NewVagabond

"Il turista gira; il NOMADE sperimenta, saggia il clima sulla sua pelle, annusa i luoghi, assapora i cibi locali, rischia le infezioni, guarda la novità delle persone e degli orizzonti, li vuol capire dal di dentro. Il nomade, in questo senso,non ha casa ovunque ed in nessun luogo.La sua è una ubiquità leggera ed inquietante. F.Ferrarotti

 

OCCHI VERDI

"Tre passioni, semplici ma irresistibili, hanno governato la mia vita: la sete d'amore,la ricerca della conoscenza e una struggente compassione per le sofferenze dell'umanità". (B.Russell, Autobiografia)

"L'amore, il lavoro e la conoscenza

sono le fonti della nostra vita.

Dovrebbero anche governarla."

(Wilhelm Reich)

Il vero viaggio di scoperta
non consiste nel cercare nuove terre
ma nell'avere nuovi occhi"
(Marcel Proust)

 

NO PEDOFILIA

Io non posseggo nulla, sono lo spirito del viaggio, l'anima di ogni ricerca. Non c'è nulla di velato che non debba essere svelato, niente di nascosto che non debba essere riconosciuto.

ma sono un patriota dell'umanità nel suo complesso. Io sono un cittadino del mondo. (charlie chaplin)

 

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NATURA

 

Oh Grande Spirito,
concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare,
e la Saggezza di capirne la differenza.
(Preghiera Cherokee)

 

Alcuni, con gli occhi rivolti al passato, 
vedono quello che non vedono; altri, 
g
li occhi fissi nel futuro, vedono 
quello che non si può vedere. 

Perché cercare tanto lontano ciò che ci sta vicino, 
la nostra sicurezza? Questo è il giorno, 
questa è l’ora, questo è il momento, questo 
è ciò che siamo, e non v’è altro. 

Senza sosta scorre l’interminabile ora 
che proclama la nostra nullità. Con lo stesso 
boccone col quale siamo vissuti, moriremo. 

Carpe diem, altra cosa non sei. 


GODWARD - Ismenia (1908)

 

 

NATURA

 

Oh Grande Spirito,
concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare,
e la Saggezza di capirne la differenza.
(Preghiera Cherokee)

 

Alcuni, con gli occhi rivolti al passato, 
vedono quello che non vedono; altri, 
g
li occhi fissi nel futuro, vedono 
quello che non si può vedere. 

Perché cercare tanto lontano ciò che ci sta vicino, 
la nostra sicurezza? Questo è il giorno, 
questa è l’ora, questo è il momento, questo 
è ciò che siamo, e non v’è altro. 

Senza sosta scorre l’interminabile ora 
che proclama la nostra nullità. Con lo stesso 
boccone col quale siamo vissuti, moriremo. 

Carpe diem, altra cosa non sei. 


GODWARD - Ismenia (1908)

 

 

 

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Cercare un ago in un pagliaio.

Post n°164 pubblicato il 03 Marzo 2009 da AntiRuggine2

Un concetto che potrebbe interessare.





 La parola Serendipità deriva da Serendip, l'antico nome persiano per Sri Lanka. Il termine fu coniato dallo scrittore Horace Walpole il 28 gennaio del 1754 che lo usò in una lettera scritta a Horace Mann, un suo amico inglese che viveva a Firenze. Serendipità è un neologismo poco usato nella lingua italiana, proveniente dall'assai più diffuso corrispondente inglese serendipity. Horace Walpole fu ispirato dalla lettura della fiaba persiana "Tre principi di Serendippo" di Cristoforo Armeno nel cui racconto i tre protagonisti trovano sul loro cammino una serie di indizi, che li salvano in più di un'occasione. La storia descrive le scoperte dei tre principi come intuizioni dovute sì al caso, ma anche allo spirito acuto e alla loro capacità di osservazione.Serendipità è dunque - filosoficamente - lo scoprire una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra. Ma il termine non indica solo fortuna: per cogliere l'indizio che porterà alla scoperta occorre essere aperti alla ricerca e attenti a riconoscere il valore di esperienze che non corrispondono alle originarie aspettative.Oltre ad essere spesso indicata come elemento essenziale nell'avanzamento della ricerca scientifica (spesso scoperte importanti avvengono mentre si stava ricercando altro), la serendipità può essere vista anche come atteggiamento, e - come tale - viene praticata consapevolmente più spesso di quanto non si creda. Ad esempio tutte le volte che si smette di arrovellarsi nel ricordare un nome, nella speranza che l'informazione emerga da sé dalla memoria, in realtà ci si sta affidando alla serendipità.Una famosa frase per descrivere la serendipità è del ricercatore biomedico americano Julius H. Comroe: «la serendipità è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino».

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Commenti al Post:
Alba_in_una_foto
Alba_in_una_foto il 03/03/09 alle 17:24 via WEB
Grazie! Adesso sò qualcosa in più..spero soltanto di a ricordare la parola ....serendipidà(^_^) Ciao dolce, a presto!
 
AntiRuggine2
AntiRuggine2 il 03/03/09 alle 17:28 via WEB
Grazie Rossella. Sto ripassando alcuni concetti della Metodologia della ricerca sociale e mi è sembrato utile socializzare questo concetto. Spero che nella ricerca scientifica riesca a trovare un cura per malattie come la sm o la sla...
 
AntiRuggine2
AntiRuggine2 il 03/03/09 alle 20:06 via WEB
Passare molte ore davanti alla televisione aumenta il rischio di cadere in depressione. Lo affermano alcuni scienziati americani dopo aver studiato il rapporto tra la “dieta mediatica” degli adolescenti (vale a dire il consumo giornaliero di tv, film e videogame) e il pericolo di sviluppare la malattia da adulti. Un’indagine tanto interessante quanto innovativa, visto che le ricerche svolte finora si erano limitate ad analizzare la connessione tra video-dipendenza e problemi fisici. Gli scienziati americani hanno monitorato oltre 4000 adolescenti, tutti in buone condizioni di salute all’inizio dello studio. Dopo sette anni, però, il 7,4 per cento del campione (circa 300 ragazzi) mostrava chiari sintomi di depressione. I dati emersi non hanno lasciato dubbi: gli adulti malati avevano trascorso in media davanti al televisore 22 minuti in più dei coetanei sani. Come dire: ogni ora trascorsa davanti al piccolo schermo ha aumentato dell’8 per cento il rischio di cadere in depressione. Tra l’altro, osservando bene i numeri, ci si è accorti come gli uomini risultino maggiormente predisposti alla malattia rispetto alle donne. La ricerca ha inoltre evidenziato le differenze tra la televisione e gli altri media, entrati ormai a tempo pieno nelle camerette degli adolescenti. Dvd, computer e videogiochi non producono le stesse nefaste conseguenze dell’esposizione prolungata al piccolo schermo. Perché? Gli scienziati americani hanno spiegato che le ragioni sono molteplici. La più importante: la televisione assorbe completamente – e spesso in maniera del tutto passiva – l’attenzione dei giovani, sottraendo tempo alle attività extrascolastiche (sport e altri hobby) e alla socializzazione con i coetanei. Generalizzare, in ogni caso, è sempre sbagliato. Secondo gli autori della ricerca, ad esempio, i risultati dello studio potrebbero essere letti ribaltando il punto di vista: «Potremmo anche dire che le persone maggiormente predisposte a sviluppare la depressione tendono a guardare molto di più la tv». Ma un dubbio rimane comunque. Aveva forse ragione Karl Popper quando, nel 1994, parlava di televisione cattiva maestra? E quando suggeriva una patente a punti per tutti gli operatori del piccolo schermo? Quegli stessi operatori che, già nel 1958, Vance Packard considerava dei persuasori occulti? Sicuramente oggi, grazie alla ricerca americana pubblicata sull’ultimo numero degli “Archives of general psychology”, conosciamo un nuovo pericolo legato all’elettrodomestico più famoso e diffuso nel mondo.
 
filumena_m
filumena_m il 05/03/09 alle 08:45 via WEB
molto spesso noi genitori vediamo nella TV una "baby sitter" per i nostri figli ... non ti nego che quando mia figlia era piccola (2/3 anni) lo feci per un periodo ... poi mi dissi: ma che cavolo sto facendo? la sto isolando dal resto del suo modo ... da allora con tanta fatica (per me, esausta dopo 8 ore di lavoro) iniziai dopo il lavoro (all'epoca finivo alle 15) a portarla fuori a giocare ... questa è la mia esperienza, magari sono andata fuori tema, ma non troppo, credo
 
 
AntiRuggine2
AntiRuggine2 il 05/03/09 alle 12:03 via WEB
Condivido Rossella ( correggimi se ho sbagliato nome). Troppo mondo virtuale. Serve anche demagizzare il mondo.
 
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Un blog di: AntiRuggine2
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OCCHI VERDI

"Tre passioni, semplici ma irresistibili, hanno governato la mia vita: la sete d'amore,la ricerca della conoscenza e una struggente compassione per le sofferenze dell'umanità". (B.Russell, Autobiografia)

"L'amore, il lavoro e la conoscenza

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Dovrebbero anche governarla."

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non consiste nel cercare nuove terre
ma nell'avere nuovi occhi"
(Marcel Proust)

 

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IO VAGABONDO

˙˙˙˙¡¡¡oʇsǝɹd ɐ ıʇʇnʇ ɐ oɐıɔ˙˙˙

"Quando sono venuti a prendere gli ebrei
Sono rimasto in silenzio perché non ero ebreo

Quando sono venuti a prendere gli omosessuali
Sono rimasto in silenzio perché non ero omosessuale

Quando sono venuti a prendere i comunisti
Sono rimasto in silenzio perché non ero comunista

Quando sono venuti a prendere gli zingari
Sono rimasto in silenzio perché non ero zingaro

Quando sono venuti a prendere me, non c’era più nessuno che potesse parlare per difendermi."

Martin Niemöller (1892–1984)


 

 

PROPOSTA


Mettete dei fiori nei vostri cannoniera scritto in un cartellosulla schiena di ragazziche senza conoscersi,di città diverse,socialmente differentiin giro per le strade della loro cittàcantavanola loro proposta,ora pare ci sarà un'inchiestatu come ti chiami?Sei molto giovaneMe ciami Brambilla e fu l'uperarilavori la ghisa per pochi denarie non ho in tasca maila liraper poter fare un ballo con leimi piace il lavoro,ma non son contentonon è per i soldi che io mi lamento,ma per questa gioventùc'avrei giurato che mi avrebbe dato di piùMettete dei fiori nei vostri cannoniperché non vogliamo mai nel cielomolecole malate,ma note musicaliche formano gli accordiper una ballata di pace,di pace, di paceAnche tu sei molto giovane,quanti anni hai?E di che cosa non sei soddisfatto?Ho quasi vent'anni e vendo giornaligirando quartieri fra povera genteche vive come me,che sogna come mesono un pittore che non vende quadridipingo soltanto l'amore che vedoe alla società non chiedoche la mia libertàMettete dei fiori nei vostri cannoniperché non vogliamo mai nel cielomolecole malate,ma note musicaliche formano gli accordiper una ballata di pace,di pace, di paceE tu chi sei?Non mi pare che abbia di che lamentarti...La mia famiglia è di gente benecon mamma non parlo,col vecchio nemmenolui mette le mie camiciee poi critica se vesto cosìguadagno la vita lontano da casaperché ho rinunciato ad un posto tranquilloora mi dite che ho degli impegniche gli altri han preso per meMettete dei fiori nei vostri cannoniperché non vogliamo mai nel cielomolecole malate,ma note musicaliche formano gli accordiper una ballata di pace,di pace, di pace

 

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La mente non ha bisogno, come un vaso, di essere riempita, ma piuttosto, come legna, di una scintilla che l’accenda e v’infonda l’impulso della ricerca e un amore ardente per la verità.
[Plutarco, L'arte di ascoltare]

 
 
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