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L’otto per mille per finanziare la missione Iraq, ma io vi starppo le pa…le. Giulia Maria Mozzoni Crespi, aprendo il convegno annuale che il fondo per l'ambiente italiano dedica al patrimonio artistico"Mi ha strabiliato - ha riferito Crespi - quello che mi ha detto Enrico Letta, e cioe' che l'otto per mille che i cittadini italiani hanno assegnato all'arte, alla cultura e al sociale è stato attribuito alla guerra in Iraq e solo una minima parte è stata data per combattere la fame nel mondo. Enrico Letta - ha proseguito la Crespi - lo aveva detto in una conferenza, ma mi ha riferito desolato che era stato pubblicato solo in un trafiletto da un quotidiano". "Era stata sottratta una parte originariamente - spiega il senatore di Forza Italia - poi il resto è stato lasciato per le varie scelte che son state fatte sull'otto per mille". Signori a questa gente bisogna riservare otto pedate in culo moltiplicate per mille. E pensare che Come otto per mille viene definito il meccanismo con cui lo Stato italiano, attraverso la scelta (nessuna scelta!!!!) dei contribuenti, devolve l'8‰ dell'intero gettito fiscale IRPEF allo Stato, alla Chiesa Cattolica (una riconferma della laicità dello Stato!!!) o ad altre confessioni religiose (fra cui la religione della guerra non lo sapevo), per scopi definiti dalla legge Dal mio cuore vien fuori un unico Urlo Delinquenti Delinquenti Delinquenti
L’otto per mille è normato dalla legge 222/85.
N.P. |
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Voglio parlarvi di un argomento frettolosamente diffuso e altrettanto frettolosamente dimenticato. Parlo dell’allarme droga in parlamento. Questa vicenda riguarda tutti noi cittadini dell’Italia del medioevo. La droga è distribuita in modo diciamo equo su entrambe gli schieramenti, su 50 persone ben 16 sono stati pizzicati. La notizia è passata in sordina, anzi trattata come cronaca da rotocalco scandalistico. La droga è il premio alle loro grandi fatiche, terapie per lubrificare le elucubrazioni mentali che partoriscono provvedimenti allucinogeni. Così come al solito, noi Italiani, lasciamo che tutto passi nel dimenticatoio mentre onorevolmente gli onorevoli sniffano. Le proposte di sottoporre i parlamentari a test viene bollata come violazione alla libertà!!!! Mi viene un commento spontaneo, questi sono matti. Di che libertà parlano, come un buon padre di famiglia devono essere i primi a rispettare le leggi a rispettare la Costituzione al cui rispetto sono vincolati per giuramento. Questa gente deve dar conto del loro comportamento perché delegati da noi cittadini a rappresentarci. Ma dopo i servizi delle Iene sono convito che tutti noi abbiamo fatto un ottima scelta in vista di un bel reality show . N.P |
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Il pilota che non sbaglia mai e che è considerato universalmente il Re delle rimonte, ha infatti sbagliato, finendo per terra. E, poi, delusione nella delusione, visto che la moto (non si sa come) funzionava ancora, non è riuscito ad effettuare una di quelle rimonte per cui è diventato famoso. Per un mondiale che va via resta sempre la costatazione che: il più forte pilota di tutti i tempi è VALENTINO ROSSI. |
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C’è una ‘canzone’ di Giorgio Gaber “Qualcuno era comunista” che da spunto a tante riflessioni, riflessioni che vorrei condividere con voi.
Scrivo alcuni passaggi:
Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare Democrazia. Qualcuno era comunista perché sognava una Liberta diversa da quella Americana Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri. Qualcuno era comunista perché sentiva la necessita di una morale diversa.
Quanta verità in queste parole quanto slancio verso il prossimo, che verità condivisibile al di la delle diversità sociali religiose politiche di ognuno di noi. È un utopia giusto, nessuno rinuncerà alla felicità pubblicizzata dal consumismo dalla grande era del globale, che ingloba appunto ma non integra. Attendo, attentiamo per quanti si sentono comunisti per questo insano desiderio di sentirsi felici condividendo questo tempo finito insieme. Attendo, attendiamo per quanti sono cristiani il ritorno alla preghiera in ginocchio per ammettere la nostra fragilità. Attendo, attendiamo per quanti credono che i valori di solidarietà di umanità di fratellanza di uguaglianza etc etc sono i valori che definiscono una società. Attendo, attendiamo ma nell’attesa io credo nell’utopia. |
