Moon in the sky

On writing: riflessioni


 Scrivere. Cosa vuol dire? Sentire l'urgenza di imprimere su un supporto qualsiasi i propri pensieri. Scrivere per liberare la mente o scrivere per gli altri. Scrivere quello che altri vogliono. Tutto questo è scrivere.Io adoro farlo, ma non lo faccio quasi mai. Ecco perché questo blog si erge abbandonato a se stesso. Qualcosa mi blocca. In realtà scrivo spesso, ma cancello subito dopo. Mi soddisfa il processo, ma quasi mai il risultato. In questo sono facilitata dalla scrittura al PC o addirittura sul cellulare: basta un tocco e le parole svaniscono per sempre, come se non fossero mai state partorite da nessuna mente.Forse sarebbe necessario tornare alla carta per questo motivo; una pagina di cellulosa per quanto si possa scarabocchiare e stracciare non eliminerà mai del tutto le tracce. D'accordo, quasi mai: se si gioca al piccolo incendiario è facile far sparire tutto, ma bisognerebbe odiare troppo le proprie parole per farlo!In fondo, quindi, rimpiango un po' i tempi in cui riempivo a raffica un vecchio diario con poesie a rima baciata, abbastanza imbarazzanti adesso. Però mi sentivo libera di scrivere qualsiasi cosa mi venisse in mente. Non dico fosse del tutto una buona cosa... Ah, la sana incoscienza di una giovanissima età! Almeno in quegli anni noi bambini lo eravamo ancora: bambini. Non so se oggi si può dire lo stesso di quella massa di poppanti smaliziati. Ma sto divagando.La verità è che in questi giorni rifletto sullo scrivere perché per vari motivi mi capita di scrivere non per piacere, ma per obbligo e su argomenti non scelti da me. Ed io che ho sempre odiato, ma allo stesso tempo mai abbandonato il mio stile pomposo, artificioso e incomprensibile che non piace a nessuno, mi ritrovo a chiedermi se sia giusto andare contro tutto questo. Cercare di appropriarmi di un qualcosa che non è mio e in cui non credo.Però alla fine sono portata a pensare che questo sia un modo per migliorare. Forse smetterò di scrivere testi sognanti, che nessuno ha interesse a leggere e riuscirò a dedicarmi a una scrittura più seria. Che sia questo davvero il modo per diventare una professionista? Non credo che la mia strada proseguirà mai per quella direzione, ma naturalmente ci spero.A essere onesta, mi auguro anche di riuscire a preservare la capacità di creare testi astrusi; non li leggerà nessuno? Be' molto probabilmente stessa cosa si può dire di questa riflessione, che voleva sembrare qualcosa di serio. Mi ero ripromessa di non infettare mai questo blog con un testo che non fosse "artistico", ma da certi punti di vista potrebbe esserlo più di tutti. Un testo in cui parlo in prima persona. Non sarebbe però la prima volta, magari in realtà questi non sono davvero i miei pensieri, ma l'eco di un altro personaggio che ha vita solo nella mia mente.