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Ricorda di serbare l'animo sereno...


   Ricorda Odi, II, 3 Ricorda di serbare l’animo sereno equilibrato nelle avverse vicende, come nelle propizie immune dalla smodata letizia, o Dellio, anche tu destinato a morire, sia che tu abbia vissuto triste ogni momento: sia che su un prato solingo adagiato in ogni giorno festivo ti sia beato del vino falerno di più antica data. Qui fa’ che portino i vini e gli unguenti odorosi e i fiori troppo effimeri della leggiadra rosa, finché le cose e l’età e i fili oscuri delle tre Sorelle lo consentono ancora! Poi dovrai lasciare la casa, gli acquistati boschi, la villa bagnata dal biondo Tevere, sì, dovrai lasciarli, e un erede s’impadronirà dei cumuli delle tue ricchezze! Sia tu ricco, e disceso dall’antico Inaco, o povero, di misera famiglia, e giaccia sotto il nudo cielo sereno, nulla importa, ugualmente preda sarai dello spietato Erebo. Tutti siamo sospinti a un medesimo luogo, nell’urna si volge la sorte di ognuno: prima o poi essa uscirà, deponendoci sulla navicella per l’eterno esilio. Orazio Flacco Venosa 65 a.C. - Roma 8 a.C.