il problema lo ponevano, DI FATTO, ai vertici della FITA, attraverso i canali democratici e associativi?!?

Certo però, caro Andrea, se il Segretario Cito facesse i giochetti che tu gli consigli di fare…niente cambierebbe e a te starebbe bene! Prima ti lamenti…poi vuoi giocare lo stesso sporco… molto bravo. Magari con l’aiuto della giustizia sportiva per “processare” tutte le società che non leccano come fanno gli altri…bene, bravo… Mi fai ridere. Ma allora perché vi lamentate?!?! Siete VOI che non volete che le cose cambino. Siete VOI che non volete che il Taekwondo italiano possa evolversi e migliorare. Siete anche VOI che utilizzate lo stesso sporco metodo che per anni hanno utilizzato i vertici della FITA per tappare la bocca a chi vedeva le cose in modo diverso, a chi voleva denunciare le storture e solo nell'interesse del taekwondo.

Chi ha alzato la voce quando molti sono stati CACCIATI dalla FITA, quando decisero che le cose dovevano, in qualche modo cambiare? Che era forse ora che i vertici dovevano cambiare!!! Chi li ha sostenuti???

Però che strano : prima leggo che la FITA ha interesse solo a ciò che avviene nel Lazio, affermandosi, implicitamente, quindi, che le altre regioni sono abbandonate a loro stesse… mi vien da pensare, allora, che la paura di qualcuno è quella di vedersi tremare la misera poltrona sotto il sedere…non è così? Cos’è che si sta cercando di difendere? Gli interessi della FITA o quelli dei dirigenti regionali (visto che la FITA si occupa solo di ciò che avviene nel Lazio…)? Si teme, forse, che qualcuno più capace, magari uno di coloro che nel giro di qualche anno ha creato una federazione dal nulla, facendola diventare un degno rivale della FITA, con un ampio consenso internazionale (sfido chiunque ad affermare il contrario) possa scalzarlo dalla sua triste posizione di dirigente di qualche sperduto comitato regionale, o di direttore tecnico regionale, o quant'altro?!? Fatemi capire per favore.

Rispondo sempre a te, Andrea Aquili, e a quel tizio, Davide : dite che molti della F.T.I. hanno “abbandonato” la FITA per occupare altre poltrone, o perché in FITA nessuno voleva dargliele : beh, almeno, che io sappia, qui in F.T.I. nessuno è stipendiato dalla federazione… non arrivano milioni di euro dal C.O.N.I.…

E comunque sono intervenuto non per fare l’avvocato della FederTaekwondo : parlo solo per me stesso…non sono il portavoce di nessuno, ma quando si leggono certe cose non si può non intervenire.

Il mio Tae Kwon Do è quello che pratico nel mio Dojang.

E’ solo che certi atteggiamenti mi fanno schifo e mi fanno capire come le persone siano piccole e spesso vigliacche.

E poi basta con questa menata del Taekwondo olimpico! Ci avete rotto le palle. Se il Taekwondo è quello che abbiamo visto alle Olimpiadi, beh… tenetevelo pure!!!

Onore a Sarmiento per l’argento conquistato… ma in quarant’anni di taekwondo italiano…nonostante tutto…mi sembra un risultato un po’ modesto…visto che l’Afganistan, paese con molta, molta meno esperienza, molti meno praticanti, molti meno soldi, ha ottenuto un bel bronzo.

In F.T.I. nessuno dice ai propri allievi che la nostra federazione è collegata i circuiti “ufficiali” del Taekwondo W.T.F. : tutti sappiamo che ciò avviene solo in via indiretta, attraverso alla partecipazione di gare open… almeno per adesso… ma a quanto pare le cose incominciano a cambiare se sempre più persone incominciano ad avvertire un certo bruciore alle chiappe.

Allora la verità qual’è??? La verità è che anche nel taekwondo si rispecchiano le luci e le ombre della nostra società, e gli infimi giochetti della politica, e la sconcertante bassezza delle persone.

Allora, se posso dare un altro consiglio : riservate le vostre energie alla pratica quotidiana dell’Arte, ammesso che sappiate cosa significhi, a prescindere dalle sigle di appartenenza. E’ nel dojang che si vedono i veri marzialisti, non dai post che si scrivono sui forum.

Sarei davvero curioso di vedere all’opera molti di voi, voi che sparate sentenze a destra e a manca… in combattimento, magari confrontandosi con altre discipline, almeno per uscire dal vostro misero e squallido stagno.

Saluti.

Davide Sorrentino.

 
 
 

Video HL Coppia Italia 2008

Post n°156 pubblicato il 19 Ottobre 2008 da kyokushindave
 

Sono qui a Gattinara per il corso di aggiornamento per insegnanti tecnici e gli amici della Lombardia ci informano che sul Tubo hanno inserito un bel video highlights sull'ultima Coppa Italia (Gallarate, 2008).

Così ve lo posto (ci sono anche io...quello con il caschetto e il corpetto blu, e i compagni di squadra della Campania...).

Saluti!

 
 
 

Il vero combattimento...

Post n°155 pubblicato il 05 Ottobre 2008 da kyokushindave
 
Foto di kyokushindave

Niente fronzoli, niente spettacolo, nessun colpo inutile... Ecco il vero kumite...il vero Karate, padre del nostro Tae Kwon Do.

Ed e' una idea di combattimento alla quale ci si dovrebbe abituare.

Una Tecnica, Un colpo.

"Ichigeki Hissatsu" ovvero "Il Kyok Pil Seung"

 
 
 

Hyon Lee...uno dei più grandi tkd fighters...

Post n°154 pubblicato il 28 Settembre 2008 da kyokushindave
 
Foto di kyokushindave

Hyon Lee è stato uno dei più grandi fighters del Taekwondo americano...basta dare un'occhiata al video che ho postato sotto.

E' stato un grande anche nei circuiti di Pro-Taekwondo...come dimostrano questi filmati!

 
 
 

Una leggenda vivente del Taekwondo W.T.F. ...

Post n°153 pubblicato il 23 Settembre 2008 da kyokushindave
 
Foto di kyokushindave

Il M. Dang Ky Tu

Ho avuto modo di conoscere il M. Dang Ky Tu ad uno stage che lui stesso tenne a Napoli nel novembre del 2005... un vero modello di Tecnica, la Perfezione assoluta!

Il M. Dang esegue Jitae, Chonkwon e Hansoo Poomse

 
 
 

Gemellaggio con il Blog del M. Colin Wee...

Post n°152 pubblicato il 18 Settembre 2008 da kyokushindave
 

Mudokwan Tae Kwon Do è ora gemellato con il blog del M°. Colin Wee : http://traditionaltaekwondo.blogspot.com/ un'altra grande personalità che in Australia (ma è originario di Singapore) diffonde il Taekwondo tradizionale.

Il nostro blog è ovviamente citato anche in Australia!

Saluti!

Dave.

 
 
 

Tae Kwon Do in the Years...

Post n°151 pubblicato il 16 Settembre 2008 da kyokushindave
 
Foto di kyokushindave

Un altro video edito dal sottoscritto...

I hope you'll ejoy it!

Tae Kwon Do... A real Martial Art !

 
 
 

Once Upon A Time Tae Kwon Do...

Post n°150 pubblicato il 16 Settembre 2008 da kyokushindave
 

Dedicato a chi crede nel Tae Kwon Do come Arte Marziale...

Un  tributo alla Storia e alla Tradizione della nostra Arte.

 
 
 

Ricominciano gli allenamenti...

Post n°148 pubblicato il 13 Settembre 2008 da kyokushindave
 

Dimenticavo...!

Sono ripresi, da una settimana, gli allenamenti alla Tao Gym di Torre Annunziata... e come si vede dalla foto sottostante abbiamo ricominciato alla grande...

 
 
 

Traditional Tae Kwon Do Hyungs Videos Project...

Post n°147 pubblicato il 13 Settembre 2008 da kyokushindave
 
Foto di kyokushindave

E' mia intenzione, nel prossimo futuro, inizarie ad inserire una serie di video che, come si può comprendere dal titolo del post, riguarda le forme tradizionali del Tae Kwon Do.

Per adesso ne ho girati solo due, come prova... presto inizieremo a fare sul serio...

Il primo video riguarda la prima forma di base : Keecho il bo (o Taegeuk Chodan), il secondo, invece, Pyung ahn chodan (la prima della serie di cinque Pyung ahn).

KEECHO IL BO (anche TAEGEUK CHODAN)

PYUNG AHN CHODAN

 

 
 
 

Libri, libri, libri...!!!

Post n°146 pubblicato il 13 Settembre 2008 da kyokushindave
 
Foto di kyokushindave

Finalmente!!!

Con l'arrivo, giorni fa, di quattro libri sul Tae Kwon Do direttamente dagli States, ho ulteriormente arricchito la mia già fornitissima biblioteca marziale!!!

Ciò di cui vado più fiero è il fatto di aver completato tutte le pubblicazioni di uno che ritengo tra i Grandi del Tae Kwon Do : parlo del M° Richard Chun, attualmente Presidente della United States Taekwondo Association (USTA), la federazione statunitense di Taekwondo.

I testi del Maestro Chun rappresentano, per me, un tesoro di valore inestimabile, perchè propongono il vero Tae Kwon Do, un Tae Kwon Do inteso come Arte Marziale e non come semplice sport.

Il M. Chun si è formato in uno dei Kwan  più tradizionali del Tae Kwon Do : il Moo Duk Kwan (vedi i miei post passati sulla storia del Tae Kwon Do) : ciò è intuibile dal modo in cui nei suoi libri ci presenta il Tae Kwon Do. Storia, filosofia, etica, difesa personale, tecniche tradizionali e loro applicazioni, sono il cuore del suo insegnamento... insomma, per chi vuol comprendere il vero Tae Kwon Do, è imprescindibile la lettura e lo studio dei testi del Maestro Richiard Chun; putroppo in Italia sono introvabili, sono in lingua inglese, e possono essere ordinati solo online oppure, se si è fortunati, trovarli in qualche libreria specializzata. 

La intera bibliografia del Maestro Richard Chun è la seguente :

Beginning Moo Duk Kwan Tae Kwon Do - Korean Art Of Self Defense (Vol. 1) - Ed. Ohara;

Intermediate Moo Duk Kwan Tae Kwon Do - Korean Art Of Self Defense (Vol. 2) - Ed. Ohara;

(in questi due testi vengono illustrate anche alcune forme tradizionali : i Keecho, Chuki Chodan e Balsek Hyung).

Tae Kwon Do, Spirit and Practice - Beyond Self Defense - Ed. YMAA (l'autobiografia del Maestro Chun);

Tae Kwon Do - The Korean Martial Art - Ed. YMAA;

Advancing in Tae Kwon Do - Ed. YMAA;

Insomma, questi testi ci presentano un Tae Kwon Do che forsi pochi conoscono : non la solita immagine che abbiamo da molto tempo a questa parte (vedi il pessimo spettacolo del Tkd alle Olimpiadi...argento italiano a parte), ma una vera e propria Arte, come quella che vollero codificare i fondatori delle prime scuole di Karate coreano, per dare una forte identità alla nascente Arte Marziale coreana; insegnamento che il Maestro Chun ha profondamente recepito e che mette a nostra disposizione nei suoi libri.

Saluti.

Dave.

Il Maestro Richard Chun

 
 
 

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